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Le casse di risparmio aziendali non vengono soppresse


COMUNICATO STAMPA

Le casse di risparmio aziendali non vengono soppresse

10 set 2003 (DFF) Le casse di risparmio aziendali non vengono soppresse.
Questo è quanto ha deciso il Consiglio federale in data odierna. Per la loro
tutela, i depositanti devono essere informati sui rischi legati alle casse
di risparmio aziendali.

Una perizia di esperti commissionata dal Dipartimento federale delle finanze
(DFF)
(http://www.efd.admin.ch/d/dok/berichte/2003/07/betriebssparkassen.pdf) ha
mostrato che negli ultimi anni l'importanza, a livello sia di economia
globale che microeconomico, delle casse di risparmio aziendali è diminuita
e, al momento, è esigua. Secondo la perizia, anche il volume complessivo dei
depositi (circa 3 miliardi di franchi) delle casse di risparmio aziendali è
chiaramente inferiore alle aspettative.

Per alcune imprese le casse di risparmio hanno comunque un'importan-za
rilevante; da un lato, quale strumento di finanziamento e, dall'altro, quale
servizio per gli impiegati, del resto molto apprezzato. È il caso ad esempio
per le cinque imprese con le più grandi casse di risparmio, che gestiscono
oltre il 90 per cento di tutti i depositi. Queste casse dispongono di una
bonità sopra la media. Inoltre gli analisti finanziari hanno conferito loro
un rating più elevato rispetto a certi istituti bancari. La loro
soppressione - una di esse impiega pur sempre 20 persone - comporterebbe per
le cinque imprese considerevoli complicazioni.

Nella sua seduta odierna, il Consiglio federale ha discusso sulla base dei
risultati della perizia e ha preso la decisione di non sopprimere le casse
di risparmio aziendali. Per i suddetti motivi la decisione del Governo è
sostenibile anche dal punto di vista della protezione dei depositanti.

Per migliorare la protezione dei depositanti, gli impiegati devono essere
informati sui rischi legati alle casse di risparmio aziendali. Il DFF
solleciterà le imprese a procedere in modo adeguato.

I periti hanno esaminato anche alternative per migliorare la protezione dei
depositanti come la garanzia mediante pegno, l'assicurazione obbligatoria
dei depositanti e la verifica da parte della società di controllo. I costi
di tali alternative sono tuttavia stati valutati maggiori rispetto ai
benefici. Infine, l'introduzione del privilegio nel fallimento fino a un
determinato importo non è realistica in quanto scalzerebbe i privilegi delle
altre classi di creditori.

Il Consiglio federale aderisce inoltre alla proposta della Commissione
federale delle banche (CFB), di associazioni, fondazioni e cooperative non
attive nel settore finanziario di agevolare il finanziamento dei loro
progetti. Il DFF appronterà la pertinente revisione dell'ordinanza sulle
banche. La normativa in vigore svantaggia le associazioni e le fondazioni
rispetto alle cooperative e non corrisponde più alla prassi della CFB. Nel
caso delle cooperative, fa stato il principio secondo il quale i depositi
dei soci non costituiscono depositi del pubblico se la cooperativa non
esercita alcuna attività in ambito finanziario. In questo settore
associazioni, fondazioni e cooperative saranno poste sullo stesso piano. I
depositi di qualsiasi depositante - quindi non solo quelli dei membri delle
associazioni o dei soci delle cooperative - non costituiranno depositi del
pubblico purché tali organizzazioni perseguano uno scopo ideale o il mutuo
soccorso e non siano attive nel settore finanziario.

Informazioni: Barbara Schaerer, Amm. fed. finanze, tel. 031 322 60 18

Dipartimento federale delle finanze DFF
Comunicazione
CH-3003 Berna
http://www.dff.admin.ch