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Il Consiglio federale presenta il messaggio sulla nuova legge federale sulla radiotelevisione

COMUNICATO STAMPA

Il Consiglio federale presenta il messaggio sulla nuova legge federale sulla
radiotelevisione

Il Consiglio federale ha trasmesso alle Camere federali il messaggio sulla
nuova legge federale sulla radiotelevisione (LRTV). I punti salienti del
messaggio sono: garantire anche in futuro un servizio pubblico forte,
rendendo al contempo meno restrittive le disposizioni per le emittenti
private. Il documento tiene conto anche dei risultati della procedura di
consultazione. In particolare, è previsto di rafforzare e non di diminuire
il sostegno finanziario alle emittenti private regionali attraverso i
proventi del canone (ripartizione dei proventi del canone), per promuovere
il servizio pubblico anche a livello locale.

La revisione è necessaria, visto che dall'entrata in vigore dell'attuale
LRTV, nel 1991, il settore della radiodiffusione è cambiato notevolmente,
soprattutto in seguito agli sviluppi tecnologici ed economici. Il progetto
di legge segue la strategia definita dal Consiglio federale lo scorso
gennaio durante un dibattito sul tema.

Un servizio pubblico forte

Al centro della nuova legge federale sulla radiotelevisione vi è l'esigenza
di poter continuare ad offrire anche in futuro programmi svizzeri autonomi,
garantendo un approvvigionamento uguale in tutte le regioni linguistiche e
riuscendo a competere con le emittenti dei Paesi limitrofi, più forti sotto
il profilo finanziario. La concorrenza si è inasprita soprattutto in ambito
televisivo, settore in cui i programmi esteri hanno raggiunto in Svizzera
oltre il 50 percento delle quote di mercato, registrando così un record
europeo. Questa situazione richiede una concentrazione delle limitate
risorse svizzere destinate alla SSR. La SSR continua a ricevere l'aliquota
dei canoni più consistente per adempiere il suo mandato di programma (nel
2001 il totale dei proventi del canone ammontava a circa 1,1 miliardi di
franchi).

Con il mandato di programma e il finanziamento attraverso i proventi del
canone viene affidata alla SSR una particolare responsabilità con
ripercussioni anche a livello istituzionale: non è infatti possibile
verificare mediante una procedura giuridica formale se la SSR adempia il
proprio mandato. Perciò è prevista l'istituzione di un comitato consultivo
indipendente che disporrà di un'infrastruttura professionale. Detto comitato
avrà il compito di osservare l'operato della SSR e di informare il pubblico
in merito. In questo modo si vuole animare un'ampia discussione sul servizio
pubblico.

Emittenti radiotelevisive private più forti

In futuro, anche le emittenti radiotelevisive private dovranno poter fornire
particolari prestazioni giornalistiche a livello regionale e locale,
ricevendo anch'esse un'aliquota dei canoni (ripartizione dei proventi del
canone). Per garantire un'utilizzazione possibilmente efficiente di questi
proventi, il Consiglio federale intende accordare questo finanziamento a un
numero limitato di emittenti private che trasmettono programmi con mandato
di prestazioni. In ambito televisivo, per esempio, saranno sovvenzionate al
massimo dieci o dodici emittenti private. Nel complesso, il progetto di
legge limita al 4 % del totale dei proventi del canone i sussidi destinati
alle emittenti radiotelevisive private (corrisponderebbe oggi a 44 milioni
su un totale dei proventi del canone di 1,1 miliardi). La cifra esatta
destinata al settore privato sarà fissata di volta in volta dal Consiglio
federale. Attualmente, le emittenti regionali e locali ricevono annualmente
un'aliquota dei canoni pari a circa 12 milioni di franchi.

