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Migliorare la protezione della maternità

Il Consiglio federale vuole una soluzione rapida per colmare le lacune

Il modello per un congedo maternità preparato in base a una revisione del Codice delle obbligazioni (CO) ha incontrato un ampio rifiuto nella procedura di consultazione. È stato più volte fatto notare il fatto che veniva data preferenza al modello proposto dal consigliere nazionale Pierre Triponez e dalle consigliere nazionali Thérèse Meyer-Kälin, Jacqueline Fehr e Ursula Haller. Nel caso venisse dato seguito all'iniziativa parlamentare Triponez, il Consiglio federale sarebbe in principio pronto a sostenerla. Esso rinuncia quindi per il momento all'elaborazione di un proprio messaggio. Nella misura in cui vi sarà una proposta elaborata dal Parlamento, il Consiglio federale puntualizzerà la sua posizione. In tal modo il Consiglio federale vuole impedire che le lacune nel diritto vigente persistano indefinitamente.

Conformemente al progetto in consultazione, tutte le lavoratrici che aspettano un figlio dovrebbero avere diritto a un congedo maternità pagato dal datore di lavoro. Per quanto riguarda la durata del congedo, l'avamprogetto conteneva due varianti: secondo la prima variante, il congedo durava dalle 8 alle 14 settimane a seconda degli anni di servizio della lavoratrice; la seconda variante invece prevedeva 12 settimane a prescindere dagli anni di servizio. Rispetto al diritto vigente, la durata del congedo non poteva essere ridotta, anche se la lavoratrice, nello stesso anno di servizio, non ha potuto lavorare per altri motivi – ad esempio malattia, infortunio o gravidanza.

Invero, i partecipanti alla consultazione hanno approvato il fatto che il congedo maternità debba essere adeguatamente disciplinato dalla legge. Ma quasi tutti i Cantoni, i partiti e le organizzazioni hanno respinto la soluzione proposta. In particolare hanno fatto valere che i costi verrebbero sopportati unicamente dai datori di lavoro. Questo onere finanziario risulterebbe difficilmente sopportabile dalle piccole e medie imprese e dai settori con un'alta aliquota di donne in età fertile.

La maggior parte dei partecipanti alla consultazione si sono espressi in favore di un'altra soluzione. Preferiscono un disciplinamento per cui – ai sensi dell'iniziativa parlamentare Triponez– la perdita di salario delle madri con attività lucrativa venga finanziata per 14 settimane in ragione dell'80 per cento in base all'ordinanza sulle indennità per perdita di guadagno (OIPG) oppure – ai sensi della mozione "Protezione della maternità e finanziamento misto" delle Commissioni della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale, mozione originariamente inoltrata dalla consigliera nazionale Meyer-Kälin – esse ricevano il salario durante le prime 8 settimane del congedo maternità e, per le rimanenti 6 settimane, la loro perdita di guadagno sia poi coperta dalla cassa IPG oppure in altro modo.

Il Consiglio federale si era pronunciato per una copertura completa della perdita di guadagno.

Il Consiglio federale considera importante colmare al più presto le gravi lacune nell'ambito del congedo maternità e appoggia l'orientamento del Parlamento. Pertanto rinuncia per il momento a elaborare un messaggio per una pertinente revisione del CO ed è pronto a sostenere l'iniziativa parlamentare Triponez, purché il Parlamento elabori rapidamente un progetto corrispondente. Se il Consiglio nazionale non dovesse dare seguito all'iniziativa parlamentare Triponez, il DFGP elaborerà un messaggio per una soluzione nel quadro del CO.

Il riassunto della consultazione è reperibile sul sito dell'UFG: www.ofj.admin.ch

Berna, 21 novembre 2001

Altre informazioni:

Giacomo Roncoroni, Ufficio federale di giustizia, tel.: 031 322 41 26