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Istituito un gruppo di lavoro in vista di ulteriori passi avanti nel settore della migrazione e del ritorno

Berna, 16.04.2003 Nell'impostare la politica di migrazione e di ritorno
delle persone senza dimora autorizzata in Svizzera, anche la Svizzera si
scontra sempre più spesso con ostacoli di politica interna ed estera. Nel
corso della seduta di questo mercoledì, il Consiglio federale ha pertanto
deciso l'istituzione di un gruppo di lavoro interdipartimentale incaricato
di esaminare i differenti quadri politici e giuridici a disposizione e di
indicare efficaci misure che consentano di effettuare ulteriori passi avanti
nella politica di migrazione e di ritorno. I responsabili del gruppo di
lavoro sono il direttore dell'UFR Jean-Daniel Gerber e l'ambasciatore Peter
Maurer, capo della Divisione politica IV nel DFAE.

Negli ultimi anni, le cause dei movimenti migratori (povertà, guerra,
problemi ambientali, instabilità, violazioni dei diritti dell'uomo) hanno
subito un deterioramento costante. Il divario tra paesi ricchi e poveri
continua dunque ad allargarsi e la pressione migratoria non si arresta.

L'Ufficio federale dei rifugiati (UFR), in particolare, da diversi anni si
trova confrontato a difficoltà considerevoli in occasione dell'esecuzione
degli allontanamenti. I problemi principali sono, da un lato, la scarsa
collaborazione da parte delle persone senza dimora autorizzata in Svizzera
e, dall'altro, il rifiuto di alcuni Paesi d'origine di riammettere i propri
cittadini.

Il dialogo sulla migrazione fa emergere le divergenze di interessi tra gli
interlocutori

Uno degli strumenti è la conclusione di accordi di riammissione o di
transito. Si tratta di una politica seguita anche dall'Unione europea. L'UE
ha tuttavia un peso maggiore rispetto alla Svizzera nei confronti dei suoi
interlocutori.

In generale, la negoziazione di tali accordi con i più importanti Paesi di
provenienza e di transito è delicata; tanto più che le negoziazioni rivelano
spesso le profonde divergenze di interessi tra gli interlocutori. Quando
prevedono di intavolare negoziati, i Paesi di provenienza hanno anch'essi
determinate aspettative. In molti casi un'intensificazione del dialogo
consente di chiarire e conciliare le posizioni dei due interlocutori.

Considerare tutti i fattori rilevanti

Il Consiglio federale ritiene che i progressi nell'ambito della migrazione e
del ritorno dipendano essenzialmente dalla considerazione di tutti i fattori
rilevanti nel quadro delle relazioni bilaterali. Ha pertanto incaricato il
gruppo di lavoro interdipartimentale di mostrare le possibilità
d'intervento, soprattutto nell'ambito della cooperazione allo sviluppo,
dell'assistenza giudiziaria e della collaborazione di polizia, della
protezione dei dati, del sostegno nei settori della formazione e della
sanità e dell'accesso al mercato del lavoro. Questo gruppo di lavoro è
composto di rappresentanti di tutti i dipartimenti e uffici interessati.

Altre informazioni:
Brigitte Hauser-Süess, Media & comunicazione UFR  031 325 93 50