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La politica d’integrazione del Consiglio federale dopo il rifiuto dell’iniziativa "Sì all’Europa!" - Informazione orale del portavoce del Consiglio federale, Achille Casanova

Nel corso della seduta di stamani il Consiglio federale ha discusso il rifiuto da parte del Popolo e di tutti i Cantoni dell’iniziativa "Sì all’Europa!" e le conseguenze che vanno tratte per quanto concerne la politica d’integrazione.

Il Consiglio federale constata innanzitutto che il netto rifiuto dell’iniziativa conferma in modo manifesto che attualmente non vi sono le condizioni per aprire i negoziati in vista dell’adesione della Svizzera all’Unione europea (UE).

Tengo a ricordare che queste condizioni sono state fissate dallo stesso Consiglio federale. Sono le seguenti:

* da un lato, fare le prime esperienze nell’ambito dell’attuazione degli accordi bilaterali;

* dall’altro, devono essere esaminate in modo approfondito le conseguenze dell’adesione all’UE su settori politici fondamentali e vanno trovate risposte convincenti ai relativi interrogativi.

La votazione verteva essenzialmente sull’apertura immediata dei negoziati, tuttavia il verdetto delle urne significa anche che la maggioranza del Popolo svizzero non è attualmente pronta ad approvare una rapida adesione della Svizzera all’UE.

Sulla base di queste constatazioni il Consiglio federale ha confermato le sue priorità in materia di politica d’integrazione:

* a breve termine, le priorità assolute sono l’entrata in vigore e l’applicazione degli accordi bilaterali. Il Consiglio federale si adopererà affinché, negli otto Paesi dove è ancora in sospeso, la ratifica degli accordi bilaterali sia portata a termine il più rapidamente possibile;

* a medio termine, la priorità è accordata ai nuovi negoziati bilaterali. I contatti delle ultime settimane lasciano presagire l’apertura di questi nuovi negoziati bilaterali già in un prossimo avvenire;

* il Consiglio federale non ritira la domanda di adesione del 1992; a più lungo termine si attiene dunque a tale obiettivo. La decisione popolare del 4 marzo rafforza la convinzione che per raggiungere questo obiettivo sarà indispensabile indicarne chiaramente al Popolo svizzero le conseguenze concrete.

In questa situazione il Consiglio federale proseguirà con prudenza, passo per passo, la sua politica d’integrazione. Soltanto nella prossima legislatura sarà in grado di valutare se è giunto il momento di aprire i negoziati per l’adesione.

Berna, 9 marzo 2001