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Il Consiglio federale intende intensificare la cooperazione internazionale in materia di polizia

Mandato per l'avvio di negoziati con Europol

La Svizzera intende stipulare un accordo di cooperazione con Europol. Mercoledì il Consiglio federale ha conferito il mandato per l'avvio di negoziati formali.

Al fine di accrescere l'efficienza del perseguimento penale di complessi crimini transnazionali su vasta scala, il Consiglio federale intende intensificare la cooperazione internazionale in materia di polizia, nel cui novero rientra anche una più stretta collaborazione con Europol per quanto concerne lo scambio reciproco di informazioni.

Lotta alle forme più gravi di criminalità

La Svizzera può combattere in modo più efficace le forme più gravi di criminalità internazionale se Europol le fornisce le necessarie informazioni operative, strategiche, tecniche e di altra natura. La Svizzera trae tuttavia benefici dal processo di scambio anche quando sono le autorità del nostro Paese a trasmettere informazioni a Europol. I dati trasmessi sono infatti analizzati ed elaborati da Europol, e le informazioni che ne scaturiscono sono suscettibili di agevolare l'operato delle autorità inquirenti federali e cantonali. I Cantoni e la Conferenza dei Governi cantonali hanno pertanto accolto con favore l'avvio in tempi brevi di negoziati formali con Europol.

I negoziati si terranno il 18 settembre 2001 a Berna. La base negoziale è costituita da un accordo standard elaborato da Europol, attualmente utilizzato anche nell'ambito dei negoziati con Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Turchia. Nel mese di giugno di quest'anno l'accordo standard è peraltro già stato firmato da Islanda e Norvegia.

Centro nevralgico per le informazioni di polizia

Quale centro nevralgico per le informazioni di polizia, Europol ha tra l'altro il compito di raccogliere, riunire e analizzare le informazioni e i dati che gli vengono trasmessi dagli Stati membri dell'UE e dagli Stati terzi o gli altri enti aderenti a Europol. Tale organismo si propone inoltre di agevolare e accelerare lo scambio di informazioni.

La Convenzione Europol disciplina anche le condizioni del trattamento di informazioni e i diritti di consultazione degli enti interessati. A tutela della sicurezza dei dati, tale Convenzione prevede una serie di meccanismi di controllo che rendono lo scambio di dati con Europol non solo efficiente, ma anche conforme agli standard svizzeri in materia di protezione dei dati e di sicurezza.

Collaborazione con Europol e Stati limitrofi – legame con Schengen

Sia Interpol che Europol sono centri nevralgici per lo scambio di informazioni transnazionale. La Svizzera mira pertanto a intensificare la collaborazione anche con Interpol, organismo cui prendono parte, tuttavia, Stati con interessi e standard giuridici diversi, il che pone limiti concreti in particolare allo scambio di informazioni.

In vista di una più stretta cooperazione in materia di polizia, la Svizzera è interessata anche a una partecipazione a Schengen. Benché nel frattempo la Confederazione abbia concluso con tutti gli Stati limitrofi convenzioni bilaterali di cooperazione giudiziaria e di polizia, come pure in materia di riammissione, e abbia dato vita, con il concorso di detti Paesi, al cosiddetto Partenariato per la sicurezza dei Paesi dell'Arco alpino, la collaborazione con i singoli Stati dell'UE evidenzia limiti tangibili, dovuti al fatto che le competenze in materia di libertà, sicurezza e diritto sono state delegate all'UE. Le Convenzioni con gli Stati limitrofi presentano inoltre differenze notevoli. L'obiettivo è pertanto costituito dall'integrazione della Svizzera nello spazio di sicurezza europeo.

Europol e Schengen rappresentano strumenti distinti e atti a intensificare la collaborazione di polizia con l'UE. In veste di autorità europea di perseguimento penale, Europol effettua tra l'altro analisi operative e strategiche, garantendo un efficace scambio di informazioni tra più Stati. Dal canto suo, Schengen prevede disposizioni circa la collaborazione di polizia e transfrontaliera (osservazione, inseguimenti oltre frontiera, ecc.), la determinazione di condizioni comuni per l'attraversamento dei confini esterni, l'intensificazione della collaborazione in materia penale tra le autorità giudiziarie e l'unificazione della prassi in materia di visto. Il sistema di informazione di Schengen costituisce inoltre un valido strumento di ricerca.

Berna, 12 settembre 2001

Altre informazioni:

Michael Drück, Ufficio federale di polizia, tel. 079 208 26 30