Stemma della Svizzera

CONFOEDERATIO HELVETICA
Le autorità federali della Confederazione Svizzera

Home page
Mail
Cerca

Ratifica di due protocolli per ridurre i metalli pesanti e gli inquinanti organici persistenti

COMUNICATO STAMPA

Inquinamento atmosferico a lunga distanza

Ratifica di due protocolli per ridurre i metalli pesanti e gli inquinanti
 organici persistenti

Il Consiglio federale ha trasmesso al Parlamento i messaggi per la ratifica
 di due protocolli miranti a ridurre, in Europa e nell'America del nord, le
 emissioni di metalli pesanti e d'inquinanti organici persistenti. Tali
 sostanze nocive si accumulano negli organismi umani e animali e, a lungo
 temine, alterano le funzioni biologiche. L'azione congiunta di Europa e
 America del nord avrà ripercussioni favorevoli sulle zone artiche in
 particolare, dove sono state individuate quantità importanti d'inquinanti
 negli animali e nelle persone, benché le fonti d'inquinamento si trovino a
 migliaia di chilometri di distanza.

I due protocolli sono stati elaborati nel quadro della Convenzione della
 Commissione economica delle Nazioni Unite (ECE/ONU) sull'inquinamento
 atmosferico attraverso le frontiere a lunga distanza. La Convenzione conta
 attualmente 45 Parti contraenti: l'Europa - fra cui la Svizzera e
 l'insieme dei Paesi dell'Est - la Comunità europea, gli Stati Uniti ed il
 Canada. I protocolli interessano due categorie d'inquinanti atmosferici,
 che in comune hanno le proprietà di poter essere trasportati su lunghe
 distanze e di accumularsi nell'ambiente e nella catena alimentare.

Il protocollo relativo ai metalli pesanti

Concentrazioni eccessive di piombo, cadmio e mercurio nell'organismo
 possono causare alterazioni ematiche di tipo patologico e danni al fegato,
 ai reni nonché ai sistemi circolatorio e nervoso. Tali metalli pesanti, e
 il mercurio in particolare, hanno altresì un effetto nocivo sull'ambiente,
 il comportamento e la riproduzione della fauna, segnatamente degli
 uccelli.

Il protocollo sui metalli pesanti mira a ridurre le emissioni di piombo,
 cadmio e mercurio. I Paesi firmatari s'impegnano ad eliminare la benzina
 contenente piombo e a diminuire le loro emissioni, sia che provengano da
 fonti industriali (acciaierie, centrali termiche al carbone, p. es.) sia
 che derivino da prodotti quali le pile e le batterie.

Il protocollo relativo agli inquinanti organici persistenti

Le sostanze inquinanti organiche persistenti (POPs, dall'inglese Persistent
 Organic Pollutants) sono una famiglia d'inquinanti resistenti alla
 degradazione e dunque persistenti sia in ambiente biologico che non
 biologico. Fanno parte di questa famiglia le diossine. I POPs si
 accumulano nei tessuti adiposi degli animali e contaminano così la catena
 alimentare dell'Uomo. Sono presenti anche nel latte. Un'esposizione
 cronica, anche in piccole dosi, può ripercuotersi sulla capacità di
 riproduzione e sul sistema immunitario, nonché provocare anomalie legate
 allo sviluppo e il cancro. Contaminazioni sono state rilevate a migliaia
 di chilometri di distanza dalle fonti d'inquinamento, p. es. negli
 abitanti dell'Artico, che si alimentano essenzialmente di pesce.

I POPs vengono dispersi nell'aria durante l'impiego di determinati
 pesticidi (come il DDT), la fabbricazione e l'utilizzazione di certi
 prodotti chimici (quali i PCB), l'incenerimento dei rifiuti (formazione di
 diossine) oppure durante la combustione nei motori delle automobili.