Il progetto di legge summenzionato migliora in generale le condizioni quadro
per le emittenti private. Sono abrogate in particolare le prescrizioni che
penalizzavano le emittenti svizzere nei confronti della concorrenza estera.
Le prescrizioni concernenti le interruzioni pubblicitarie o la pubblicità di
bevande alcoliche saranno meno rigide. In futuro, le emittenti private
potranno trasmettere la pubblicità per le bevande alcoliche leggere (p. es.
vino e birra), ma non per le bevande distillate. Inoltre, alle emittenti
commerciali viene facilitato l'accesso al mercato. In futuro, le emittenti
private dovranno richiedere una concessione soltanto per i programmi con
accesso privilegiato alle frequenze o con aliquota dei canoni.

Per lasciare alle emittenti commerciali il necessario margine di manovra, il
messaggio prevede un meccanismo di compensazione tra la SSR, finanziata
prevalentemente attraverso i proventi del canone, e gli altri operatori sul
mercato svizzero. La SSR dovrà infatti soddisfare prescrizioni più
restrittive in materia di pubblicità rispetto alle emittenti private e la
sua offerta di programmi dovrà riflettere in primo luogo il carattere
nazionale nonché considerare le regioni linguistiche. Inoltre, la SSR è
sollecitata ad impegnarsi meno nell'ambito dei programmi tematici e delle
attività non stabilite nella concessione.

Considerazione degli sviluppi tecnici

Il progetto di legge si occupa prevalentemente della trasmissione di
programmi radiotelevisivi mediante tecniche di telecomunicazione e
considera, in particolare, le conseguenze della digitalizzazione. Esso tiene
conto, per esempio, della sempre maggiore fusione dei settori della
radiodiffusione e delle telecomunicazioni, finora separati (convergenza). In
questo contesto, il progetto crea i presupposti perché siano garantite anche
in futuro al settore della radiodiffusione le frequenze necessarie per la
trasmissione.

Anche la nuova organizzazione delle autorità in materia tiene conto della
fusione dei settori della radiodiffusione e delle telecomunicazioni. In
futuro, una sola Commissione indipendente regolerà entrambi i settori; essa
svolgerà anche i compiti assunti finora dalla Commissione federale delle
comunicazioni (ComCom) e dall'Autorità indipendente di ricorso in materia
radiotelevisiva (AIRR). Il trattamento dei ricorsi contro le trasmissioni
andate in onda, svolto oggi dall'AIRR, sarà affidato in futuro a una camera
separata della nuova Commissione con potere decisionale autonomo. L'Ufficio
federale delle comunicazioni (UFCOM) sarà distaccato dall'Amministrazione
federale e si occuperà degli affari di detta Commissione. L'organizzazione
di questo nuovo organo segue il modello della Commissione della concorrenza.

Ulteriori novità

Il progetto di legge prevede numerose altre novità. Esso crea per esempio
gli strumenti necessari per impedire una concentrazione mediatica, migliora
la procedura di vigilanza (tra l'altro introducendo sanzioni amministrative)
e aumenta la sicurezza giuridica per le emittenti. Inoltre, contiene per
esempio nuove prescrizioni in materia di protezione dei minorenni, di
preparazione di trasmissioni per audiolesi e ipovedenti, di produzioni
musicali e cinematografiche svizzere della SSR, di ricerca sul pubblico, di
sussidi per la diffusione di programmi radiofonici nelle regioni di
montagna, di riscossione di canoni e di diritti di trasmissione per le
emittenti (accesso del pubblico) nell'ambito di manifestazioni pubbliche.

Il messaggio sarà trattato dalle Camere federali. La prossima tappa
nell'iter legislativo è l'esame preliminare della commissione parlamentare
competente. La nuova legge non entrerà tuttavia in vigore prima del 2005.

Berna, 18 dicembre 2002

DATEC Dipartimento federale dell'Ambiente, dei Trasporti, dell'Energia e
delle Comunicazioni

Servizio stampa

Informazioni: Marc Furrer, Direttore Ufficio federale delle comunicazioni
Tel. 032.327.55.01