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Flessibilizzazione del tasso d'interesse minimo nella previdenza professionale

Comunicato stampa                                          22 agosto 2002

Flessibilizzazione del tasso d'interesse minimo nella previdenza
professionale

Ieri il Consiglio federale ha fissato al 3,25% il tasso d'interesse minimo
nella previdenza professionale, all'attenzione della conferenza consultiva e
della consultazione delle commissioni parlamentari. Esso vuole prendere una
decisione definitiva solo dopo la sessione straordinaria e fissare per il 1°
gennaio 2003 l'entrata in vigore dell'adeguamento

Nella sua riunione di ieri e nella sua seduta speciale il Consiglio federale
si è occupato nuovamente della questione del tasso d'interesse minimo nella
previdenza professionale, è stato informato sullo stato delle verifiche in
merito ed ha fissato la procedura da seguire in futuro.

La legge attribuisce al Consiglio federale la competenza di fissare il tasso
d'interesse minimo nella previdenza professionale. Esso deve per legge
prendere in considerazione le possibilità d'investimento. Nell'attuale
difficile situazione il Consiglio federale non si sottrae alla
responsabilità derivante da questa competenza.  I rapidi cambiamenti della
situazione di mercato negli ultimi mesi confermano la sua opinione che solo
un'autorità in grado di decidere rapidamente degli adeguamenti alle
possibilità d'investimento possa esercitare questa competenza. La necessità
di una riduzione del tasso d'interesse minimo, espressa nella decisione di
principio del Consiglio federale del 3 luglio 2002, è stata dimostrata dagli
sviluppi nelle ultime settimane. Il Consiglio federale prende comunque atto
della volontà del Parlamento e delle Commissioni competenti di esprimersi,
tra l'altro, in merito a questo tema. Inoltre si è dichiarato disposto a
sentire i partner sociali, in esecuzione di un postulato della CET. La
decisione definitiva verrà perciò presa, nella misura del possibile, solo
dopo la sessione straordinaria. L'udienza dei partner sociali si terrà già
oggi, mentre il Consiglio federale ha chiesto agli uffici delle Camere
federali di fissare la sessione straordinaria il più presto possibile, ma al
più tardi per l'inizio della prossima sessione di autunno, così da poter
prendere una decisione definitiva in settembre. Una decisione rapida
fornirebbe alle cerchie interessate una sicura base di valutazione e darebbe
agli istituti di previdenza il tempo necessario per preparare l'adeguamento
del tasso d'interesse.

Il Consiglio federale ha constatato nella sua riunione di ieri che la
necessità di adeguare il tasso di interesse minimo del 4% alle attuali
possibilità d'investimento è ampiamente riconosciuta e che la sua intenzione
di renderlo flessibile e di adeguarlo periodicamente alla situazione
economica viene accolta favorevolmente da tutti. Si è però reso conto del
fatto che una riduzione del tasso di interesse minimo a partire dal 1°
ottobre 2002 causerebbe problemi tecnici alle casse pensioni e che una data
così vicina non sarebbe vincolante per gli istituti di previdenza. Per
questo motivo fisserà l'entrata in vigore dell'adeguamento per il 1° gennaio
2003.

Nella sua seduta del 19 agosto la Commissione federale LPP, che funge da
consulente per il Consiglio federale, ha trattato questo tema in base a una
formula sviluppata dai suoi esperti. Essa si è pronunciata a favore di un
tasso d'interesse minimo del 3,5 per cento grazie al voto del suo
presidente. La metà dei membri della Commissione era favorevole a un tasso d
'interesse minimo inferiore in seguito alle incertezze legate all'evoluzione
del mercato degli investimenti. La raccomandazione della Commissione si basa
su una formula che ha preso in considerazione in modo particolare l'
evoluzione degli investimenti degli ultimi due anni. Dall'inizio dell'anno
il rendimento medio delle obbligazioni della Confederazione vincolate a 10
anni è diminuito dal 3,6 al 3,2 per cento. L'indice SMI ha addirittura
registrato una diminuzione del 14,5 per cento. Il Consiglio federale è del
parere che questo dato di fatto permette di propendere per un tasso d'
interesse minimo del 3,25 per cento in vista delle incertezze della relativa
evoluzione. Esso proporrà questo tasso nel corso della conferenza consultiva
e alle Commissioni competenti.

Il suo obiettivo consiste nel rendere più oggettiva la controversia al
riguardo, che da parecchie settimane infiamma l'opinione pubblica. Per
questo motivo in futuro vuole fissare il tasso d'interesse minimo tenendo
conto dei seguenti criteri: evoluzione del tasso d'interesse delle
obbligazioni della Confederazione, rendimento delle azioni e dei beni
immobiliari, tasso d'inflazione e situazione finanziaria degli istituti di
previdenza. Controllerà quindi regolarmente la situazione finanziaria di
questi ultimi. Inoltre fisserà una procedura regolamentata per la modifica
del tasso d'interesse minimo. Viene così garantito un adeguamento flessibile
del tasso d'interesse minimo ed il suo adeguamento verso l'alto, non appena
la situazione lo permetta.

                                                               DIPARTIMENTO
FED. DELL'INTERNO

                                                               Servizio
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                                                               Jürg
Brechbühl, vicedirettore

                                                               Ufficio
federale delle assicurazioni sociali

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