Stemma della Svizzera

CONFOEDERATIO HELVETICA
Le autorità federali della Confederazione Svizzera

Home page
Mail
Cerca

Rapporto concernente lo stralcio di due mozioni relative alla parità di trattamento tra pensionati belgi e svizzeri

Berna, 25 giugno 2003

Comunicato stampa

Rapporto concernente lo stralcio di due mozioni relative alla parità di
trattamento tra pensionati belgi e svizzeri

Nella seduta odierna il Consiglio federale ha approvato un rapporto che
chiede alle Camere federali di togliere di ruolo le mozioni Neirynck e
Paupe. Le due mozioni, identiche e presentate rispettivamente il 14 giugno
2000 e il 20 giugno 2001, chiedono che la Confederazione si sostituisca
immediatamente al Belgio nel pagamento della parte delle pensioni dei
beneficiari svizzeri non corrisposta da tale Paese; la cerchia delle persone
interessate è composta dai cittadini svizzeri che avevano versato contributi
ai sistemi di sicurezza sociale nelle ex colonie del Congo belga e del
Ruanda-Urundi.

Dall'accettazione delle mozioni la situazione ha subito un cambiamento
importante. In seguito all'entrata in vigore, il 1° giugno 2002, dell'
accordo sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e la
Comunità europea e i suoi Stati membri, i beneficiari percepiscono dal
Belgio rendite indi­cizzate se sono domiciliati in Svizzera o nel territorio
di uno Stato membro dell'UE. I cittadini svizzeri che vivono in uno Stato
terzo (una quindicina di persone) beneficiano invece di rendite indicizzate
soltanto se vi è un accordo specifico tra lo Stato terzo interessato e il
Belgio. A questo proposito il Belgio tratta i cittadini svizzeri nello
stesso modo dei cittadini di Stati dell'UE che si trovano nella medesima
situazione e che non percepiscono rendite indicizzate. La prassi belga
potrebbe cambiare in futuro se il diritto europeo dovesse obbligare gli
Stati membri dell'UE a indicizzare anche le rendite dei beneficiari
domiciliati in Stati terzi.

Dall'accettazione delle mozioni la situazione finanziaria della
Confederazione ha subito un importante deterioramento, il che ha costretto
il Consiglio federale a elaborare un pro­gram­ma drastico di sgravi. È ovvio
che in siffatto contesto nuove spese saranno possibili soltanto se esse
rivestono un carattere di urgenza particolare o di altissima priorità.

Per i motivi esposti e considerato che la Confederazione ha già fatto
eccezionalmente un gesto in questo senso nei confronti dei cittadini
svizzeri delle ex colonie belghe (negli anni Novanta 285 beneficiari hanno
ricevuto un aiuto finanziario complessivo di 20,6 milioni di franchi
svizzeri), il Consiglio federale non vede alcuna ragione per prevedere un
in­dennizzo complementare che non ha, nella situazione attuale, grande
priorità, e presenta pertanto alle Camere federali un rapporto che chiede lo
stralcio delle mozioni.

Per ulteriori informazioni:

Gérald Délèze, DFAE, Direzione del diritto internazionale pubblico, tel. 031
322 31 91