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Riunione della Commissione culturale consultiva italo-svizzera (Consulta)

DIPARTIMENTO FEDERALE
DEGLI AFFARI ESTERI              Berna, 12 novembre 1999

Comunicato stampa

Riunione della Commissione culturale consultiva italo-svizzera (Consulta)

La Commissione culturale consultiva italo-svizzera ha tenuto la sua
periodica sessione oggi a Lugano presso la sede dell'Università della
Svizzera italiana.

La Commissione ha passato in rassegna l'insieme delle relazioni culturali
fra i due Paesi. Se complessivamente i rapporti culturali nei vari campi
sono da valutare in modo positivo, soprattutto per quanto concerne le
relazioni fra le regioni di confine, essi vanno approfonditi nel settore
della cooperazione interuniversitaria e in quello del riconoscimento dei
titoli universitari nonché dell'insegnamento e della posizione della lingua
italiana in Svizzera.

In merito al riconoscimento dei titoli universitari la Commissione è stata
informata dell'avanzamento dei lavori per la messa a punto di un testo di
accordo bilaterale sul reciproco riconoscimento delle equivalenze
universitarie. Un gruppo di esperti svizzeri ed italiani si è infatti
riunito in margine ai lavori commissionali e ha posto le basi per una bozza
di accordo, che potrà essere messo a punto nel corso di un prossimo
incontro. La Commissione ha esortato a portare a termine questo lavoro con
celerità, in vista di una prossima firma dell'accordo, che riveste, come è
stato sottolineato dalla Delegazione svizzera, particolare importanza per
l'Università della Svizzera italiana, in considerazione dell'elevato numero
di studenti italiani che frequentano le tre facoltà dell'ateneo.

La questione dell'insegnamento dell'italiano in Svizzera è stata oggetto di
attento esame da parte della Commissione. La Delegazione svizzera ha
ricordato che il Regolamento relativo al riconoscimento degli attestati
liceali di maturità non statuisce, nelle aree non italofone della Svizzera,
l'obbligatorietà dell'insegnamento dell'italiano, in quanto il Regolamento
sancisce la libera scelta di una delle lingue nazionali quale prima lingua
"straniera". La Delegazione svizzera non ha nascosto le sue perplessità
sulla decisione del Cantone di Zurigo di introdurre l'insegnamento della
lingua inglese nella scuola dell'obbligo. Questa decisione non è in
contraddizione con il suddetto Regolamento, in quanto non concerne gli studi
medi superiori. Essa rischia però di pregiudicare la scelta dell'italiano
quale materia da portare agli esami di maturità.

Da parte italiana è stata sottolineata la necessità di migliorare la
situazione dei corsi di lingua e cultura italiana per i figli dei cittadini
italiani residenti in Svizzera, in sintonia con le decisioni adottate dalla
Commissione ad hoc italo-svizzera per i problemi educativi, riunitasi in
settembre a Roma.

La Delegazione svizzera ha inoltre illustrato l'articolo 116 della
Costituzione federale (articolo 70 della Costituzione federale aggiornata in
vigore dal 1° gennaio 2000), che statuisce, riconfermandolo, il
quadrilinguismo della Svizzera. Rispetto alla normativa precedentemente in
vigore viene decretata la competenza della Confederazione di emanare una
legislazione federale al fine di regolamentare l'uso delle lingue ufficiali
tra le autorità e nei rapporti con i cittadini da un lato, nonché gli
interventi della Confederazione in favore della comprensione tra le varie
comunità linguistiche e culturali dall'altro.

La Commissione ha inoltre preso atto dell'intenzione delle competenti
autorità di procedere alla revisione dell'Accordo bilaterale di coproduzione
cinematografica del 15 maggio 1990.

Nel settore radiotelevisivo molteplici sono le collaborazioni tra gli enti
dei due Paesi, di cui si fa carico in particolare la Commissione paritetica
RAI-SSR/RTSI. In questo ambito, i due enti, alla luce del loro mandato di
servizio pubblico, intendono intensificare il dialogo a profitto della
comunità di lingua italiana.

La Commissione ha constatato che le interferenze provocate da emittenti
private italiane perturbano la ricezione in Svizzera dei programmi
radiofonici svizzeri nella zona di frontiera e ha invitato le competenti
autorità a trovare una soluzione in tempi brevi.

La Commissione ha inoltre preso atto del successo ottenuto in occasione
delle manifestazioni per celebrare il quarto centenario della nascita di
Francesco Borromini. Questo evento ha permesso di sviluppare una fitta rete
di collaborazioni scientifiche e ha potuto contare su una grande
disponibilità degli enti e delle autorità italiane in vista dell'esposizione
al Museo cantonale d'arte di Lugano di preziosi materiali.

La Commissione si è inoltre impegnata a favorire, sia a livello bilaterale
che multilaterale, la collaborazione nel campo della protezione dei beni
culturali e per impedire ogni loro illecita importazione, esportazione e
trasferimento.

La delegazione svizzera era guidata dal Direttore dell'Ufficio federale
della cultura, dott. David Streiff. L'onorevole Giuseppe Buffi, direttore
del Dipartimento dell'istruzione e della cultura del Cantone del Ticino,
nonché il direttore della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana Marco
Blaser completavano la delegazione svizzera. La delegazione italiana era
guidata dal Direttore Generale delle Relazioni Culturali al Ministero degli
Affari Esteri, ministro Gianfranco Facco Bonetti, e comprendeva
l'Ambasciatore d'Italia e Berna, Arduino Fornara, e il Console Generale
d'Italia a Lugano, Antonio Di Stefano.