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Accordo quadro tra la Svizzera e la Serbia e Montenegro

Berna, 19 febbraio 2003

Comunicato stampa

Accordo quadro tra la Svizzera e la Serbia e Montenegro

La Svizzera conclude un accordo quadro con la Serbia e Montenegro, sulla
cooperazione tecnica, finanziaria e umanitaria. È quanto ha deciso il
Consiglio federale nella sua seduta odierna.

La firma dell'accordo quadro permetterà di garantire su base contrattuale la
cooperazione tra la Svizzera e la Serbia e Montenegro. L'accordo mira a
promuovere i principi democratici e a rafforzare l'economia, tenendo conto
dei bisogni della popolazione e delle condizioni locali.

La Svizzera è attiva nella Repubblica federale di Jugoslavia, e ora Serbia e
Montenegro, sin dal 1991. Nella fase iniziale il nostro Paese ha sostenuto
il lavoro delle organizzazioni internazionali di aiuto e ha in seguito
avviato rapidamente la realizzazione di progetti umanitari per proprio
conto. Nel 1994 e nel 1995 la Svizzera ha aperto uffici in Montenegro e in
Serbia. Nel 1999/2000 il programma umanitario, già di notevole portata, è
stato ulteriormente ampliato con nuovi progetti bilaterali volti a sostenere
il processo di cambiamento politico. Poco dopo la svolta politica avvenuta
nel 2000, la Svizzera ha stanziato mezzi considerevoli destinati al processo
di ricostruzione e di riforma.

La cooperazione svizzera rispecchia non soltanto il ruolo importante svolto
dalla Serbia e Montenegro nel processo di stabilizzazione e di integrazione
a livello regionale, ma anche l'adesione della Serbia e Montenegro ai gruppi
di voto presieduti dalla Svizzera in seno al Fondo monetario internazionale
(FMI), al Gruppo della Banca mondiale (BM) e alla Banca europea per la
ricostruzione e lo sviluppo (BERS).

La cooperazione della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e
dal Segretariato di Stato dell'economia (Seco), si concentra sugli ambiti
seguenti: ricostruzione e rafforzamento dell'amministrazione pubblica,
promovimento delle piccole e medie imprese, riforma del settore scolastico,
integrazione delle minoranze, dei rifugiati e dei gruppi demografici
emarginati e creazione di strutture abitative durevoli per i rifugiati
attualmente ospitati in centri collettivi. Un'attenzione particolare è
dedicata inoltre alla ricostruzione e al rinnovo dell'infrastruttura nel
settore elettrico e dei trasporti, al promovimento del settore privato e
alla conversione del debito. Ulteriori mezzi sono impiegati dalla Divisione
politica IV del DFAE a sostegno delle forze locali impegnate in favore della
pace in ambiti come la riflessione sul proprio passato e il promovimento dei
media e dei diritti dell'uomo.
 Per gli anni 2002/2003 infine l'Ufficio federale dei rifugiati (UFR) mette
a disposizione della DSC un importo di 5 milioni di franchi destinato a
progetti di sostegno strutturale nei settori formazione, sanità e ambiente e
sostiene nella Serbia e Montenegro la costruzione di strutture destinate ai
rifugiati.

Per ulteriori informazioni:
Barbara Hofmann, portavoce DSC, tel. 031 325 91 26 o 079 300 48 63