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I 125 anni della legge forestale: Un successo che perdura

COMUNICATO STAMPA

I 125 anni della legge forestale

Un successo che perdura

125 anni fa la Svizzera varò la prima legge forestale federale. Essa funge
da modello per la politica attuale di sviluppo sostenibile, così come
auspicato dalla Confederazione e dalla comunità internazionale. L'ultimo
numero della rivista AMBIENTE, pubblicata dall'Ufficio federale
dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), è consacrato alla
storia nonché al futuro della politica forestale svizzera.

Nella prefazione al numero 2/2001 della rivista "Ambiente", il presidente
della Confederazione Moritz Leuenberger afferma che "125 anni fa, le
catastrofi hanno costretto i nostri antenati ad adottare misure rigorose per
la protezione del bosco. La Svizzera ha prestato ascolto alle richieste
d'aiuto e preso atto degli avvertimenti lanciati dal bosco: a poco a poco è
così nata la moderna protezione dell'ambiente." "Oggi non vogliamo più
aspettare con le mani in mano l'avvento di nuove catastrofi, è necessaria
una politica ambientale preventiva."

L'elemento nuovo, e davvero rivoluzionario, della legge sulla polizia delle
foreste del 1876, era il principio della continuità, ovvero il
riconoscimento che ogni generazione ha diritto alle medesime opportunità in
termini di produttività del bosco. Concretamente, si possono utilizzare gli
interessi - ossia il legno che ricresce - ma il capitale, costituito dal
patrimonio forestale, deve rimanere intatto. La legge del 1876 era e rimane
un modello a livello internazionale.

Negli ultimi 125 anni, la superficie forestale della Svizzera è aumentata
considerevolmente. Montagne un tempo brulle sono ora di nuovo ricoperte di
vegetazione, e le valli di montagna sono nuovamente abitabili, in quanto il
bosco le protegge. L'elevato rimboschimento e la cura delle foreste, che
hanno sostituito lo sfruttamento forzato e il taglio raso del bosco, hanno
permesso di ridurre notevolmente il numero delle catastrofi naturali -
inondazioni, cadute di sassi, smottamenti e valanghe - frequenti nel XIX
secolo.

Il presidente della Confederazione e ministro dell'ambiente Leuenberger
ritiene tuttavia che "siamo attualmente di fronte a un'ennesima
manifestazione di disagio del bosco svizzero".  L'uragano Lothar del
dicembre 1999 ha mostrato la fragilità dei nostri boschi. È vero che il loro
stato di salute è peggiorato più lentamente di quanto si temeva negli anni
Ottanta, ma non si può neppure dire che esso sia migliorato. Il fatto è che
il carico inquinante rimane troppo elevato e rappresenta un rischio
considerevole a lungo termine. Gli alberi reagiscono perdendo vitalità e
stabilità. Una delle priorità della politica forestale e della politica
ambientale attuale è pertanto quella di mantenere, rispettivamente ridurre,
tale carico inquinante ad un livello sopportabile.
Oggigiorno, le foreste svizzere non vengono più sfruttate in maniera
eccessiva, esse sono bensì utilizzate al di sotto delle loro possibilità.
Dove non ci sono alberi giovani a sufficienza, perché non si taglia
abbastanza legname e la luce non penetra tra il fogliame, il bosco non offre
più un'adeguata protezione. E in mancanza di una simile protezione, molte
regioni di montagna risulterebbero inabitabili. Il programma di promozione
Legno 21 dell'Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio,
intende incrementare notevolmente l'utilizzazione del legname svizzero.

Berna, 29 maggio 2001

UFFICIO FEDERALE DELL'AMBIENTE, DELLE FORESTE
E DEL PAESAGGIO (UFAFP)
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