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Esercito XXI - Protezione della popolazione

Conferenza stampa, 2.5.01, Berna

Consigliere federale Samuel Schmid
Capo del Dipartimento federale della difesa,
della protezione della popolazione e dello sport

Esercito XXI  -  Protezione della popolazione

Oggi il Consiglio federale ha autorizzato il DDPS a porre in consultazione i
concetti direttivi per Esercito XXI e per la Protezione della popolazione,
unitamente ai relativi disegni legislativi.
Dopo le deliberazioni che hanno avuto luogo mercoledì scorso, il Consiglio
federale si è oggi pronunciato in merito ai seguenti tre oggetti presentati
dal DDPS:

il documento interlocutorio "Finanze di Esercito XXI";
il pacchetto "Riforma Esercito XXI";
e il pacchetto "Protezione della popolazione".
Nell'ambito di questa conferenza stampa desidero esporvi alcune
considerazioni concernenti le odierne decisioni del Consiglio federale.
Tratterò dapprima il tema delle finanze di Esercito XXI.
Con la presentazione del nostro documento interlocutorio "Finanze di
Esercito XXI" abbiamo adempiuto l'incarico affidatoci dal Consiglio federale
in data 21 febbraio 2001. L'incarico comprendeva i seguenti due compiti:
A. Quantificare e motivare il fabbisogno finanziario necessario per colmare
il ritardo accumulato nel campo dell'armamento;
B. Presentare una pianificazione alternativa che preveda un budget di
quattro miliardi, conformemente alla decisione della Commissione delle
finanze del Consiglio nazionale del 15 febbraio 2001.
Per adempiere questo incarico ci siamo basati sul profilo delle prestazioni
"Difesa" definito per Esercito XXI nel Rapporto sulla politica di sicurezza
2000. In base a questo profilo l'esercito, completato con le riserve e dopo
le pertinenti misure di potenziamento, deve essere in grado:
in primo luogo, di provvedere autonomamente alla sicurezza del territorio
nazionale;
in secondo luogo, di intercettare un attacco massiccio cooperando con altri
partner e di respingere l'avversario mediante un'operazione offensiva
appoggiata dalle Forze aeree.
La missione di difesa assegnata all'esercito è decisiva per la definizione
delle risorse necessarie.
Per contro, gli impieghi sussidiari per la prevenzione e la gestione di
pericoli esistenziali e i contributi per il sostegno internazionale alla
pace e la gestione delle crisi non influiscono in maniera determinante sull'
entità delle risorse necessarie, anche se occorre considerare che, in certe
circostanze, queste missioni devono essere eseguite contemporaneamente a una
missione di sicurezza del territorio o di difesa.
Già il 31 maggio 2000 il Consiglio federale ha ribadito che il livello dell'
equipaggiamento e dell'istruzione dell'esercito deve essere credibile e
corrispondere agli standard di Stati europei paragonabili alla Svizzera.
Per raggiungere questi obiettivi nell'attuale quadro finanziario è
necessario diminuire le spese d'esercizio, incrementare le spese per gli
investimenti (vale a dire le spese d'armamento) e investire di più nell'alta
tecnologia e meno nei sistemi convenzionali.
Nella nostra risposta al Consiglio federale abbiamo documentato, per i
prossimi 15 anni, il fabbisogno per colmare il ritardo nel campo dell'
armamento e per le esigenze di ammodernamento dell'esercito.
I pertinenti elenchi sono a vostra disposizione.
Essi sono noti da lungo tempo alle commissioni della politica di sicurezza
delle Camere federali come basi per la pianificazione.
Per colmare il ritardo e soddisfare le esigenze in materia di
ammodernamento, nei prossimi 15 anni saranno necessari 29 miliardi di
franchi. Questo importo corrisponde a spese d'armamento dell'ammontare annuo
di 2 miliardi di franchi, pari a una quota di investimenti che non raggiunge
nemmeno il 50 per cento.
Considerato nel contesto degli ultimi anni, questo contributo finanziario
non può assolutamente essere considerato eccessivo.
