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Ritornano in Svizzera le merci bloccate in Russia

3003 Berna, 19 aprile 2001

Informazione per i media

Ritornano in Svizzera le merci bloccate in Russia

L'anno scorso la Svizzera ha avviato, tra l'altro, due progetti in
collaborazione con la Georgia nell'ambito del programma Partnership for
Peace (PfP). Si trattava di due trasporti, uno destinato alle truppe di
frontiera e l'altro al Ministero della Giustizia (esecuzione delle pene,
assistenza ai detenuti). Dopo essere stati bloccati in Russia durante sette
mesi, i trasporti sono stati liberati.

I due trasporti comprendevano materiale eccedente dell'esercito, ovvero 50
veicoli del tipo "Pinzgauer" nonché materiale sanitario e di cucina, sacchi
a pelo, zaini e capi di abbigliamento per un peso totale di 27 t.

Tali trasporti sono partiti dalla Svizzera nell'agosto e nel settembre del
2000. A partire dalla metà di settembre rispettivamente inizio ottobre del
2000, il materiale è stato bloccato e trattenuto da parte delle autorità
doganali russe: la merce per le truppe di frontiera a Derbent (vicino alla
frontiera con l'Azerbaigian) e quella destinata al Ministero di Giustizia a
Gukova (vicino alla frontiera con l'Ucraina).

La Svizzera non è mai stata ufficialmente informata sul blocco delle merci.
Dopo aver contattato le autorità russe, queste hanno dichiarato che i
trasporti erano stati trattenuti a causa di una dichiarazione inesatta delle
merci (diplomatic goods). È però prassi comune dichiarare le merci come
"diplomatic goods" nel quadro di simili azioni negli Stati baltici e nei
Balcani. Le disposizioni della Legge sul controllo dei beni a duplice
impiego e dell'accordo internazionale "Wassenaar Arrangement" per il
controllo delle esportazioni di materiale dell'esercito sono state
pienamente rispettate. La Russia nutriva sospetti che le merci fossero
destinate all'appoggio dei ribelli ceceni. Tale sospetto si è rivelato del
tutto infondato. Tutti i documenti di trasporto e d'importazione erano stati
messi a disposizione delle ambasciate competenti. La Svizzera ha autorizzato
i trasporti, soltanto dopo aver ricevuto la conferma d'importazione da parte
del Ministero di Giustizia della Georgia.

Dopo intense trattative a livello diplomatico, all'inizio di febbraio 2001 i
ministri degli affari esteri della Russia e della Svizzera hanno concordato
il ritorno degli invii di soccorso in Svizzera. L'oggetto delle trattative
verteva in particolar modo sui crediti monetari richiesti dalla Russia
(tasse ferroviarie, costi di immagazzinamento, tasse di posteggio). Con il
pagamento di 21'800 US$ è stato possibile attivare lo sblocco dei trasporti.

I rapporti tra Svizzera e Russia non si sono incrinati a causa di questo
contrattempo. Il ministro degli affari esteri russo ha anzi appoggiato gli
sforzi intrapresi dalla Svizzera. Anche i buoni rapporti della Svizzera con
la Georgia non sono stati influenzati negativamente. La Svizzera continuerà
a impegnarsi nell'ambito del programma PfP e di altre organizzazioni
internazionali, al fine di appoggiare la stabilità e la sicurezza nella
regione del Caucaso meridionale.

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