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Nessun indizio di tortura o maltrattamenti negli stabilimenti penitenziari svizzeri

Conclusa la visita in Svizzera del Comitato contro la tortura

La delegazione del "Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti" ha concluso la sua visita in Svizzera. Come era da prevedere, la delegazione non ha riscontrato indizi che lascino supporrre torture o maltrattamenti negli stabilimenti visitati.

Per dieci giorni, la delegazione del Comitato contro la tortura, composta di cinque membri, ha visitato nei Cantoni di Basilea, Berna, Friburgo, San Gallo, Turgovia e Zurigo case di educazione e stabilimenti penitenziari, carceri della polizia nonché una clinica psichiatrica, un posto delle guardie di confine e uno stabilimento di detenzione in vista dell'allontanamento. Ha inoltre esaminato l'attuazione degli allontanamenti. Come ha comunicato giovedì a Berna a rappresentanti della Confederazione e dei Cantoni visitati, in occasione della sua visita, la delegazione non ha riscontrato indizi che lascino presupporre maltrattamenti di rilievo o torture. Il Comitato contro la tortura redige ora un rapporto, all'attenzione del Consiglio federale, sulla situazione che ha potuto constatare negli stabilimenti visitati. In detto rapporto il Comitato formulerà anche raccomandazioni per migliorare le condizioni di detenzione.

Nell'incontro a Berna, la consigliera federale Ruth Metzler-Arnold, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia, ha assicurato che il Consiglio federale terrà in debito conto le critiche, le osservazioni e le raccomandazioni del Comitato contro la tortura. A testimonianza del fatto, ricorda che, conformemente a un intervento del Comitato, dall'inizio dell'anno il trasporto dei detenuti avviene in Svizzera secondo il nuovo sistema "Train-Street".

Il Comitato fonda la sua attività sulla "Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti", che è stata realizzata su iniziativa della Svizzera. La Convenzione è stata ratificata dai 41 Stati membri del Consiglio d'Europa; in Svizzera è entrata in vigore il 1° febbraio 1989. Il Comitato contro la tortura è composto di giuristi, medici, specialisti in materia di esecuzione delle pene e di altri esperti e ha sede a Strasburgo. A titolo indipendente, organizza regolari visite negli Stati membri; in Svizzera era già stato nel 1991 e nel 1996. Il Comitato non vuole rivestire il ruolo di accusatore; auspica, al contrario, di migliorare, laddove necessario, le condizioni di detenzione degli Stati visitati grazie a una proficua collaborazione con le loro autorità competenti.

Berna, 15 febbraio 2001

Altre informazioni:

Peter Müller, vicedirettore, Ufficio federale di giustizia, tel. 031 322 41 33