Nella sua seduta odierna il Consiglio federale si è occupato dell’imminente ampliamento dell’Unione europea e delle sue ripercussioni sugli accordi bilaterali settoriali tra la Svizzera e l’Unione europea. Tale ampliamento pone infatti la questione di un’estensione degli accordi e in particolare dell’accordo sulla libera circolazione delle persone ai nuovi Stati membri.
Il Consiglio federale considera l’estensione degli
accordi settoriali compreso l’accordo sulla libera circolazione delle persone un
passo importante e vantaggioso per la Svizzera. Tale estensione induce una
notevole apertura dei mercati e costituisce pertanto una grande opportunità per
l’economia svizzera.
Il Consiglio federale ritiene che la Svizzera deve
conformare la questione dell’immigrazione ai suoi interessi economici e di
società. In questo contesto, oltre ai 15 Stati membri attuali dell’UE, i 10
nuovi Stati avranno particolare importanza. Già oggi numerosi rami
dell’economia, soprattutto dell’agricoltura e del settore della ristorazione, ma
anche del settore della sanità, postulano un’apertura in direzione degli Stati
dell’Europa orientale per il reclutamento di forze di lavoro. Una simile
apertura verrebbe disciplinata gradualmente per il tramite di contingenti e di
periodi transitori in modo analogo all’attuale accordo sulla libera circolazione
delle persone.
Il Consiglio federale ha incaricato il
Dipartimento federale di giustizia e polizia unitamente al Dipartimento federale
dell’economia e al Dipartimento federale degli affari esteri di approfondire la
questione dell’estensione dell’accordo sulla libera circolazione delle persone e
di elaborare le basi decisionali di un mandato di
negoziato.
Grazie a questa misura, il Consiglio federale sarà
pronto ad avviare consultazioni con i Cantoni, le Commissioni di politica estera
di entrambe le Camere e i partner sociali non appena l’Unione europea presenterà
come previsto alla Svizzera la sua domanda di estensione ai nuovi Stati membri
dell’accordo sulla libera circolazione delle persone.
Il portavoce del Consiglio
federale:
Achille Casanova,
vicecancelliere
9 dicembre
2002