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Presa di posizione del Consiglio federale - Nuova compagnia aerea: il Sì di Zurigo come buon auspicio

Per il Consiglio federale l'approvazione dei cittadini zurighesi alla partecipazione cantonale alla nuova compagnia aerea è, sotto molti aspetti, un segnale positivo. Esso giudica l‘esito della votazione come un ulteriore e soddisfacente passo verso l‘efficace costituzione della nuova compagnia aerea nazionale.

Per il Consiglio federale l'approvazione dei cittadini zurighesi alla partecipazione cantonale alla nuova compagnia aerea nella misura di 300 milioni di franchi nonché al sostegno alle infrastrutture necessarie per assicurarne l’esercizio con una garanzia di 100 milioni di franchi è, sotto molti aspetti, un segnale positivo. Il Governo federale giudica l‘esito della votazione come un ulteriore e soddisfacente passo verso l’efficace costituzione della nuova compagnia aerea nazionale. Grazie al risultato positivo della votazione sono state, da una parte, create condizioni ottimali - anche riguardo alla dotazione di capitale - per lo sviluppo della nuova compagnia. D'altra parte è importante che con il suo SÌ il Cantone maggiormente interessato abbia ricevuto la legittimazione del sovrano. Questo dovrebbe spronare anche gli altri Cantoni a partecipare a loro volta alla nuova compagnia aerea in base alla prevista chiave di riparto.

Il Consiglio federale rammenta, infatti, che la partecipazione della Confederazione alla costituzione di una nuova compagnia aerea nazionale è giustificata dall'interesse pubblico sancito dalla legge a collegare la Svizzera alla rete aerea internazionale. Inoltre, con una compagnia aerea nazionale è possibile offrire notevoli vantaggi alla piazza economica e finanziaria, conservare know how ed evitare massicce perdite di posti di lavoro. Un NO avrebbe come noto prodotto dolorosi tagli di tipo quantitativo e qualitativo al progetto, con effetti negativi a livello sociale e sull'economia nazionale. Il SÌ di Zurigo rafforza per contro in modo consistente il progetto finanziato da investitori privati e pubblici.

CANCELLERIA FEDERALE
Informazione

13 gennaio 2002