Gli investimenti saranno finanziati con i budget ordinari del DDPS.
Questi investimenti - lo ripeto - potranno essere finanziati se si riuscirà
a diminuire le spese d'esercizio e a impiegare per la difesa, come sinora,
circa 4.3 miliardi di franchi l'anno.
Abbiamo verificato la variante denominata "Quattro miliardi".
L'abbiamo rifiutata perché:
- nell'ambito di una riduzione del personale socialmente compatibile, le
spese d'esercizio possono essere ridimensionate solo a medio termine. La
riduzione di 300 milioni di franchi prevista da questa variante si
ripercuoterebbe perciò interamente sugli investimenti;
- con questa variante non sarebbe possibile colmare a medio termine il
ritardo accumulato e soddisfare in tempi ragionevoli le esigenze di
ammodernamento. Il materiale dell'esercito continuerebbe a invecchiare e la
riforma Esercito XXI non raggiungerebbe nemmeno il livello tecnologico
previsto per Esercito 95;
- questa variante non consentirebbe di realizzare il profilo summenzionato
delle prestazioni di Esercito XXI e pregiudicherebbe pertanto la credibilità
dell'esercito;
- questa variante renderebbe difficile o addirittura comprometterebbe l'
adempimento della missione affidata all'esercito dalla Costituzione;
- e infine perché la riduzione delle spese prevista da questa variante
comporterebbe un ridimensionamento della nostra autonomia in materia di
difesa, con un conseguente danno per la credibilità della neutralità del
nostro Paese.
Per quanto mi riguarda, l'ultimo motivo indicato mi sembra quello più
decisivo.
La neutralità non può essere realizzata lesinando sulle spese e tanto meno
evitando qualsiasi impegno finanziario.
Anche se all'orizzonte non è ravvisabile alcun nemico, le competenze
fondamentali in materia di difesa devono essere mantenute e sviluppate e
deve essere conservata la capacità dell'esercito di provvedere alla
sicurezza del territorio.
Una volta perse, queste competenze fondamentali non possono essere
ricuperate nel giro dei pochi anni disponibili per un eventuale
potenziamento dell'esercito.
Il potenziamento dell'esercito richiede tempi brevi, che non consentono di
introdurre presso la truppa sistemi nuovi e complessi, poiché l'acquisto di
tali sistemi e la pertinente l'istruzione richiedono di solito più di un dec
ennio.
Ciò è vero in particolare per un esercito di milizia.
Anche se in occasione di un potenziamento dell'esercito fossero
improvvisamente disponibili ingenti risorse finanziarie, nel breve arco di
tempo a disposizione non sarebbe possibile ricuperare tempestivamente ciò
che si è tralasciato di fare.
Non siamo i soli a ragionare in questo modo e non siamo i soli a pianificare
lo sviluppo dell'esercito in base a queste riflessioni.
Così si ragiona e si pianifica anche in altri Paesi.
In quanto piccolo Stato neutrale e non aderente ad alcuna alleanza militare,
abbiamo tutte le ragioni di andare sul sicuro.
In merito al nostro documento finanziario, il Consiglio federale ha oggi
deciso quanto segue:
Le spese finanziarie evolvono per principio nei limiti del piano
finanziario.
Occorre mettere a disposizione del DDPS le risorse necessarie per un
esercito moderno e credibile.
Una nuova valutazione è possibile in ogni momento in caso di cambiamenti
sostanziali per quanto concerne la minaccia o la situazione
politico-finanziaria della Confederazione.
Inoltre: i costi della ristrutturazione saranno compensati nell'ambito del
piano finanziario. Al riguardo il DDPS e il DFF devono ancora esaminare se e
in quale misura saranno contabilizzati i crediti residui dell'anno 2001 e le
entrate risultanti dalle vendite di liquidazione.
La soluzione stabilita dal Consiglio federale può dunque essere riassunta
con la formula "4.3 miliardi, compresi i costi della ristrutturazione".
Con questa decisione il Consiglio federale si è schierato a favore di
Esercito XXI e ha riconosciuto il suo fabbisogno in materia di risorse.
