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Accordi bilaterali con lŽUE

Accordi bilaterali con lŽUE

Dichiarazione del presidente della Confederazione
Adolfo Ogi in nome del Consiglio federale

Il prossimo 21 maggio il Popolo svizzero avrà lŽultima parola sugli accordi
bilaterali con lŽUE. Quel giorno non saranno presentati altri testi in
votazione. Il Consiglio federale ritiene infatti importante che la volontà
popolare possa esprimersi su questa questione così decisiva per il nostro
Paese senza essere influenzata da altri temi eventuali.

Il referendum costituisce una grande chance per la nostra democrazia
diretta. Ancora una volta gli elettori e elettrici potranno decidere in
merito a un importante oggetto di politica estera. Il Consiglio federale ha
lŽintenzione di partecipare attivamente al dibattito pubblico. Unitamente ai
partiti politici, ai parlamentari, ai Cantoni e agli organismi economici,
lŽEsecutivo sottolineerà lŽimportanza degli accordi bilaterali come
soluzione su misura per la Svizzera, pienamente fiducioso di riuscire nel
suo intento.

Infatti gli accordi bilaterali rafforzano la posizione della Svizzera. Dal
profilo economico i vantaggi sono palesi e hanno ripercussioni dirette. Gli
esperti prospettano unŽulteriore crescita economica. Benché gli accordi
siano anzitutto trattati di natura economica, ne scaturisce anche un
vantaggio politico che non va sottovalutato. Essi ci permettono di definire
le relazioni con lŽUE - uno dei nostri interlocutori più importanti - su una
base moderna e allŽaltezza dei tempi.

Questi accordi sono gli accordi giusti al momento giusto. Sono orientati ai
bisogni attuali del nostro Paese e comportano un miglioramento significativo
per il mercato svizzero. Per ovviare a eventuali effetti negativi degli
accordi, peraltro poco probabili, il Parlamento ha deciso una serie di
provvedimenti, soprattutto nellŽambito della libera circolazione delle
persone e del trasporto su strada e per ferrovia. Il Consiglio federale
confida nel fatto che il dibattito pubblico in vista della votazione del 21
maggio sarà condotto in modo oggettivo e secondo le tradizioni della nostra
cultura politica.

Per questo motivo gli preme sottolineare sin dŽora che gli accordi
bilaterali non hanno niente a che fare con unŽeventuale adesione allŽUE.
Questi accordi sono un atto autonomo e non rappresentano un primo passo
verso lŽadesione allŽUE. Si tratta di tipici accordi commerciali che ci
lasciano piena libertà nel gestire le nostre relazioni con lŽUE. Sia i
fautori che gli oppositori di unŽadesione allŽUE possono quindi accettare
gli accordi.

Indipendentemente dagli sviluppi politici in Austria e dalle reazioni dei
Paesi membri dellŽUE, il Consiglio federale è convinto che gli elettori e
elettrici sapranno comprendere che questi processi non hanno un legame con
gli accordi bilaterali. Valuteranno gli accordi secondo i loro vantaggi e
svantaggi concreti e in base a ciò decideranno quale voto dare.

Berna, 16 febbraio 2000