Il protocollo vieta la produzione e l'utilizzazione di una dozzina di
 pesticidi, fra i quali il DDT. Quest'ultimo potrà tuttavia essere
 impiegato a titolo eccezionale per lottare contro la malaria e le
 encefaliti, nei Paesi in cui tali malattie sono diffuse. L'accordo
 stabilisce anche obiettivi di riduzione delle emissioni per le diossine e
 altri prodotti cancerogeni che si formano durante la combustione.

Conseguenze per la Svizzera

I due protocolli non implicano per il nostro Paese oneri supplementari.
 Entro il 2010, la Svizzera dovrebbe aver ridotto dell'80% le sue emissioni
 di piombo, del 50% quelle di cadmio e del 65% quelle di mercurio, in
 rapporto all'anno di riferimento 1990. Essa potrà riuscirci proseguendo la
 sua attuale politica di protezione dell'aria: divieto, dal 1° gennaio
 2000, della benzina contenente piombo; riduzione delle emissioni prodotte
 dagli impianti d'incenerimento dei rifiuti e dalle industrie
 metallurgiche; diminuzione delle emissioni di cadmio e di mercurio
 riconducibili alla fabbricazione e all'eliminazione delle pile e batterie.

Gli impegni presi in materia di riduzione degli inquinanti organici
 persistenti sono in gran parte già realizzati dall'attuazione
 dell'ordinanza contro l'inquinamento atmosferico e dell'ordinanza sulle
 sostanze pericolose per l'ambiente, in vigore dal 1986.

Berna, 1° marzo 2000

ATEC         Dipartimento federale dell'Ambiente,
dei Trasporti, dell'Energia e delle Comunicazioni
Servizio stampa

Informazioni:

Richard Ballaman, sezione Studi di base, divisione Protezione dell'aria,
 Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP),
 tel. 079 436 63 21.

Internet:
Maggiori informazioni (opuscolo in francese e inglese), nonché i testi dei
 diversi protocolli (in inglese) sono disponibili sul sito Internet della
 Convenzione: www.unece.org/env/lrtap

Scheda informativa

La Convenzione ECE/ONU sull'inquinamento atmosferico attraverso le
 frontiere a lunga distanza
La Convenzione sull'inquinamento atmosferico attraverso le frontiere a
 lunga distanza è stata firmata a Ginevra nel 1979. Ne fanno parte 42 Paesi
 europei, la Comunità europea, nonché gli Stati Uniti e il Canada. Da
 allora, sono entrati in vigore i seguenti cinque protocolli:

· il protocollo EMEP (European Monitoring and Evaluation Programme),
 relativo al programma concertato di sorveglianza continua e di valutazione
 del trasporto a lunga distanza delle sostanze inquinanti atmosferiche in
 Europa (Ginevra, 1984);
· il protocollo relativo alla riduzione delle emissioni di zolfo del 30 per
 cento (Helsinki, 1985);
· il protocollo relativo alla stabilizzazione delle emissioni di ossidi di
 azoto (Sofia, 1988);
· il protocollo relativo alla riduzione delle emissioni di composti
 organici volatili del 30 per cento (Ginevra, 1991);
· il protocollo relativo all'ulteriore riduzione delle emissioni di zolfo
 (Oslo, 1994).

La Svizzera, che ha ratificato la Convenzione nel 1983, applica l'insieme
 degli impegni contenuti in tali protocolli.

I due protocolli sui metalli pesanti e sugli inquinanti organici
 persistenti sono stati adottati in occasione della Conferenza
 ministeriale, tenutasi il 24 giugno 1998 ad Aarhus (Danimarca). Da allora,
 essi sono stati firmati da 36 Parti. Prima che possano entrare in vigore,
 sono necessarie 16 ratifiche. Numerose Parti contraenti hanno annunciato
 che intendono procedere alla ratifica nel corso del 2000.

Un nuovo protocollo relativo alla riduzione dell'acidificazione,
 dell'eutrofizzazione e dell'ozono troposferico è stato firmato a Göteborg
 (Svezia), il 1° dicembre 1999.