In tal modo il Governo ha lanciato un importante segnale a tutto il Paese.
Ma ciò non significa che il Governo ha consegnato all'esercito un assegno in
bianco.
Il Governo infatti non ha concesso al DDPS un budget globale.
Anche in futuro ogni singolo progetto d'armamento dovrà essere contemplato
in un programma d'armamento.
Ciò significa che il Parlamento continuerà a disporre della possibilità di
esaminare se la necessità di ogni singolo progetto è dimostrata.
Inoltre il Parlamento continuerà a esercitare un controllo sul DDPS non
soltanto mediante i crediti d'impegno, bensì anche per mezzo dei crediti di
pagamento, vale a dire mediante il budget.
Esercito XXI non sarà pertanto più costoso dell'esercito attuale.
Non realizzeremo un esercito NATO. Al contrario, la capacità di cooperare
con altri eserciti è volta specificatamente alla salvaguardia della nostra
indipendenza.
Esercito XXI sarà orientato come sinora alla missione principale di difesa
del territorio svizzero.
A tal riguardo disponiamo ora di una pertinente pianificazione degli
investimenti a lungo termine.
Questa pianificazione degli investimenti a lungo termine rientra nell'ordine
di grandezza noto alle cittadine e ai cittadini svizzeri al momento del voto
sull'iniziativa ridistributiva, lo scorso 26 novembre.
Non riesco proprio a capire che cosa vi sia di tanto sensazionale in tutto
questo.
Passo ora alla seconda parte del mio intervento,  consacrata alle decisioni
del Consiglio federale in merito al Concetto direttivo Esercito XXI e alla
legislazione militare.
Vi è noto l'avamprogetto di Concetto direttivo pubblicato in Internet il 21
febbraio 2001.
Questo avamprogetto è stato oggetto di consultazioni informali con parte dei
diretti interessati.
Hanno partecipato:
- la Conferenza svizzera dei direttori cantonali degli affari militari e
della protezione civile,
- una delegazione di Economiesuisse, Federazione delle imprese svizzere
(comprendente anche rappresentanti dell'Unione svizzera delle arti e
mestieri),
- una delegazione dei sindacati (USS, FOMO, SSP),
- la Società Svizzera degli Ufficiali,
- nonché un gruppo di lavoro delle associazioni dei sottufficiali.
L'avamprogetto del Concetto direttivo Esercito XXI è stato rielaborato alla
luce dell'esito di queste consultazioni.
L'attuale progetto, destinato alla consultazione, corrisponde in gran parte
all'avamprogetto.
Accennerò ora a quattro settori importanti nei quali abbiamo proceduto ad
alcune modifiche:
In primo luogo: la subordinazione dei battaglioni.
Nelle Forze terrestri i battaglioni delle truppe di combattimento e delle
truppe di supporto - come richiesto dai Cantoni e da altri partner - saranno
subordinati alle brigate e non alle formazioni d'addestramento.
Questa modifica è volta a rafforzare il sistema di milizia e il radicamento
dell'esercito a livello regionale.
Ciononostante alle formazioni d'addestramento sarà comunque assegnata un'
ampia responsabilità per l'istruzione dei battaglioni e dei gruppi delle
rispettive Armi. Nelle brigate e nelle formazioni d'addestramento, il ritmo
dei corsi di ripetizione dei battaglioni sarà infatti disciplinato dal
comandante delle Forze terrestri e dal comandante delle Forze aeree.
Ciò porterà a un miglioramento della qualità dell'istruzione e consentirà ai
quadri di milizia di concentrare i propri sforzi sulla condotta delle
formazioni.
In secondo luogo: la rappresentazione grafica della struttura dell'esercito.
Rispetto all'avamprogetto, l'attuale versione del Concetto direttivo
comprende dei diagrammi nei quali la struttura dell'esercito è illustrata
fino al livello di battaglione.
Da questi diagrammi risulta che nelle Forze terrestri saranno formate 3
brigate di fanteria, 2 brigate di fanteria di montagna e 3 brigate blindate.
