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Cambiamenti climatici: accoro finale per il Protocollo do Kyoto

COMUNICATO STAMPA

Conferenza mondiale sul clima a Marrakech dal 29 ottobre al 9 novembre

Cambiamenti climatici: accordo finale per il Protocollo di Kyoto

La Conferenza mondiale sul clima, che si aprirà lunedì prossimo a Marrakech,
dovrebbe segnare la conclusione dei negoziati sull'attuazione del Protocollo
di Kyoto. Tre mesi dopo l'accordo politico raggiunto a Bonn, devono ancora
essere apportate alcune precisazioni in merito alle sanzioni, allo scambio
dei diritti di emissione e all'utilizzazione dei serbatoi di CO2. Il
Presidente della Confederazione Moritz Leuenberger sarà presente a Marrakech
e si impegnerà a favore di una riduzione significativa delle emissioni di
CO2.

Il Protocollo di Kyoto, adottato nel 1997, fissa per ogni Paese
industrializzato obiettivi di riduzione dei gas a effetto serra, che
rappresentano la principale causa dei cambiamenti climatici (-8% per la
Svizzera). Il Protocollo prevede anche le condizioni a cui possono essere
realizzati questi obiettivi (vedi il riquadro). La conclusione dei negoziati
sulle modalità consentirà ai Paesi industrializzati di avviare i programmi
di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

Sono tre i punti principali che devono ancora essere risolti in occasione
della Conferenza di Marrakech:

Sanzioni: quale sarà la natura delle sanzioni imposte ai Paesi che non
ridurranno le loro emissioni secondo gli obiettivi definiti dal Protocollo?
Si tratta di un interrogativo fondamentale: il carattere vincolante o meno
dell'attuazione del Protocollo determinerà infatti il suo peso e la sua
efficacia nella lotta contro le emissioni di CO2. La Svizzera auspica un
regime vincolante.

Scambio dei diritti di emissione: il principio è accettato, ma devono ancora
essere stabilite le modalità. La Svizzera ritiene che la riduzione delle
emissioni di gas a effetto serra debba essere realizzata innanzitutto da
ogni Paese, a livello nazionale. Concorda tuttavia sul fatto che bisogna
poter tener conto degli investimenti consentiti dai Paesi industrializzati
nei Paesi in via di sviluppo per ridurre le emissioni di gas a effetto
serra. La Svizzera aspetta il termine dei negoziati di Marrakech per
precisare, nell'ambito della legge sul CO2, a che condizioni potrà avvenire
lo scambio dei diritti di emissione.

Utilizzazione dei serbatoi di CO2: il Protocollo di Kyoto prevede che i
Paesi possano tener conto dei quantitativi di CO2 legato, in particolare
nella biomassa, nelle foreste e nell'agricoltura. Per la Svizzera, possono
essere presi in considerazione solo i serbatoi di CO2 che contribuiscono
effettivamente a legare quantitativi supplementari di CO2, come le foreste
in crescita e gestite in maniera sostenibile. L'inclusione dei serbatoi di
CO2 non deve tuttavia impedire ai Paesi firmatari di adottare misure di
riduzione delle emissioni alla fonte.

Moritz Leuenberger presente a Marrakech

Il Presidente della Confederazione Moritz Leuenberger sarà a Marrakech il
prossimo 7 novembre. Il capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei
trasporti, dell'energia e delle comunicazioni interverrà a favore di un'
attuazione del Protocollo che porti a una riduzione reale  delle emissioni
di CO2 a livello mondiale. Entro i propri confini, la Svizzera applica già
una politica di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra con la
legge sul CO2 e il programma SvizzeraEnergia. Grazie a questi strumenti,
figura tra i Paesi all'avanguardia nella lotta contro le emissioni di gas a
effetto serra.

Berna, 24 ottobre 2001

ATEC         Dipartimento federale dell'Ambiente,
dei Trasporti, dell'Energia e delle Comunicazioni
Servizio stampa

Strumenti economici e serbatoi di CO2

Oltre alle misure di riduzione adottate entro i confini nazionali, i Paesi
industrializzati possono avvalersi di altri mezzi.

? Tre strumenti economici. L'attuazione congiunta (progetti per la
protezione del clima tra due Paesi industrializzati); il meccanismo per
favorire uno sviluppo pulito (progetti di sviluppo sostenibile finanziati
dai Paesi industrializzati nei Paesi in via di sviluppo); lo scambio dei
diritti di emissione (tra Paesi industrializzati).

? I serbatoi di CO2. Anche i quantitativi di CO2 stoccati in particolare
nella biomassa, nelle foreste e nell'agricoltura possono essere presi in
considerazione nell'ambito della realizzazione degli obiettivi di riduzione.
Ma le capacità di stoccaggio dei serbatoi di CO2 non sono illimitate e
dipendono molto dal tipo di sfruttamento. Le foreste sfruttate in maniera
intensiva, infatti, liberano più CO2 di quanto ne assorbono. Il bilancio del
CO2 è equilibrato se la foresta è gestita in maniera sostenibile, ossia
quando non viene raccolto più legno di quanto ne cresce, ed è positivo
quando la foresta è in crescita.

Informazioni:

? Servizio stampa dell'ATEC, tel. 031 322 55 11

? Philippe Roch, direttore dell'Ufficio federale dell'ambiente, delle
foreste e del paesaggio (UFAFP), tel. 031 322 93 22 o 079 277 51 88

? Beat Nobs, ambasciatore, Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e
del paesaggio (UFAFP), tel. 079 687 11 68

Internet:

? L'inventario delle emissioni di gas a effetto serra in Svizzera può essere
consultato all'indirizzo: http://www.buwal.ch/klima/d/inventare.htm

? Una banca dati sulle emissioni di gas a effetto serra dei Paesi
industrializzati è pubblicata all'indirizzo: http://ghg.unfccc.int

? Si veda anche il sito del Panel intergovernativo sui cambiamenti
climatici: http://www.ipcc.ch