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Presa di posizione del capo delle Forze terrestri in merito alle risse verificatesi ad Aarau AG e Payerne VD

3003 Berna, 24 agosto 2001

Informazione per i media

Presa di posizione del capo delle Forze terrestri in merito alle risse
verificatesi ad Aarau AG e Payerne VD

Non vi sono state provocazioni da parte dei militari

Le inchieste della polizia civile dei Cantoni di Argovia e Vaud nell'ambito
delle aggressioni da parte di stranieri contro militari dell'esercito
svizzero sono con-cluse: le risse non sono state provocate da militari
svizzeri. I presunti autori do-vranno rispondere dei loro atti in tribunale.

La sera di lunedì 6 agosto 2001 ad Aarau e la sera di domenica 12 agosto
2001 a Payerne, delle reclute e dei sottufficiali sono stati aggrediti da
giovani di nazionalità estera nonché da uno Svizzero. I militari in uniforme
sono stati coinvolti in risse; sette di loro hanno ri-portato ferite. Le
sette vittime hanno sporto denuncia per lesioni, atti di violenza o
minac-cia. L'inchiesta preliminare della polizia ora è conclusa e in
entrambi i casi è stato accerta-to che da parte dei militari non vi è stata
alcuna provocazione. Si è inoltre appurato che non c'erano di mezzo droghe.
I presunti autori sono in gran parte noti alla Polizia; provvi-soriamente vi
sono stati anche degli arresti. Nel caso di Aarau, secondo quanto
comunica-to dalla Polizia cantonale argoviese, si è trattato di nove autori,
di cui sei di cittadinanza turca, due bosniaci e un iracheno. A Payerne,
secondo quanto comunicato dalla Polizia cantonale vodese, si è trattato di
un portoghese, un italiano e di uno Svizzero romando.

Il capo delle Forze terrestri, comandante di corpo Jacques Dousse, durante
le inchieste condotte da parte delle rispettive polizie civili, ha
coscientemente rinunciato a commenta-re pubblicamente i due casi. Tuttavia,
il capo delle Forze terrestri, fondandosi sui due casi, ha disposto delle
misure preventive in una lettera indirizzata ai comandanti di scuola il 17
agosto 2001. Nella lettera il comandante di corpo Dousse consiglia di fare
in modo che al momento i militari vadano in libera uscita in gruppi, si
comportino in maniera calma e decisa di fronte a eventuali provocazioni o
aggressioni, non rispondano alla violenza con la violenza, se necessario
agiscano per legittima difesa, oppure prestino aiuto per legittima difesa e
qualora fosse necessario, allarmino la polizia civile, competente per la
sicurezza e l'ordine su terreni pubblici. Per il capo delle Forze terrestri
al momento è fuori questione un intervento della polizia militare. Se
necessario, interverrebbe solo d'intesa con la poli-zia civile. Tuttavia i
comandanti hanno la competenza di accordarsi con gli organi di poli-zia
civili interessati, in merito alla necessità di intensificare le attività di
pattuglia su terreno pubblico. Il comandante di corpo Dousse asserisce: "L'
esercito ha pienamente fiducia nel-la competenza della polizia civile".

Nella sua seduta del 21 agosto 2001, la Commissione della politica di
sicurezza (CPS) del Consiglio nazionale ha accolto positivamente e
appoggiato le misure adottate dal capo delle Forze terrestri.

Il comandante di corpo Dousse disapprova profondamente gli atti di violenza
di Aarau e Payerne e invita a fare il possibile per evitare una spirale di
violenza. "Prendo sul serio i due attacchi che mi hanno preoccupato molto.
Tuttavia, non si può partire dal presupposto che sussista una situazione di
pericolo generale per i militari", precisa lo stesso comandan-te di corpo
Dousse. Secondo quanto affermato dagli autori, non sarebbero state le
uniformi a determinare lo scoppio delle risse: le vittime sarebbero potute
benissimo essere civili. Il capo delle Forze terrestri ha inoltre affermato:
"Queste risse sono un problema della nostra società. Le bande di giovani,
svizzeri e stranieri, spesso aggrediscono persone qualsiasi, sulla strada,
di giorno, di notte, nei bagni pubblici, in stazione e altrove".

Per il capo delle Forze terrestri il fatto che le risse non fossero state
provocate da parte di militari è un grande sollievo ed è soddisfatto che sia
stata fatta definitivamente luce sull'andamento dei fatti e che gli autori
debbano risponderne in tribunale. Secondo la Po-lizia cantonale argoviese, i
presunti autori dovranno rispondere di rissa e sommossa. Non sarà avviata
alcuna inchiesta contro i militari coinvolti ad Aarau e Payerne, poiché è
evi-dente che siano state loro le vittime.

Il capo delle Forze terrestri attualmente non sta adottando ulteriori misure
in ambito milita-re e ha commentato come segue la richiesta dei Democratici
svizzeri di equipaggiare i militari con lo spray pepe: "Lo spray pepe è
considerato un'arma. Durante il servizio l'uscita serale serve per
rifocillarsi al di fuori dell'istruzione militare. Un'arma sarebbe
completamente fuori posto e non risolverebbe il problema". Il comandante di
corpo Dous-se è cosciente che un militare in tenuta d'uscita avrebbe ben
poche speranze contro un aggressore munito di mazza da baseball. Secondo
Dousse è molto più sensato non lasciar-si coinvolgere in questo genere di
zuffe. Questi gruppi sono troppo ben organizzati. È op-portuno, se
necessario, ricorrere alla legittima difesa e all'aiuto per legittima
difesa. I nostri militari hanno diritto alla legittima difesa e secondo il
regolamento di servizio sono tenuti ad aiutare i camerati in pericolo (aiuto
per legittima difesa).

Il capo delle Forze terrestri si augura che il problema della violenza
giovanile, come lo si vive attualmente in Svizzera, non subisca un'ulteriore
escalation.

DDPS