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La consigliera federale Metzler-Arnold sostiene misure efficaci per la lotta al terrorismo

Dichiarazione del capo del DFGP alla Conferenza dei ministri della giustizia di Mosca

Con un discorso davanti all'assemblea e diversi incontri bilaterali con i suoi omologhi europei, la consigliera federale Ruth Metzler-Arnold ha concluso giovedì la visita a Mosca in occasione della 24esima Conferenza dei ministri della giustizia europei. Nella sua dichiarazione, ha salutato l'intenzione del comitato dei ministri di elaborare una serie di linee guida per la lotta contro il terrorismo sulla base dello Stato di diritto democratico.

Il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha sottolineato l'intenzione del Consiglio federale di continuare a non tollerare che lo Stato di diritto svizzero sia violato da terroristi. In questa occasione ha ricordato che la Svizzera ha firmato a giugno l'accordo ONU del 1999 per la lotta al finanziamento del terrorismo, definendolo un "dispositivo - unico nel suo genere - per la lotta contro il riciclaggio di denaro sporco" che raggruppa anche tutto il settore parabancario. "In tutti i casi di crimine o delitto il segreto bancario può essere revocato", ha spiegato la consigliera federale. Esso non costituisce un ostacolo al perseguimento penale e alla collaborazione internazionale, e non offre ai terroristi alcuna protezione.

La consigliera federale ha inoltre ricordato come la lotta al terrorismo sia un giocoforza tra libertà e sicurezza. La legittima necessità di sicurezza non giustifica tuttavia uno stato di vigilanza di tipo poliziesco. In questo contesto – ha aggiunto la consigliera federale -, la lotta al terrorismo è principalmente compito delle autorità civili.

Assistenza giudiziaria con l'Italia

La consigliera federale ha inoltre approfittato della sua presenza a Mosca per partecipare a incontri bilaterali con i suoi omologhi europei. Con il ministro italiano di giustizia Roberto Castelli ha discusso la decisione, da parte del parlamento italiano, relativa all'applicazione dell'Accordo bilaterale del 1998 in materia di assistenza giudiziaria. La consigliera federale ha, tra l'altro, richiamato l'attenzione sulla dissonanza tra l'inasprimento delle disposizioni formali e il senso stesso dell'accordo. Entrambi i ministri hanno convenuto sulla necessità, da parte delle istanze competenti, di chiarire l'applicazione della nuova legge. A tal fine, probabilmente ancora quest'anno, una delegazione svizzera farà visita al ministero italiano di giustizia. La consigliera federale Metzler ha infine sottolineato che non sarebbe comprensibile se l'Italia rendesse più difficile l'assistenza giudiziaria sul fronte della lotta al terrorismo.

Al ministro di giustizia irlandese John O'Donoghue la signora Metzler ha espresso il desiderio che il parlamento irlandese ratifichi al più presto gli accordi bilaterali conclusi con l'UE. Il ministro ha assicurato che il parlamento tratterà entro Natale l'accordo sulla libera circolazione delle persone.

La conferenza dei ministri della giustizia europei è uno strumento del Consiglio d'Europa, al quale aderiscono 43 Stati. Ospite di quest'anno il ministro di giustizia russo Juri Tschaika.

 

Mosca/Berna, 4 ottobre 2001