Nella sua risposta il Consiglio federale sottolinea che il diritto internazionale vieta l'impiego di munizioni che causano inutili sofferenze. Tra queste munizioni figurano le pallottole deformanti, le quali – contrariamente alle munizioni con incamiciatura esterna completa – si deformano nel momento in cui penetrano nel corpo umano cagionando ferite più gravi. Nell'ambito del normale servizio di polizia queste munizioni speciali non verrebbero utilizzate soltanto in casidi legittima difesa, bensì anche come colpi di avvertimento o colpi sparati per impedire una fuga. Inoltre, il Consiglio federale nutre il parere che la nuova munizione non assicura una maggiore protezione della polizia e dei terzi: nella pratica la maggior parte dei colpi sparati non colpisce infatti l'obiettivo.

Per il Consiglio federale l'impiego di queste munizioni speciali è giustificato, sempre rispettando il principio della proporzionalità, soltanto nel caso in cui occorre contrastare in modo efficace le situazioni di criminalità particolarmente violenta:

• per interventi di polizia contro soggetti criminali violenti (in particolare nel caso di presa di ostaggi);

• per l'adempimento di compiti di polizia in spazi operativi limitati localmente (ad es. all'interno di aeroplani o in aeroporti) dove l'impiego di pallottole con incamiciatura esterna completa comporterebbe un rischio eccessivo per i terzi;

• per la protezione ravvicinata di persone in pericolo.

I Cantoni sono competenti per l'armamento dei corpi di polizia cantonali. La Confederazione è responsabile della Polizia giudiziaria federale e del Corpo delle guardie di frontiera. Sia la Confederazione sia i Cantoni sono tenuti a osservare le relative disposizioni del diritto internazionale. Alla luce di tali premesse, il Consiglio federale propone il coordinamento dell'impiego delle munizioni deformanti.

A livello internazionale, la Svizzera si adopera a favore dell'estensione del divieto internazionale delle munizioni deformanti a ulteriori tipi di munizioni con effetti simili. Tuttavia, tale divieto si applica soltanto ai conflitti armati, mentre non contempla l'impiego da parte della polizia interno a uno Stato. All'estero risulterebbe tuttavia difficile comprendere l'atteggiamento svizzero, se, parallelamente all'impegno per un continuo sviluppo internazionale umanitario, in nostro Paese ammettesse entro i propri confini l'impiego di munizioni deformanti per il normale servizio di polizia.

Berna, 21 settembre 2001

Ernst Gnägi, Ufficio federale di giustizia, tel.: 031/ 322 40 81