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La Confederazione intende accelerare il risanamento dei siti contaminati

COMUNICATO STAMPA

La Confederazione intende accelerare il risanamento dei siti contaminati

Il deposito di rifiuti in Svizzera e la loro esportazione in vista di un
 deposito definitivo all'estero saranno gravati con una tassa a partire
 dall'anno prossimo. In tal modo si vuole accelerare il risanamento dei
 siti contaminati. Il Consiglio federale ha decretato l'entrata  in vigore
 della relativa ordinanza per il 1° gennaio 2001.

L'azienda all'origine di un sito contaminato è tenuta a provvedere al suo
 risanamento. Nel caso in cui non sia più possibile rintracciarla o sia
 diventata insolvente, sono i Cantoni a doversene accollare i costi. In
 situazioni simili e in caso di risanamento di discariche di rifiuti
 urbani, la Confederazione copre il 40 per cento dei costi. Gli oneri a suo
 carico si aggirano quindi sui 30 milioni di franchi l'anno.

Il Consiglio federale vuole così ottenere che i siti contaminati pericolosi
 vengano risanati nei  tempi più brevi possibili. Eventuali problemi
 finanziari non devono diventare un pretesto per tramandare la soluzione
 del problema alle generazioni future. L'ordinanza promuove inoltre un
 risanamento dei siti contaminati compatibile con l'ambiente, ragionevole
 dal profilo economico e conforme allo stato attuale della tecnica. Per
 valutare le richieste d'indennità, l'Ufficio federale dell'ambiente, delle
 foreste e del paesaggio (UFAFP) può interpellare una commissione
 consultiva, composta da rappresentanti dei Cantoni e dai settori
 economici.

Ammontare della tassa: tra 15 e 50 franchi per tonnellata

Per finanziare i contributi al risanamento, la Confederazione riscuote ora
 una tassa sul deposito definitivo dei rifiuti in Svizzera e
 sull'esportazione dei rifiuti in vista del loro deposito definitivo
 all'estero. A tale scopo, il Governo utilizza già la regolamentazione e i
 sistemi di controllo esistenti, mantenendo così nei minimi termini l'onere
 amministrativo. La tassa ammonta a un massimo del 20 per cento dei costi
 di deposito e verrà stabilita a seconda del tipo di discarica: 15 franchi
 a tonnellata per rifiuti conferiti in discariche per sostanze residue, 20
 franchi a tonnellata per quelli depositati in discariche reattore e 50
 franchi a tonnellata per rifiuti destinati a discariche sotterranee. Le
 discariche per materiali inerti non sono soggette alla tassa, dato che è
 difficile controllarle e che l'onere amministrativo sarebbe
 sproporzionatamente alto. Con ciò si tiene conto dell'aspetto maggiormente
 criticato da parte dei Cantoni e dai rappresentanti dell'economia.
Berna, 5 aprile 2000
ATEC Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia,
 delle comunicazioni
Servizio stampa

Informazioni:
· Christoph Wenger, capo della sezione Siti contaminati e serbatoi, Ufficio
 federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), tel. 031
 322 93 71.
· Bernhard Hammer, sezione Siti contaminati e serbatoi, Ufficio federale
 dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), tel. 031 322 93 07.

Allegato:
· Testo dell'ordinanza

Definizione di "siti contaminati":
I siti contaminati sono discariche o siti aziendali inquinati da sostanze
 nocive, che costituiscono un pericolo concreto per l'uomo e l'ambiente
e che per tale motivo devono essere risanati.

In Svizzera, si registrano circa 40'000 - 50'000 discariche e siti
 industriali e aziendali inquinati. Oltre alle vecchie discariche di
 rifiuti, ne fanno parte ad esempio i siti delle aziende
 d'approvvigionamento del gas, le piazzole di recupero dei rottami, le
 lavan-derie chimiche o i siti d'incidenti con fuoriuscita d'idrocarburi.
 Le sostanze inquinanti più frequenti sono costituite da solventi, oli di
 catrame, metalli pesanti oppure oli minerali. Circa 3000 di tali siti
 inquinati sono considerati siti contaminati suscettibili di danneggiare le
 acque sotterranee o i suoli pregevoli. Per taluni siti contaminati i costi
 di risanamento ammonteranno da alcune centinaia di migliaia di franchi a
 qualche milione. Già oggi tuttavia sono noti casi di risanamento costati
 anche oltre cinque milioni di franchi, e altri che ne sono costati
 addirittura più di cento.