La protezione della popolazione armata per nuove sfide
3003 Berna, 19 ottobre 2001
Comunicato stampa
La protezione della popolazione armata per nuove sfide
Gli atti terroristici dell'11 settembre e gli eventi che li hanno seguiti
sono la prova che negli ultimi decenni il tipo di minaccia è cambiato, anche
per la Svizzera. Dopo la fine della guerra fredda assumono sempre maggiore
importanza le catastrofi e le altre situazioni d'emergenza. Il terrorismo
rientra in questa categoria di minaccia. Il nuovo concetto di protezione
della popolazione tiene conto di questi cambiamenti.
Dopo l'esito positivo della procedura di consultazione e l'approvazione da
parte del Consiglio federale, il progetto di riforma riguardante la
protezione della popolazione viene ora esaminato dalle camere. In questo
modo la "Legge federale sulla protezione della popolazione e sulla
protezione civile" dovrebbe entrare in vigore, come previsto, nel 2003. I
punti principali della riforma sono essenzialmente i seguenti:
· Focalizzazione della protezione della popolazione principalmente sull'
aiuto in caso di catastrofi e altre situazioni d'emergenza, e solo in
secondo luogo su conflitti armati. Le probabilità che si verifichi una
catastrofe o subentri una situazione d'emergenza sono molto elevate. Inoltre
il periodo di preallarme in questi casi è estremamente breve o addirittura
inesistente.
· La protezione della popolazione come sistema civile integrato.
L'attribuzione dei compiti alle singole organizzazioni partner dipende dalle
rispettive competenze. La polizia, i pompieri, la sanità pubblica e i
servizi tecnici costituiscono i mezzi di primo intervento già usi alla
collaborazione. La protezione civile rappresenta il mezzo della seconda ora
impiegato per incrementare la capacità d'intervento a lungo termine.
· Struttura modulare e prontezza operativa differenziata: Il ventaglio dei
pericoli è estremamente complesso e dinamico, e richiede quindi un impiego
flessibile dei mezzi. Partendo dai mezzi di primo intervento, la protezione
della popolazione viene ampliata secondo il principio modulare in base al
tipo e all'entità del sinistro. Le autorità possono incrementare la
prontezza d'intervento conformemente alla situazione. Le misure che non
richiedono un lungo periodo di realizzazione vengono rimandate alla fase di
potenziamento.
· Chiara ripartizione dei compiti e dei costi tra Confederazione e cantoni.
I cantoni sono responsabili per le catastrofi e le altre situazioni
d'emergenza, mentre la Confederazione mantiene la sua competenza nel campo
dei conflitti armati e delle catastrofi su vasta scala come ad esempio
aumento della radioattività o epidemie. Essa si assumerà inoltre attività di
coordinamento. I costi verranno ripartiti secondo lo stesso principio delle
competenze (finanziamento da parte dell'organo competente e non più
versamento di sussidi in base alla capacità finanziaria dei cantoni).
· Personale: Il sistema integrato, le regionalizzazioni e il nuovo
orientamento permettono una riduzione degli effettivi presso le
organizzazioni di milizia pompieri e protezione civile. Il reclutamento
comune dei militi dell'esercito e della protezione civile, introdotto in
forma transitoria già a partire dal 2002, permetterà una migliore
attribuzione del personale. L'esercito continuerà ad avere la precedenza. La
durata dell'obbligo di prestare servizio nella protezione civile viene
ridotta, e i militi prosciolti dal servizio militare non passano più alla
protezione civile. La riduzione delle funzioni di base nella protezione
civile mira ad un intervento polivalente dei militi e comporta un'istruzione
più lunga.
· Costruzioni di protezione: L'obbligo di costruire viene, di principio,
mantenuto. Per mezzo di una gestione mirata della costruzione di rifugi ci
si limiterà però a colmare le lacune ancora esistenti. Inoltre l'obbligo di
costruire verrà ridotto in modo consistente. Visto l'elevato numero di
impianti di protezione realizzati, in questo settore non vi è più necessità
di costruire. L'accento sarà quindi posto sulla salvaguardia del valore
degli impianti di protezione ancora necessari anche in futuro.
DIPARTIMENTO FEDERALE DELLA DIFESA, DELLA PROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE E
DELLO SPORT
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