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Rafforzare la collaborazione internazionale nella lotta contro la criminalità organizzata

Il Consiglio federale approva la Convenzione ONU contro la criminalità organizzata transnazionale

La Svizzera vuole impegnarsi a favore di una maggiore lotta contro la criminalità organizzata a livello internazionale. Lunedì, il Consiglio federale ha approvato la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale. La consigliera federale Ruth Metzler-Arnold, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia, firmerà la Convenzione in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite che si terrà a Palermo il prossimo 12 dicembre 2000.

La Convenzione mira a una collaborazione internazionale rafforzata al fine di combattere più efficacemente la criminalità organizzata transnazionale e di prevenirne un'ulteriore espansione. L'ambito di applicazione si estende a fattispecie scelte quali riciclaggio di denaro, corruzione e ostacolamento della giustizia nonché crimini gravi comminati con una pena massima privativa della libertà di almeno quattro anni. Deve trattarsi di reati transnazionali (reati con ripercussioni in diversi Stati) e commessi da un gruppo criminale organizzato.

Gli Stati contrattuali si impegnano segnatamente a:

  • punire la partecipazione a un'organizzazione criminale;
  • adottare misure legislative o di altro tipo per punire il riciclaggio di denaro intenzionale;
  • punire la corruzione intenzionale sia attiva che passiva di funzionari pubblici e a considerare la sanzione della corruzione attiva e passiva di funzionari pubblici stranieri;
  • adottare le misure necessarie atte a sanzionare col diritto penale, diritto civile o con misure amministrative le persone giuridiche;
  • confiscare gli oggetti che hanno servito o erano destinati alla perpetrazione di un delitto nonché i proventi di un delitto.

Le disposizioni in materia di estradizione e di assistenza giudiziaria sono in sintonia con le disposizioni della legge federale sull'assistenza giudiziaria in materia penale.

I protocolli aggiuntivi saranno firmati in un secondo tempo

Una volta firmata, la Convenzione dovrà essere ancora approvata dal Parlamento. La legislazione svizzera è in ampia misura compatibile con le disposizioni della Convenzione e in alcuni punti vi è addirittura uno standard superiore.

Il protocollo aggiuntivo all'Accordo, licenziato recentemente, concernente la tratta di donne e di fanciulli nonché i passatori sarà firmato in un secondo tempo dalla Svizzera. Lo stesso vale per il protocollo aggiuntivo, non ancora concluso, sulle armi da fuoco. Essi prevedono disposizioni che imporranno presumibilmente dei cambiamenti del diritto svizzero.

 

Berna, 27 novembre 2000

Altre informazioni:

Ernst Gnägi, Ufficio federale di giustizia, tel. 031 / 322 40 81