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Imminente la chiusura dei casinò di Herisau e di Mendrisio

Imminente la chiusura dei casinò di Herisau e di Mendrisio

Il Consiglio federale non tollera di essere posto davanti al fatto compiuto

Domani, sabato 1° aprile 2000, i casinò di Herisau e di Mendrisio dovranno
chiudere i battenti. Un trattamento speciale dei due casinò con soli
apparecchi automatici da gioco significherebbe disprezzare il principio
dell'uguaglianza di trattamento e contraddire la volontà del legislatore.

Il Consiglio federale aveva preso questa decisione già il 13 dicembre 1999,
annunciando in tal modo di non voler tollerare di essere posto di fronte al
fatto compiuto. Il 19 gennaio e il 29 marzo 2000 respinse le domande di
riesame presentate rispettivamente dal Governo del Canton Ticino e dal
Governo del Canton Appenzello esterno. Confermò la sua precedente decisione
visto che entrambe le domande di riesame non presentavano argomenti nuovi.

Il Consiglio federale deplora le conseguenze della chiusura dei due casinò.
È tuttavia convinto che l'assegnazione di nuove concessioni secondo la nuova
legge sulle case da gioco (LCG) saprà più che compensare l'attuale perdita
di posti di lavoro.

Casinò aperti nonostante gli ammonimenti

Con la nuova LCG, che entra in vigore domani 1° aprile 2000, ottengono una
concessione provvisoria i kursaal che dispongono di un'autorizzazione
cantonale ordinaria per il gioco della boule approvata dal Consiglio
federale. Al fine di porre rimedio al boom incontrollato nel settore degli
apparecchi automatici da gioco, dal 24 aprile 1996, il Consiglio federale ha
negato l'approvazione delle autorizzazioni cantonali. Da tale moratoria
furono colpite in totale dodici domande, fra le quali quelle di Herisau e di
Mendrisio. Nonostante gli ammonimenti della Confederazione, questi due
casinò - fondandosi su autorizzazioni cantonali - avviarono l'esercizio come
casinò per soli apparecchi automatici da gioco (senza il gioco della boule)
nel luglio, rispettivamente nel novembre 1997, eludendo in tal modo la
moratoria del Consiglio federale.

Come aveva tempestivamente annunciato, il Consiglio federale, con
l'ordinanza del 22 aprile 1998 sugli apparecchi automatici da gioco,
riclassificò alcuni tipi di apparecchi automatici per i giochi di destrezza
in apparecchi automatici per i giochi d'azzardo vietati. Questo
provvedimento - di cui il Tribunale federale ha nel frattempo confermato la
legalità in varie decisioni - si rese necessario perché, con l'andare del
tempo, in questi tipi di apparecchi l'aspetto azzardo del gioco aveva
completamente soppiantato l'aspetto destrezza. Il divieto di mettere in
esercizio tali apparecchi entrò in vigore lo stesso 22 aprile 1998. In tal
modo il Consiglio federale evitò che numerosi altri progetti di casinò con
soli apparecchi automatici da gioco potessero essere attuati.

Impossibile abrogare la moratoria

Poiché non dispongono dell'autorizzazione cantonale per il gioco della boule
approvata dalla Confederazione, i casinò di Herisau e di Mendrisio non
adempiono la condizione per ottenere una concessione provvisoria. Per
evitare la loro chiusura il 1° aprile 2000, il Consiglio federale avrebbe
dovuto abrogare la moratoria prima dell'entrata in vigore della nuova LCG e
approvare l'autorizzazione cantonale per il gioco della boule. Avrebbero in
tal modo, come casinò regolarmente approvati dal Consiglio federale, fruire
della concessione transitoria. L'abrogazione della moratoria non fu però
possibile per due ragioni:

1. la volontà del legislatore: nell'autunno del 1998, il Parlamento
introdusse nella nuova LCG le disposizioni transitorie, perfettamente
cosciente delle conseguenze che avrebbero avuto per i casinò di Herisau e di
Mendrisio. Il Parlamento voleva così impedire che i casinò che erano stati
aperti nonostante la moratoria potessero beneficiare di una concessione
provvisoria, mentre gli altri richiedenti che hanno rispettato la moratoria
sarebbero rimasti a mani vuote. Il Consiglio federale, nei dibattiti in
Parlamento, sostenne tale linea di condotta e anzi la comunicò a più riprese
ai Cantoni interessati;

2. il principio dell'uguaglianza di trattamento: l'abrogazione della
moratoria avrebbe portato a un'arbitraria disparità di trattamento:
- i casinò di Herisau e di Mendrisio avrebbero potuto continuare a gestire i
loro apparecchi automatici da gioco - contrariamente agli altri dieci
richiedenti interessati dalla moratoria. A causa dell'ordinanza sugli
apparecchi automatici da gioco questi ultimi avrebbero potuto offrire
soltanto il gioco della boule meno attrattivo, leggi meno redditizio;
- soltanto i richiedenti, che nonostante la moratoria presentarono una
domanda d'approvazione per il gioco della boule, avrebbero potuto profittare
dell'abrogazione della moratoria e ottenere una concessione provvisoria. Si
sarebbero per contro ritrovati dalla parte dei perdenti i richiedenti ligi
alla legge che, a causa della moratoria, rinunciarono a presentare al
Consiglio federale una domanda d'approvazione.

Rifiuto immediato - Sempre nuovi punti da chiarire

Nelle decisioni relative alle due domande di riesame, il Consiglio federale
ha chiaramente spiegato che non vi è stata alcuna disparità di trattamento
rispetto alle altre domande. I progetti di Bienne e di Sciaffusa, citati
nelle due domande di riesame a titolo di confronto, dopo un nullaosta
preliminare della Confederazione, furono gli ultimi, prima della moratoria,
a ottenere l'approvazione del Consiglio federale dell'autorizzazione
cantonale del gioco della boule. Rispetto a tali progetti la domanda del 26
febbraio 1996 del Canton Appenzello esterno non verteva né su un progetto
concreto né su un'ubicazione definita nel Cantone e, per questi motivi,
dovette essere respinta immediatamente. Per quanto riguarda la domanda del
Governo ticinese, come il Consiglio federale ha ribadito nella lettera del
20 marzo 2000 indirizzata alla Commissione di gestione del Consiglio
nazionale, prima dell'entrata in vigore della moratoria, la domanda non era
stata compiutamente esaminata e pertanto la decisione in merito appariva
prematura. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha avuto
nei confronti del progetto, in ogni fase della procedura di approvazione,
punti da chiarire e li ha sempre sottoposti ai promotori.

Infine, ed è notizia recentissima, il Tribunale federale ha avallato la tesi
da sempre sostenuta dal DFGP, e segnatamente anche nei riguardi dei progetti
di Herisau e di Mendrisio, che non vi è pretesa giuridica all'approvazione
di un'autorizzazione cantonale del gioco della boule. Su questa tesi si
fondò anche la moratoria decisa dal Consiglio federale nel 1996.

Berna, 31 marzo 2000