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Contro i contenuti a carattere pedofilo in Internet

Il Consiglio federale punta sul coordinamento e sull'azione concertata con i Cantoni

Il Consiglio federale è deciso a intensificare la lotta contro i reati commessi con l'ausilio di sistemi informatici e di comunicazione. In primo piano vi è la pornografia infantile in Internet. È ciò che mercoledì il Consiglio federale ha ritenuto nella sua risposta a due mozioni.

Le mozioni, inoltrate dalla Commissione giuridica del Consiglio nazionale e dalla consigliera nazionale Aeppli Wartmann, richiamano l'attenzione sulla necessità di lottare in modo più efficiente contro i reati nei confronti dei fanciulli, in particolare via Internet. Il Consiglio federale viene invitato tra l'altro a creare gli strumenti appropriati per lottare contro la pedofilia in Internet. Viene inoltre chiesto il trasferimento della relativa competenza di polizia giudiziaria alle autorità federali.

Bisogno riconosciuto

Il Consiglio federale è cosciente del ruolo attivo che la Confederazione deve assumere nella lotta contro la pornografia infantile in Internet. Come giustamente rilevato dagli interventi parlamentari, attualmente la competenza primaria per le indagini in tale ambito spetta alle autorità cantonali. I numerosi resoconti mediatici relativi alla scoperta di casi dimostrano il proficuo lavoro svolto dalle autorità cantonali di perseguimento penale.

Nella sua risposta alle mozioni il Consiglio federale dichiara di voler far fronte all'evolversi di tale situazione mediante il rafforzamento della coordinazione tra Confederazione e Cantoni. Conformemente alle proposte di un gruppo di lavoro e in collaborazione con i Cantoni, il Consiglio federale intende inoltre creare un servizio Internet Monitoring per l'analisi dei contenuti illegali diffusi via Internet. In complemento un servizio Clearing assicurerà il coordinamento della procedura e il coinvolgimento delle competenti autorità di perseguimento penale. In base alla ripartizione delle competenze tali strumenti vanno creati in stretta collaborazione con i Cantoni, nell'interesse di un perseguimento penale efficace e onde evitare doppioni.

Preservare i vantaggi della ripartizione di competenze

Nel campo della cybercriminalità il Consiglio federale intende tuttavia rinunciare per il momento a un trasferimento delle competenze di polizia giudiziaria dai Cantoni alla Confederazione. Non vuole infatti compromettere l'efficacia della lotta alla pornografia infantile e individua evidenti vantaggi nell'attuale ripartizione dei compiti tra le autorità di perseguimento penale. Malgrado la sempre maggior diffusione di immagini a carattere pedofilo via Internet richieda un rafforzamento delle misure da parte dello Stato, la salvaguardia dell'integrità del fanciullo deve restare un criterio centrale nel perseguimento penale. Si tratta nella maggior parte dei casi di reati sessuali. Le indagini vengono quindi condotte a giusto titolo dalle autorità cantonali, familiarizzate con le condizioni locali, nell'interesse della protezione del fanciullo.

Va ancora aggiunto che nei prossimi anni è previsto un importante potenziamento delle autorità di perseguimento penale della Confederazione, al fine di essere in grado di sfruttare al meglio l'attribuzione di nuove competenze per la lotta alla criminalità organizzata, al riciclaggio di denaro, alla corruzione e alla criminalità economica. Il trasferimento di ulteriori competenze di polizia giudiziaria nel corso di questo ambizioso ed esigente processo non soltanto comprometterebbe l'attuazione del Progetto Efficienza, ma farebbe nascere una lacuna nel quadro della lotta contro la pedofilia; la creazione di ulteriori competenze in seno alla Confederazione non potrebbe inoltre essere garantita dal punto di vista del personale.

Berna, 12 settembre 2001

Altre informazioni:

Danièle Bersier, Ufficio federale di polizia, Tel. 031 323 13 10