Queste 8 brigate di combattimento delle Forze terrestri comprendono sia
battaglioni attivi sia battaglioni della riserva.
La prevista suddivisione in 6 brigate attive e 2 brigate della riserva è
stata abbandonata a favore di una soluzione che contempla 8 brigate miste,
poiché in tal modo il carico di lavoro degli stati maggiori di brigata in
situazione normale è più equilibrato.
In terzo luogo: la corresponsabilità cantonale.
Il capitolo concernente i Cantoni è stato rielaborato d'intesa con la
Conferenza svizzera dei direttori cantonali degli affari militari.
La corresponsabilità cantonale è stata riaffermata quale elemento essenziale
del sistema di milizia.
Essa concerne soprattutto il settore dell'amministrazione militare.
Le formazioni saranno costituite nella misura del possibile in base a
criteri cantonali o regionali.
I comandi delle zone territoriali saranno gli interlocutori fissi dei
Cantoni.
Come sinora i Cantoni provvedono, conformemente alla Costituzione federale,
alla fornitura di parte del vestiario e dell'equipaggiamento. Sono fatte
salve future modifiche nel quadro della nuova perequazione finanziaria.
Infine i Cantoni continueranno a mettere a disposizione dell'esercito - in
base a futuri accordi sulle prestazioni - le loro infrastrutture cantonali
(vale a dire le piazze d'armi e di tiro, gli arsenali ecc.).
E in quarto luogo: il modello d'istruzione.
Nell'ambito delle consultazioni sono state affrontate diverse questioni
inerenti all'istruzione, tra l'altro la durata dei singoli periodi d'
istruzione.
La durata della scuola reclute, portata ora a 24 settimane, è stata più
volte definita una soluzione limite, ma non è stata rifiutata completamente
da nessuno.
Questa durata della scuola reclute è stata mantenuta nel presente progetto.
La scuola reclute di 24 settimane consente di effettuare l'istruzione di
reparto fino al livello di compagnia rafforzata, ciò che costituisce la
premessa per l'istruzione a livello di battaglione, e in parte di brigata,
nell'ambito dei corsi di ripetizione.
Questa soluzione dovrebbe risultare attrattiva per i militari. Essi potranno
infatti assolvere già nel corso della scuola reclute quasi i due terzi del
totale obbligatorio di giorni di servizio.
Questa soluzione è anche maggiormente compatibile con l'economia rispetto a
quella attuale.
La durata dell'istruzione dei sottufficiali è stata invece un argomento
controverso nell'ambito delle consultazioni.
Al riguardo nel presente progetto sono previsti due modelli rispettivamente
di 10 e di 6 mesi.
Questi due modelli non sono intesi come alternativi, bensì costituiscono una
soluzione differenziata a seconda della funzione e delle esigenze in materia
d'istruzione.
Il periodo di 10 o di 6 mesi si intende come durata complessiva dal momento
dell'entrata in servizio nella scuola reclute.
Nell'ambito delle consultazioni non ha invece sollevato alcuna critica la
proposta funzione di "capo dell'esercito".
Ciò sta probabilmente a indicare che gli interlocutori consultati hanno
capito che non si tratta del comandante in capo dell'esercito definito dalla
Costituzione federale, bensì di una specie di "CEO" dell'esercito in tempo
di pace.
Gli interlocutori devono essersi inoltre resi conto che un vertice dell'
esercito chiaramente definito non ostacola la condotta politica del capo del
Dipartimento, ma al contrario la facilita.
L'attuale progetto di Concetto direttivo per l'esercito precisa inoltre che
il capo del DDPS continuerà a presiedere personalmente la Direzione del
settore "Difesa" anche nelle nuove strutture dipartimentali di "DDPS XXI".
Desidero ora passare alla terza parte del presente intervento, cioè alle
decisioni del Consiglio federale concernenti il Concetto direttivo
Protezione della popolazione e la legge sulla protezione della popolazione.
Il progetto "Protezione della popolazione" non è un progetto della
Confederazione.
