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Il rapporto sulla criminalità degli stranieri contiene proposte di prevenzione e lotta

Il Consiglio federale ha preso atto martedì del rapporto finale del Gruppo di lavoro "criminalità degli stranieri" (AGAK). Il segretario generale della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia (CDCGP) dirigerà un gruppo di lavoro che elaborerà un progetto di attuazione. In tale contesto occorrerà tenere conto dei lavori effettuati in seno ai progetti correnti. I primi risultati dovrebbero essere presentati, se possibile, in occasione della sessione autunnale della CDCGP, che si terrà all'inizio di novembre.

Promovimento dell'integrazione: un'importantissima misura preventiva

Secondo l'AGAK (composta di rappresentanti della Confederazione, dei Cantoni e delle città), i provvedimenti volti a promuovere una migliore integrazione degli stranieri nella società rivestono una particolare importanza. Quest'affermazione coincide con quanto asserito dagli esperti interpellati, i quali sono pressoché unanimi nell'attribuire prevalentemente a una scarsa integrazione l'elevato tasso di criminalità degli stranieri.

In merito, il gruppo di lavoro reputa altrettanto importante una migliore informazione degli stranieri per quel che concerne le competenze e il funzionamento delle autorità nonché l'ordine giuridico vigente in Svizzera.

Intensificazione dei controlli

Sono particolarmente importanti anche misure di controllo efficaci a scopo preventivo e repressivo. Si pensa in primo luogo ad adeguati controlli al confine, volti ad allontanare le persone che nutrono intenzioni criminali, come pure a provvedimenti preventivi all'interno del Paese. Una maggiore presenza degli organi di controllo consente inoltre di rassicurare la popolazione.

Miglioramento della cooperazione nazionale e internazionale

S'impongono inoltre provvedimenti volti a ottimizzare la collaborazione tra le autorità, segnatamente per quanto concerne lo scambio d'informazioni nonché la valutazione e la diffusione delle conoscenze in materia. L'AGAK sostiene in particolare gli obiettivi di progetti tuttora in corso quali l'"Esame del sistema di sicurezza interna della Svizzera" (USIS), gli accordi di cooperazione in materia di polizia e il "Partenariato dei Paesi dell'Arco alpino" con i Paesi limitrofi.

Per il settore del turismo criminale, la possibilità dell'esecuzione delle pene nello Stato d'origine dovrebbe diminuire non poco l'attrattiva del nostro Paese. S'impone pertanto una rapida firma dell'accordo aggiuntivo alla Convenzione europea sul trasferimento dei condannati. Occorre inoltre proseguire con solerzia gli sforzi consentiti da Confederazione e Cantoni onde evitare i problemi della ricerca dei documenti nonché dei rinvii con la forza nel Paese d'origine. Per quanto possibile occorre inoltre concludere accordi di riammissione con gli Stati interessati.

Assistenza e misure d'occupazione nel settore dell'asilo

Nel settore dell'asilo si tratta anzitutto di individuare già nei centri di accoglienza le persone con un passato criminale, e di fare in modo che le loro domande siano trattate prioritariamente sia presso l'Ufficio federale dei rifugiati che presso la Commissione di ricorso in materia di asilo. Onde evitare che segnatamente giovani richiedenti l'asilo di sesso maschile e celibi si dedichino ad attività criminali, occorre prevedere strutture d'assistenza e programmi occupazionali sul modello di quelli esistenti in determinati Cantoni. Per le persone nel settore dell'asilo che restano nel nostro Paese per un periodo prolungato, segnatamente le persone ammesse provvisoriamente, è necessario adottare misure preventive volte a favorire una migliore integrazione.

La sicurezza ha un prezzo

Le risorse assai limitate a disposizione delle autorità federali, cantonali e comunali danno adito a preoccupazioni. L'AGAK lancia pertanto un forte appello a colmare al più presto le lacune personali e materiali a tutti i livelli. È parimenti convinto che una prevenzione adeguata sia economicamente più vantaggiosa rispetto al farsi carico dei costi della negligenza.

Berna, 5 luglio 2001

Altre informazioni:

Avv. Christoph Häni, Ufficio federale degli stranieri, tel. 031/323 72 73

Beat Hegg, Segretario generale CDCGP, tel. 031/318 15 05