Stemma della Svizzera

CONFOEDERATIO HELVETICA
Le autorità federali della Confederazione Svizzera

Home page
Mail
Cerca

Lotta contro la criminalità internazionale

Rafforzata la lotta contro la criminalità internazionale e la migrazione
illegale

Maggiore cooperazione con Germania, Austria e Liechtenstein

Il Consiglio federale intende rafforzare la cooperazione con gli Stati
limitrofi. A tale scopo, ha approvato mercoledì il messaggio all'attenzione
del Parlamento concernente vari accordi con la Germania, l'Austria e il
Principato del Liechtenstein sulla cooperazione in materia di polizia e
giudiziaria.

Cooperazione tra le autorità di polizia e doganali

Gli accordi disciplinano la cooperazione transfrontaliera tra le competenti
autorità di polizia e doganali. Essi creano una base legale chiara per forme
particolari di cooperazione in materia di polizia nonché per lo scambio di
informazioni e dati tra autorità di polizia nell'osservanza delle
prescrizioni in materia di protezione dei dati. Le forme particolari di
cooperazione (osservazioni, inseguimenti transfrontalieri, consegne
controllate di determinati oggetti; con la Germania anche indagini
mascherate con riserva delle disposizioni svizzere) consentono alle
competenti autorità di polizia e doganali, a determinate circostanze e di
regola previo consenso dell'altro Stato contraente, di intervenire sul
territorio di tale Stato. I rapporti giuridici nel contesto di atti pubblici
in uno degli Stati contraenti sono disciplinati in modo preciso. L'accordo
in materia di polizia concluso con la Germania contiene inoltre un capitolo
sulla cooperazione in materia di circolazione stradale e prevede la
possibilità di istituire centri comuni. I Cantoni approvano gli accordi, i
quali mirano parimenti allo scambio di scenari e di valutazioni comuni della
situazione in materia di sicurezza. Essi auspicano di poter applicare tali
accordi al più presto.

Insieme di accordi per rafforzare la sicurezza interna della Svizzera

Grazie agli accordi sarà possibile, in avvenire, combattere più
efficacemente le attività transfrontaliere illegali, la migrazione illegale
nonché la criminalità e il terrorismo internazionali. Essi contribuiscono in
maniera determinante al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Consiglio
federale in vista di rafforzare la sicurezza interna della Svizzera e
completano inoltre l'insieme di accordi esistenti sinora.

Dal 1995, la Svizzera ha condotto negoziati con tutti gli Stati limitrofi
onde sviluppare e consolidare la cooperazione transfrontaliera e giudiziaria
(inclusi gli accordi di riammissione). Tali accordi bilaterali dovrebbero
impedire che la Svizzera, non integrata nell'UE e nello Spazio di Schengen,
sia emarginata rispetto alla cooperazione europea in materia di sicurezza,
trasformandosi così in un punto di convergenza della criminalità. Con l'
Italia e la Francia sono stati firmati degli accordi analoghi già nel 1998,
ma i Parlamenti a Roma e Parigi non li hanno ancora ratificati.

Data la crescente comunitarizzazione della politica in materia di diritto e
della politica interna nel contesto dell'UE, l'obiettivo perseguito -
essenziale per garantire la sicurezza interna - di uno spazio di sicurezza
transfrontaliero omogeneo, non può tuttavia essere raggiunto unicamente
mediante accordi bilaterali. L'Accordo d'applicazione di Schengen è pertanto
servito da indirizzo per tutti i negoziati con gli Stati limitrofi.

Berna, 24 novembre 1999

Altre informazioni: Christoph Müller-Tragin, Ufficio federale degli
stranieri (UFDS), 031/325.90.32 - Documentazione supplementare (segnatamente
testi degli accordi) ottenibile presso l'UFDS.