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La lotta al terrorismo non deve dare via libera alla violazione dei diritti umani: è quanto ha dichiarato il Consigliere federale Deiss di fronte alla Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani a Ginevra

DIPARTIMENTO FEDERALE DEGLI
AFFARI ESTERI
Berna, 26 marzo 2002

Comunicato stampa

La lotta al terrorismo non deve dare via libera alla violazione dei diritti
umani: è quanto ha dichiarato il Consigliere federale Deiss di fronte alla
Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani a Ginevra

Il Consigliere federale Joseph Deiss ha ribadito il carattere universale e
indivisibile dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario.
Anche nella lotta al terrorismo, la violenza e la vendetta non devono
prevalere sul diritto e sulla giustizia. Il Consigliere federale Deiss
approfitterà della permanenza a Ginevra per condurre colloqui bilaterali con
i ministri degli esteri di alcuni Paesi tra i quali figurano anche Francia e
Tailandia.

Il capo del DFAE ha commentato la recente adesione del Paese all'ONU
asserendo che la Svizzera, ospitante da tempo numerose istituzioni impegnate
sul fronte dei diritti umani, dimostra con questo atteggiamento il proprio
desiderio di collaborare, in maniera solidale e con il resto del mondo, alla
risoluzione di molte delle problematiche ancora aperte riguardanti anche il
settore umanitario.

Il rispetto dei diritti umani rappresenta una continua sfida e ha raggiunto
anche una dimensione quanto mai attuale: nella tutela dei piú deboli e degli
emarginati e nella lotta ai criminali e ai nemici tutti gli Stati possono e
devono continuare a perseguire una politica che, allontanandosi dalla
spirale di violenza e vendetta, li porti, attraverso il diritto, a creare un
'uguale giustizia per tutti. I diritti umani quindi non devono essere piú
vittime indirette del terrorismo o vittime dirette della lotta al
terrorismo. Le uniche armi da impugnare, ha affermato il Consigliere
federale Deiss, sono piuttosto i principi inviolabili del diritto
internazionale umanitario.

Joseph Deiss ha quindi ribadito anche la validità universale delle
Convenzioni di Ginevra e dei suoi Protocolli, lanciando a nome della
Svizzera un appello affinché questi siano rispettati. Il Consigliere
federale ha ricordato la conferenza del 5 dicembre 2001 sulla IV Convenzione
di Ginevra soffermandosi sui territori occupati nell'ambito del conflitto
israeliano-palestinese e sugli obblighi di Israele in qualità di forza
occupante.

Nel suo intervento, il Consigliere federale Deiss si è inoltre espresso
contro la pena di morte, appellandosi segnatamente a Stati Uniti d'America,
Cina e Arabia Saudita. Per quanto concerne i diritti delle minoranze, ha
menzionato il caso del Tibet ponendo l'accento sulla necessità di
individuare una forma adeguata di autodeterminazione per questa regione. La
Svizzera osserva inoltre tutt'oggi con preoccupazione gli eventi in Cecenia.
Infine essa esige in particolare la messa a punto del protocollo facoltativo
alla Convenzione contro la tortura. Detto protocollo prevede un meccanismo
universale grazie al quale i detenuti di tutto il mondo avranno la
possibilità di ricevere visite senza preannuncio.

E' possibile prendere visione del testo completo della dichiarazione del
Consigliere federale collegandosi al sito
http://www.eda.admin.ch/geneva miss/f/home/confonu/cdh/dis02.html

Per ulteriori informazioni: Daniela Stoffel, Informazione DFAE, 031 322 30
53, 079 301 70 22