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Caso Bofors: trasmessi all'India gli atti relativi all'assistenza giudiziaria

Caso Bofors: trasmessi all'India gli atti relativi all'assistenza
giudiziaria

Il DFGP respinge l'istanza del ricorrente

Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha respinto
un'istanza dei ricorrenti, già soccombenti davanti al Tribunale federale,
riguardante l'assistenza giudiziaria nel caso Bofors e disposto la consegna
immediata degli incarti relativi all'assistenza giudiziaria alle autorità
indiane. L'Ufficio federale di polizia (UFP) ha trasmesso ieri i documenti
all'ambasciata d'India a Berna.

Già il 27 gennaio 1997, l'India aveva ricevuto una grande parte degli atti
rilevati in Svizzera (soprattutto documenti bancari). Secondo le autorità
indiane preposte al perseguimento penale gli atti dovrebbero permettere di
stabilire se il gruppo d'imprese svedese Bofors operante nel settore
dell'armamento abbia o no corrotto nel 1986 funzionari e politici indiani al
fine di assicurarsi un importante affare con l'esercito indiano. L'affare
riguardava l'acquisto di 410 obici del valore complessivo di 1,4 miliardi di
dollari. Una parte delle tangenti, oltre 40 milioni di dollari, sarebbe
stata pagata attraverso conti bancari a Zurigo e Ginevra.

Il 15 giugno 1998 l'ufficio del giudice istruttore di Ginevra emise l'ultima
decisione finale relativa a siffatta procedura d'assistenza giudiziaria che
risale al 1990. Un ricorso contro tale decisione è stato respinto sia dalla
Camera d'accusa ginevrina sia dal Tribunale federale. Non è stato tuttavia
possibile inviare i mezzi probatori alle autorità indiane dato che i
ricorrenti soccombenti avevano chiesto al DFGP, lo scorso 30 agosto, di
rinunciare all'esecuzione della domanda d'assistenza giudiziaria, adducendo
rischi per la sovranità, l'ordine pubblico o per altri interessi essenziali
della Svizzera giusta l'articolo 1a della legge sull'assistenza in materia
penale.

Secondo il parere del DFGP, i richiedenti non hanno potuto addurre prove o
indizi concreti a sostegno delle loro affermazioni. Alla stregua del
Tribunale federale, il DFGP considera la richiesta dei ricorrenti piuttosto
un tentativo per ritardare l'inchiesta penale in India.

Né il Tribunale federale né il DFGP dovevano esprimersi in merito alla
questione se i reati imputati ai ricorrenti nell'ambito della procedura
penale fossero motivati o no. Spetta alle autorità indiane accertare se ciò
sia il caso e in tale contesto devono rispettare le garanzie richieste dalla
legislazione svizzera e dalla giurisprudenza del Tribunale federale.

Berna, 16 dicembre 1999

Altre informazioni:
Folco Galli, Ufficio federale di polizia, tel. 031 322 77 88