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Dichiarazione del Consigliere federale Samuel Schmid sulla presentazione dei referendum

3003 Berna, 26 gennaio 2001

Informazione per i media

Dichiarazione del Consigliere federale Samuel Schmid sulla presentazione dei
referendum del Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSse ) e dell'Azione
per una Svizzera indipendente e neutrale (ASIN).

In merito ai referendum contro la revisione parziale della legge militare,
il Consigliere federale Samuel Schmid, capo del Dipartimento federale della
difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) ha
rilasciato la seguente dichiarazione:

>>I due referendum contro la revisione parziale anticipata della legge
militare sono riusciti. Il Consiglio federale si riunirà prossimamente per
stabilire la data della votazione. Tra le possibili opzioni, è data
preferenza alla data del 10 giugno di quest'anno.
In seguito alla presentazione dei referendum il dibattito pubblico sulla
revisione parziale della legge militare verterà su due concreti testi in
votazione.

Nell'ambito di un processo democratico di formazione della volontà politica,
l'opinione pubblica svizzera è chiamata ha stabilire:
- se le nostre Forze aeree e le nostre truppe corazzate debbano, per
esempio, poter disporre di migliori possibilità di effettuare esercitazioni
all'estero;
- se la collaborazione in materia d'istruzione con i nostri partner più
stretti, che sinora ha dato ottimi risultati, debba essere intensificata, a
tutto vantaggio della Svizzera;
- se le truppe svizzere impiegate all'estero su base volontaria debbano
essere equipaggiate con armi, conformemente al mandato e per l'autodifesa.

In particolare per quanto concerne l'equipaggiamento con armi delle truppe
impiegate all'estero, desidero contribuire al dibattito pubblico con le
seguenti precisazioni:
- la Svizzera continua a rimanere uno Stato indipendente che mantiene la
propria neutralità armata;
- le distanze geografiche assumono oggi un'importanza molto minore, mentre
le attuali zone di interesse per quanto riguarda la sicurezza del nostro
Paese sono più estese di quelle del passato;
- abbiamo bisogno della revisione parziale anticipata della legge militare
perché i nostri volontari che prestano servizio militare all'estero per il
promovimento della pace devono ricevere un'istruzione ottimale, devono
essere equipaggiati e, se necessario, anche armati nel miglior modo
possibile, conformemente all'impiego e al mandato;
- abbiamo bisogno della revisione parziale della legge militare, perché l'
impiego su base volontaria di nostri soldati all'estero contribuisce alla
stabilità delle regioni in crisi. Rammento che la Svizzera è uno dei
principali beneficiari della stabilità in Bosnia e nel Kosovo. Diverse
decine di migliaia di profughi accolti temporaneamente in Svizzera hanno
potuto ritornare nella loro Patria. Senza l'intervento militare della
comunità internazionale ciò non sarebbe stato possibile.
- Le esperienze fatte con gli impieghi all'estero su base volontaria e con
la stretta collaborazione in materia d'istruzione con gli eserciti dei
nostri partner più vicini sono di una grande utilità per l'odierno esercito
svizzero e a maggior ragione risulteranno proficui per Esercito XXI.
- Le conoscenze e le capacità del nostro esercito di milizia sono molto
apprezzate nel quadro degli impieghi all'estero su base volontaria. Nell'
ambito delle operazioni internazionali, vi sono compiti assumendo i quali la
Svizzera può completare e migliorare efficacemente gli sforzi di pace
internazionali. In questo modo esprimiamo la nostra attiva solidarietà e
rafforziamo la pace, la stabilità e la sicurezza in Europa.

Gli impieghi all'estero su base volontaria sono inoltre l'espressione
concreta della neutralità attiva che da dieci anni sta dando buoni
risultati. La nostra neutralità attiva e armata nonché la nostra solidarietà
sono riconosciute a livello internazionale e servono gli interessi della
Svizzera.<<