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Perseguire d'ufficio i delitti commessi nell'ambito della comunità domestica

Le proposte della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale vanno in consultazione

I delitti commessi nell'ambito della comunità domestica dovranno in futuro essere puniti non più a querela di parte, ma d'ufficio. Si intende così offrire una migliore protezione alle vittime. Il Consiglio federale, su incarico della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale, ha autorizzato il Dipartimento federale di giustizia e polizia a inviare in consultazione una corrispondente modifica del Codice penale. La consultazione durerà fino al 30 giugno 2001.

La comunità domestica è generalmente un luogo di fiducia, di comprensione e di assistenza. In realtà però, secondo un’indagine del Fondo nazionale condotta nel quadro del programma nazionale di ricerca intitolato «Donne, diritto e società», il quadro che si delinea è spesso un altro: stando ai risultati dell'indagine, più di una donna su cinque è stata vittima durante la sua vita di atti di violenza corporale o sessuale da parte del proprio partner. La maggior parte degli atti punibili commessi nell'ambito domestico (segnatamente le lesioni semplici, le vie di fatto, le minacce, la coazione sessuale e la violenza carnale) sono oggi perseguiti a querela di parte. Tuttavia, le vittime sono estremamente restie a deporre una querela di parte, soprattutto perché temono di subire altri atti di violenza e minacce.

La Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale, basandosi su due iniziative parlamentari della consigliera nazionale Margrith von Felten, propone di qualificare la coazione sessuale e la violenza carnale nell'ambito del matrimonio come delitti perseguiti d'ufficio. Lo stesso vale per le lesioni semplici commesse tra coniugi e partner conviventi etero o omosessuali, le vie di fatto reiterate e le minacce. In determinati casi, tuttavia, un procedimento penale avviato d'ufficio può rivelarsi più dannoso che utile. Per tale motivo, il progetto della Commissione prevede che in caso di lesioni semplici, vie di fatto reiterate, minacce e coazioni sia possibile, in talune circostanze (ad es. se la vittima vi consente), porre fine al procedimento.

Berna, 28 marzo 2001

Altre informazioni:

André Riedo, Ufficio federale di giustizia, tel. 031 322 41 03