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Collaborazione in materia di polizia con la Francia/Accordi entrano in vigore il primo ottobre

Stretta collaborazione fra la Svizzera e la Francia nella lotta contro la
criminalità

L'Accordo relativo alla cooperazione tra le autorità di polizia e doganali
entra in vigore il 1° ottobre 2000

In futuro vi sarà una stretta collaborazione fra la Svizzera e la Francia
nella lotta contro la criminalità transfrontaliera e la migrazione illegale.
Il 1° ottobre 2000 entra in vigore l'Accordo relativo alla cooperazione tra
le autorità di polizia e doganali.

L'Accordo prevede tra l'altro l'istituzione di centri comuni di cooperazione
nelle zone di frontiera, lo scambio di agenti di collegamento (a livello
regionale e nazionale) e la collaborazione diretta sul luogo tra autorità di
polizia e autorità doganali.

E' previsto inoltre l'intervento di unità miste di entrambi gli Stati nella
zona di frontiera. Per accertare i reati i servizi di polizia devono
assistersi reciprocamente. L'Accordo consente inoltre una collaborazione di
polizia spontanea, in particolar modo la trasmissione di informazioni senza
previa richiesta. S'intende realizzare in futuro anche una collaborazione in
ambito tecnico (ad es. frequenze di radiocomunicazione), lo scambio di dati
riguardanti la ricerca di persone o di cose nonché l'osservazione e il
perseguimento transfrontalieri.

L'Ufficio federale di polizia (UFP) coordina l'attuazione degli accordi
bilaterali nei settori di polizia sul piano nazionale e internazionale. Un
gruppo di lavoro composto di rappresentanti dell'UFP, del Corpo delle
guardie di confine e delle autorità cantonali di polizia è incaricato di
elaborare progetti concreti nel contesto dell'Accordo con la Francia (tra
l'altro l'istituzione di un centro di cooperazione nella regione di
Ginevra).

La Svizzera ha concluso accordi bilaterali simili con tutti gli Stati
confinanti. L'Accordo con l'Italia è entrato in vigore già nel maggio
scorso. Seguiranno gli Accordi con la Germania, l'Austria e il
Liechtenstein. Martedì scorso, dopo il Consiglio nazionale anche il
Consiglio degli Stati ha approvato gli Accordi. Mediante tali Accordi la
Svizzera - quale Paese non membro dell'UE e di Schengen - intende evitare di
diventare una piattaforma per la criminalità transfrontaliera e la
migrazione illegale.

Berna, 29 settembre 2000

Altre informazioni:
Olivier Pecorini, Capo Servizi centrali, Ufficio federale di polizia, tel.
031 323 53 54