La Posta/Solidarietà: reazione legalmente corretta, ma inadeguata
COMUNICATO STAMPA
La Posta/Solidarietà: reazione legalmente corretta, ma inadeguata
La Posta si è rifiutata di distribuire un volantino del movimento politico
"Solidarietà", poiché ha ritenuto che il suo contenuto leda i propri
interessi aziendali. Il DATEC riconosce che la decisione presa è corretta
sul piano legale, ma inopportuna dal punto di vista politico.
All'inizio di febbraio, la Posta si è rifiutata di distribuire un volantino
del movimento politico "Solidarietà", motivando la sua decisione con il
fatto che esso riporta affermazioni errate e lede i propri interessi
aziendali. "Solidarietà" ha quindi chiesto al Capo del DATEC di
intervenire presso l'azienda, per indurla a rivedere la sua posizione. Nel
frattempo, il volantino è stato distribuito da un'impresa privata.
Nella sua risposta alla lettera di "Solidarietà", il DATEC precisa che la
Posta è soggetta a un obbligo di stipulare contratti, nella misura in cui
essa opera nel servizio pubblico. Tuttavia, in situazione di concorrenza,
l'azienda sottostà alle stesse regole dei suoi concorrenti. E' il caso dei
volantini, che sono invii postali senza destinatario. La Posta è
espressamente legittimata a rifiutare la distribuzione di materiale il cui
contenuto è perseguibile penalmente (contenuti pornografici, razzisti o
lesivi della dignità umana) e compromette i propri interessi di azienda.
Le relative controversie tra la Posta e i suoi clienti devono essere
giudicate in ultimo luogo da un tribunale civile.
Il volantino in questione contiene in parte informazioni errate a carico
della Posta. L'indignazione dell'azienda è quindi comprensibile. In
qualità di proprietaria, la Confederazione si aspetta tuttavia che ogni
azienda federale svolga le proprie attività secondo quei principi che
anche lo Stato deve rispettare, in particolare il non arbitrio e la
proporzionalità.
Nell'addurre le ragioni di un rifiuto a tutela dei propri interessi, è
necessaria la massima prudenza, soprattutto se si tratta di invii di
natura politica, onde evitare l'impressione di un atto di censura. Per
questo motivo, il DATEC ritiene in ultima analisi che la reazione della
Posta sia stata inadeguata.
Berna, 29 febbraio 2000
DATEC Dipartimento federale dell'Ambiente,
dei Trasporti, dell'Energia e delle Comunicazioni
Servizio stampa
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