La riforma della protezione della popolazione è un progetto dei Cantoni nell
'ambito del quale la Confederazione svolge il ruolo di coordinatrice.
La responsabilità della protezione della popolazione incombe in primo luogo
ai Cantoni.
La riforma si articola essenzialmente nei seguenti elementi:
In primo luogo: la protezione della popolazione è un sistema integrato
civile volto al rafforzamento della cooperazione tra le organizzazioni
partner (polizia, pompieri, sanità, aziende tecniche e protezione civile)
nell'ambito della gestione di catastrofi e di situazioni d'emergenza in
Svizzera.
Grazie ad essa sarà realizzata una riorganizzazione delle strutture e dei
processi di condotta, soprattutto per quanto concerne la protezione civile.
Nell'ambito della protezione della popolazione svolgono un ruolo
fondamentale gli organi di condotta civili a livello comunale e regionale.
Il concetto di sistema integrato sarà ancorato in una legge federale sulla
protezione della popolazione.
In secondo luogo: tra la Confederazione e i Cantoni sarà realizzata una
decentralizzazione dei compiti.
La protezione della popolazione sarà orientata alla gestione delle
catastrofi e delle situazioni d'emergenza, e diventerà pertanto soprattutto
un compito dei Cantoni.
La prevenzione di conflitti armati e di determinati tipi di catastrofi
continuerà invece a far parte della sfera di competenze della
Confederazione.
La Confederazione assume inoltre compiti di coordinamento e assiste i
Cantoni nei casi in cui ciò risulta necessario o opportuno, per esempio nell
'ambito dell'istruzione, della ricerca e dell'informazione.
Anche Esercito XXI disporrà di mezzi volti alla gestione delle catastrofi e
delle situazioni d'emergenza. - In questo ambito la Confederazione è
corresponsabile in via sussidiaria.
In terzo luogo: tra la Confederazione e i Cantoni deve sussistere una chiara
ripartizione dei costi.
Conformemente alla nuova perequazione finanziaria si passerà da un sistema
fondato sui sussidi federali a un sistema basato sul  finanziamento da parte
degli organi competenti.
Dal 1990 i costi budgetari della protezione civile sopportati dalla
Confederazione e dai Cantoni sono diminuiti di circa il 50 per cento e
ammontano attualmente a 300 milioni di franchi.
Questi costi subiranno in futuro un'ulteriore lieve riduzione.
Per i Cantoni e i Comuni è prevista una spesa annua globale di circa 200
milioni di franchi, mentre la Confederazione sopporterà prevedibilmente un
onere di circa 76 milioni di franchi l'anno.
Le cifre esatte dipenderanno soprattutto dalla volontà politica di sfruttare
le sinergie tra i Cantoni e con la Confederazione.
E in quarto luogo: per la protezione civile è necessario definire un sistema
ottimizzato per quanto concerne l'obbligo di prestare servizio. Inoltre, l'
istruzione deve essere maggiormente orientata agli obiettivi.
Occorre che la protezione civile diventi più snella e nel contempo più
efficiente.
Al riguardo sono da menzionare segnatamente il reclutamento in comune con l'
esercito e un'istruzione più ampia e quindi in parte più lunga.
Per concludere:
I concetti direttivi e i disegni legislativi relativi ai due principali
progetti del DDPS, "Esercito XXI" e "Protezione della popolazione", sono ora
nell'importante fase della consultazione.
I risultati di questa consultazione contribuiranno all'elaborazione del
pacchetto definitivo che il Consiglio federale trasmetterà al Parlamento in
autunno.
Nel frattempo proseguiranno i lavori relativi alle pianificazioni
dettagliate e alla preparazione della fase di trasformazione.
Anche durante le prossime fasi ci sforzeremo di procedere con il maggior
consenso possibile da parte degli interlocutori determinanti.
Tutti i nostri sforzi sono tesi alla creazione di un esercito e di una
protezione della popolazione conformi agli interessi in materia di sicurezza
del Paese, delle cittadine e dei cittadini.
Vi ringrazio per la vostra cortese attenzione.

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