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Composizione amichevole nel caso Abacha: la Nigeria riceve più di un miliardo di dollari

 

I Paesi interessati collaborano all'attuazione dell'accordo

 

Berna/Ginevra, 17.4.2002. Le autorità svizzere sono state informate dell'accordo amichevole raggiunto dalla Nigeria con gli imputati nel caso Abacha: le autorità nigeriane archiviano le procedure penali nelle quali sono implicate le persone interessate dall'accordo e stralciano i loro nomi dalle rogatorie inoltrate a vari Paesi esteri. In compenso la maggior parte dei valori patrimoniali legati al caso Abacha e bloccati all'estero, per un ammontare superiore al miliardo di dollari, verrà versata alla Banca dei regolamenti internazionali di Basilea, a favore del governo nigeriano. Tutte le parti in causa collaboreranno ora in vista della restituzione di tali valori patrimoniali.

Nell'autunno 1999 la Svizzera è stato il primo Paese a bloccare valori patrimoniali legati al caso Abacha. Oltre alla Svizzera, la Nigeria ha chiesto assistenza giudiziaria anche ad altri Paesi, tra cui la Gran Bretagna, il Lussemburgo, il Liechtenstein e Jersey. Anche in questi Paesi sono state in parte bloccate ingenti somme di denaro. Considerate le dimensioni internazionali del caso, i Paesi interessati hanno subito allacciato stretti contatti tra di loro. Su iniziativa dell'Ufficio federale di giustizia (UFG), per la prima volta in un caso di assistenza giudiziaria sono stati organizzati in Svizzera due incontri internazionali, nell'ambito dei quali è stato discusso e coordinato il modo di procedere comune. Si è rivelato subito chiaro che la restituzione alla Nigeria degli averi bloccati sarebbe stato un processo lungo e difficile. La pressione esercitata dagli sforzi comuni dei Paesi interessati ha tuttavia contribuito al raggiungimento di una composizione amichevole tra parti in causa (congiunti e corrispondenti d'affari dell'ex capo di Stato Sani Abacha) e Nigeria. Grazie all'accordo raggiunto, il caso Abacha può in gran parte essere liquidato in tempi brevi.

Archiviazione di diversi procedimenti penali - Un miliardo di dollari allo Stato nigeriano

L'accordo recentemente sottoscritto da entrambe le parti prevede che la maggior parte dei valori patrimoniali legati ad Abacha e bloccati all'estero, per un ammontare superiore al miliardo di dollari, debba venir versata alla Banca dei regolamenti internazionali (BRI) di Basilea, a favore del governo nigeriano. Il governo ha stabilito che la famiglia Abacha potrà conservare circa 100 milioni di dollari, acquisiti prima che Abacha ricoprisse cariche ufficiali e per i quali non è stata dimostrata una provenienza illecita. Dal canto loro le autorità nigeriane archiviano diverse procedure penali, in particolare quelle nei confronti di Mohammed Sani Abacha, figlio dell'ex capo di Stato, e nei confronti dell'uomo d'affari Bagudu Abubakar. I loro nomi vengono di conseguenza stralciati dalle rogatorie inoltrate all'estero.

Martedì a Ginevra gli avvocati delle parti hanno presentato l'accordo a rappresentanti dei Paesi interessati. In occasione di tale incontro sono state discusse le modalità di attuazione dell'accordo e quelle della cooperazione che verrà fornita dai Paesi interessati.

Cosa è avvenuto finora in Svizzera

Alla fine del 1999 la Nigeria ha trasmesso alla Svizzera una richiesta di assistenza giudiziaria, nell'ambito di un procedimento nei confronti dell'ex capo di Stato Sani Abacha e di altre 14 persone (congiunti, corrispondenti d'affari e rappresentanti del regime). Le autorità nigeriane hanno chiesto il blocco dei valori patrimoniali confluiti in Svizzera e la trasmissione di documentazione bancaria. L'UFG ha bloccato averi depositati su conti bancari a Ginevra e a Zurigo per un ammontare di circa 83 milioni di dollari. Il 24 gennaio 2002 l'UFG ha ordinato la trasmissione alla Nigeria della documentazione bancaria. Contro tali decisioni sono attualmente pendenti vari ricorsi presso il Tribunale federale.

Nell'ottobre 1999 la giustizia ginevrina ha aperto diversi procedimenti penali per sospetto riciclaggio di denaro nei confronti di membri della famiglia Abacha e di suoi corrispondenti d'affari. Nell'ambito del procedimento penale ginevrino sono stati bloccati gli stessi conti oggetto della rogatoria, oltre a ulteriori conti, la cui esistenza è emersa in seguito all'inchiesta penale e sulla base delle indicazioni fornite dall'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (URD). Nel 2000, nel corso di tale procedura sono già stati versati alla BRI circa 70 milioni di dollari. Al momento sono stati bloccati circa 535 milioni di dollari.

Ulteriori provvedimenti

La Procura generale di Ginevra ordina alle banche di avviare la procedura per il trasferimento alla BRI di valori patrimoniali per un ammontare di circa 535 milioni di dollari. Nel quadro dei procedimenti penali ginevrini, che nel frattempo seguono il loro corso, restano bloccati circa 90 milioni di dollari.

Prossimamente la Nigeria chiederà alla Svizzera di stralciare dalle rogatorie i nomi delle persone partecipanti all'accordo. L'UFG condurrà la procedura di assistenza giudizaria soltanto nei confronti delle persone non coinvolte nell'accordo. Ciò vale in particolare per Abdulkadir Abacha, fratello dell'ex capo di Stato. Circa 90 milioni di dollari restano bloccati anche nel quadro della procedura di assistenza giudiziaria.

 

Ulteriori informazioni:

  • Sulla procedura penale ginevrina: Procuratore generale Bernard Bertossa, Tel. 022 / 327 26 00
  • Sulla procedura di assistenza giudiziaria: Heinrich Koller, direttore dell'UFG e Pascal Gossin, Caposezione assistenza giudiziaria, sono a disposizione dei giornalisti in sala stampa, a partire dalle ore 15.