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Rapporto sulle attività della Svizzera in Kosovo

3003 Berna, 2 dicembre 2002

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Rapporto sulle attività della Svizzera in Kosovo

Il Consiglio federale ha approvato venerdì il «rapporto sullo stato e sulle
prospettive d'intervento civile destinato a sostituire progressivamente gli
impieghi militari in Kosovo». Nell'ambito della proroga dell'impiego della
SWISSCOY fino alla fine del 2003, l'Assemblea federale aveva richiesto tale
rapporto al DDPS e al DFAE. Dal rapporto, nel quale figurano le prestazioni
civili e militari finora fornite dalla Svizzera in Kosovo, emerge pure che
un ulteriore mantenimento della SWISSCOY è opportuno fintanto che l'UNMIK
dipende dall'appoggio della KFOR.

L'articolo 2 del decreto federale del 12 dicembre 2001 sulla partecipazione
della Svizzera alla Forza multinazionale per il mantenimento della pace in
Kosovo (KFOR) stabilisce che il Consiglio federale deve riferire all'
Assemblea federale «sullo stato e sulle prospettive d'intervento civile
destinato a sostituire progressivamente gli impieghi militari». Dal rapporto
elaborato congiuntamente dal DDPS e dal DFAE emerge che la fine della
presenza militare internazionale in Kosovo non è prevedibile finché la
questione dello statuto rimarrà irrisolta. La strategia della comunità
internazionale per la risoluzione del conflitto dovrà fondarsi su una
presenza militare a lungo termine nei Balcani.

Dall'aiuto d'urgenza all'aiuto alla ricostruzione

Nella fase iniziale dell'UNIMIK (United Nations Interim Administration
Mission in Kosovo), la SWISSCOY ha fornito, a complemento della propria
missione militare logistica, assistenza tecnica nell'ambito dell'aiuto
umanitario d'urgenza e ha contribuito a ripristinare la rete stradale. Essa
si è dimostrata un partner militare apprezzato e affidabile per gli attori
principali dei programmi di cooperazione svizzeri in Kosovo, segnatamente la
Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e la Divisione Aiuto
umanitario e Corpo svizzero di aiuto umanitario (AU + CSA).

Con il passaggio dell'impegno civile svizzero dall'aiuto umanitario d'
urgenza alla ricostruzione di strutture sociali, politiche ed economiche,
anche le attività della SWISSCOY nell'ambito della cooperazione civile e
militare si sono ridotte. Il processo di sostituzione è pertanto già in
corso. Dal mese di ottobre 2002, i bisogni in materia di sicurezza sono
coperti autonomamente e nell'ambito della sicurezza del campo la sezione di
sicurezza della SWISSCOY effettua controlli stradali e pattugliamenti.

Conformemente alla ristrutturazione della KFOR

La ristrutturazione della KFOR, prevista per l'inizio di dicembre del 2002,
non ha conseguenze dirette per la SWISSCOY. L'ottimizzazione dell'impiego
della SWISSCOY approvata dal Parlamento e attuata dal mese di ottobre 2002,
è conforme alla pianificazione della NATO adottata per la KFOR. I bisogni in
materia di sicurezza sono coperti autonomamente e la sezione di fanteria
meccanizzata della SWISSCOY effettua inoltre controlli stradali e
pattugliamenti nel settore d'impiego della task force austriaca.

Una continuazione della partecipazione alla KFOR, e pertanto un contributo
alla stabilizzazione del Kosovo, è nell'interesse della Svizzera. Nell'
ambito dell'aiuto civile alla ricostruzione, la Svizzera figura a livello
bilaterale tra gli attori principali. La partecipazione militare alla KFOR è
una componente dell'impegno svizzero, che offre un contributo alla stabilità
nella regione. Una ripresa del conflitto in Kosovo avrebbe nuovamente come
conseguenza un flusso di profughi verso la Svizzera.

Il Parlamento deciderà in merito a un'ulteriore proroga

In vista dell'impiego della SWISSCOY a partire dal 2004, il Consiglio
federale trasmetterà, presumibilmente nella sessione primaverile 2003, il
pertinente messaggio che sarà poi dibattuto e sottoposto all'approvazione
delle Camere nelle sessioni estiva e autunnale 2003. Finché l'UNMIK
considera necessario l'appoggio militare della KFOR, la comunità
internazionale si aspetta che la Svizzera contribuisca anche militarmente,
secondo le sue possibilità, alla stabilità nei Balcani. L'ottimizzazione
dell'impiego della SWISSCOY è pertanto costantemente oggetto di riflessioni.
Tuttavia non si tratta di ampliare ulteriormente l'effettivo del contingente
approvato dal Parlamento.

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