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Controllo dei gas sintetici a effetto serra e migliore protezione dello strato di ozono

COMUNICATO STAMPA

Controllo dei gas sintetici a effetto serra e migliore protezione dello
strato di ozono

Limitare le emissioni di gas sintetici a effetto serra e migliorare
ulteriormente la protezione dello strato di ozono: sono questi i principali
obiettivi della modifica dell'ordinanza sulle sostanze (OSost), approvata
oggi dal Consiglio federale. Nei settori della climatizzazione, della
refrigerazione e dell'isolamento elettrico e termico l'impiego di gas
sintetici verrà limitato allo stretto necessario. I CFC (clorofluorocarburi
che distruggono lo strato di ozono) saranno totalmente vietati a partire dal
2004. Le nuove disposizioni, elaborate insieme agli ambienti industriali e
commerciali coinvolti, entreranno in vigore il 1° luglio 2003.

Recentemente sono stati lanciati sul mercato dei nuovi gas sintetici (HFC,
PFC e SF6, cfr. riquadro 1) con l'obiettivo di sostituire i CFC, oggetto di
un divieto progressivo a causa dei loro effetti distruttivi sullo strato di
ozono. La maggior parte di tali gas presenta tuttavia un forte potenziale di
effetto serra, da 1 000 a 24 000 volte superiore a quello del CO2, e
persiste nell'atmosfera per secoli o millenni. La loro utilizzazione è in
costante aumento: sebbene oggi costituiscano solo poco più dell'1% di tutte
le emissioni di gas a effetto serra dovute alle attività umane, questa
percentuale potrebbe addirittura triplicare entro il 2010 se non verranno
adottate le misure necessarie. Si tratta di gas utilizzati prevalentemente
per la refrigerazione, l'isolamento elettrico e la produzione di schiume
sintetiche, solventi e aerosol.

Sin dall'inizio degli anni '90, nel quadro dell'attuazione di una politica
integrata dei prodotti, il Consiglio federale raccomanda la massima
moderazione nell'utilizzo di detti gas sintetici. La loro regolamentazione
nell'OSost, in cui essi vengono genericamente definiti come sostanze stabili
nell'aria, risulta oggi possibile grazie all'esistenza di diverse soluzioni
alternative, le quali presentano un bilancio ambientale positivo. Il
programma d'azione è imperniato su tre assi principali: limitazione
dell'utilizzo di sostanze stabili nell'aria ai soli casi in cui non sussista
alcuna soluzione alternativa preferibile, massima riduzione delle emissioni
qualora esse non possano essere evitate, segnatamente mediante accordi
volontari vincolanti proposti dal settore industriale.

Le nuove disposizioni (cfr. riquadro 2) sono state elaborate con gli
ambienti industriali e commerciali coinvolti. Esse rappresentano un quadro
chiaro che permette di attuare in tempi utili le scelte strategiche
necessarie al fine di limitare le emissioni di sostanze stabili nell'aria.
Sarà comunque verificata la compatibilità di tali disposizioni con la futura
regolamentazione europea, in modo da evitare eventuali barriere tecniche
ingiustificate.

Sempre in collaborazione con i Cantoni e gli ambienti professionali
coinvolti, l'UFAFP redigerà delle raccomandazioni specifiche per il settore
della refrigerazione e per quello della produzione di schiume e aerosol.

Divieto totale dei CFC

La modifica dell'OSost rende possibile l'attuazione degli emendamenti al
Protocollo di Montréal, adottati nel 1997 e 1999 ratificati dalla Svizzera
nell'agosto 2002. Essa prevede, fra l'altro, il

divieto di ricarica degli impianti di refrigerazione e/o climatizzazione
mediante CFC, che entrerà in vigore nel 2004, la messa a punto di un sistema
di autorizzazione per le importazioni e le esportazioni di sostanze che
impoveriscono lo strato di ozono e il divieto di esportazione di apparecchi
per la refrigerazione e la climatizzazione alimentati con sostanze che
distruggono lo strato di ozono e il cui impiego non è permesso in Svizzera.
Quest'ultima misura ha, in particolare, l'obiettivo di porre fine alla
dipendenza dei Paesi in via di sviluppo nei confronti dei CFC.

Le disposizioni suddette introducono nell'OSost delle misure già ampiamente
attuate dai settori industriali e artigianali coinvolti. Esse risultano
compatibili con la normativa europea e completano le misure già in vigore in
Svizzera in materia di protezione dello strato di ozono.

Berna, 30 aprile 2003

      DATEC     Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti,
dell'energia e delle comunicazioni

      Servizio stampa