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La revisione del CP protegge meglio la società nei confronti di criminali pericolosi rispetto all'iniziativa

Il Consiglio federale respinge l'iniziativa popolare federale "Internamento a vita per criminali sessuomani o violenti estremamente pericolosi e refrattari alla terapia"

 

L'iniziativa popolare "Internamento a vita per criminali sessuomani o violenti estremamente pericolosi e refrattari alla terapia" è espressione di una preoccupazione legittima. Tuttavia le proposte dell'iniziativa popolare non vanno molto oltre al disciplinamento attuale contenuto del Codice penale. Inoltre l'iniziativa sfonda porte già aperte: la revisione del Codice penale in corso introdurrà tutta una serie di innovazioni, che proteggeranno in modo più mirato la società nei confronti di autori pericolosi di atti di violenza. Conseguentemente il Consiglio federale propone al Parlamento di respingere l'iniziativa senza controprogetto.

L'iniziativa popolare è stata inoltrata il 3 maggio 2000 sotto forma di progetto elaborato con 194 390 firme valide. Essa vuole introdurre, per un determinato gruppo di autori di reati, un internamento con condizioni di liberazione restrittive. Una liberazione va esaminata soltanto se nuove conoscenze scientifiche permettono di dimostrare che il criminale può essere curato e se non rappresenta più alcun pericolo per la collettività. L'iniziativa prevede inoltre che le perizie necessarie al giudizio del criminale sessuomane o violento devono sempre essere redatte da almeno due esperti reciprocamente indipendenti e che la responsabilità per una ricaduta deve essere assunta dall'autorità che ha posto fine all'internamento.

L'internamento a vita è possibile già attualmente

L'internamento a vita è già previsto attualmente dal Codice penale e in linea di principio possibile per tutti i crimini e delitti. L'iniziativa limita invece l'internamento a un piccolo gruppo di autori di reati. Essa s'indirizza in primo luogo ai delinquenti psichicamente malati e non include dunque un parte sostanziale di delinquenti pericolosi.

L'iniziativa non si esprime sull'esecuzione dell'internamento a vita. Essa si limita a escludere categoricamente i permessi di libera uscita e una liberazione anticipata. E' opportuno non concedere permessi di libera uscita segnatamente a delinquenti estremamente pericolosi, tuttavia per quegli autori di reati per i quali non sussiste un pericolo di ricaduta o di fuga (p. es. verso la fine dell'internamento), tale misura sarebbe opinabile e sproporzionata. Fintanto che il criminale è pericoloso egli non deve essere liberato anticipatamente. Sarebbe tuttavia controproducente escludere pure la liberazione condizionale nonché le successive misure d'assistenza e di sorveglianza.

Misure di sicurezza inopportune

Per impedire la liberazione di criminali pericolosi l'iniziativa intende istituire nuovi limiti di sicurezza: l'autore di reati va sottoposto a nuove perizie soltanto se nuove conoscenze scientifiche permettono di dimostrare che può essere curato. Inoltre tutte le perizie devono essere allestite da almeno due esperti reciprocamente indipendenti. Siffatti limiti di sicurezze sono complicati, inopportuni e, per quanto concerne il risultato, non più rigorosi di quelli già attualmente esistenti. In particolare le commissioni speciali istituite in tutti i Cantoni permettono una valutazione approfondita e fondata di criminali pericolosi. L'iniziativa inoltre è contraddittoria, visto che esclude qualsiasi liberazione anticipata, ma in pari tempo prevede che criminali estremamente pericolosi possono essere liberati dall'internamento per sottoporsi a un trattamento. Infine il Codice penale e le leggi sulla responsabilità della Confederazione e dei Cantoni garantiscono che le autorità siano chiamate ad assumersi le proprie responsabilità.

Il concetto globale del Consiglio federale si spinge oltre

Il 21 settembre 1998 il Consiglio federale ha presentato al Parlamento un disegno di revisione del Libro primo del Codice penale. Uno degli obiettivi principali del disegno è il rafforzamento della protezione della società nei confronti di autori pericolosi di atti di violenza. A tal fine il Consiglio federale propone un nuovo internamento a scopo di sicurezza a vita per tutti gli autori di crimini particolarmente gravi e per i quali esiste un pericolo di ricaduta. Questo tipo di internamento è inserito in un concetto globale relativo alle nuove misure di protezione : sono tra l'altro previsti istituti di sicurezza particolari per il trattamento di pericolosi criminali psichicamente malati, condizioni di liberazione più rigorose e, per tutti gli autori pericolosi di atti di violenza, una prognosi che si fondi su diversi pareri. Di conseguenza il concetto globale del Consiglio federale – già approvato dal Consiglio degli Stati – va ben oltre le richieste puntuali formulate dall'iniziativa.

Berna, 4 aprile 2001

Altre informazioni:

Peter Müller, vicedirettore nell'Ufficio federale di giustizia, tel: 031 322 41 33