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Cooperazione transfrontaliera in materia di polizia: firmati gli accordi con Germania, Austria e Principato del Liechtenstein

Comunicato per la stampa

Cooperazione transfrontaliera in materia di polizia: firmati gli accordi
con Germania, Austria e Principato del Liechtenstein

Il consigliere federale Arnold Koller ha ricevuto martedì a Berna per un
colloquio il Ministro degli Interni tedesco Otto Schily, il Ministro
degli Interni austriaco Karl Schlögl e il sostituto del Capo del Governo
del Principato del Liechtenstein Michael Ritter. I Ministri hanno indi
firmato due accordi sulla cooperazione bilaterale in materia di polizia.
Le Camere federali avevano già approvato a larga maggioranza, il 22
aprile scorso, un accordo in tal senso con la Francia e l'Italia. Il
Consiglio federale ha dunque raggiunto un importante traguardo di
politica di sicurezza, ovvero la conclusione di accordi sulla
cooperazione transfontaliera in materia di polizia e giudiziaria con
tutti gli Stati limitrofi.

Dato il progressivo avvicinamento, negli ultimi anni, degli Stati membri
dell'Unione europea (UE) per quanto riguarda la cooperazione giudiziaria
e nei settori della sicurezza interna e dell'asilo, questi accordi erano
divenuti una necessità. Il potenziamento della cooperazione tra i Paesi
dell'UE minacciava infatti di isolare la Svizzera per quanto concerne la
cooperazione con gli Stati limitrofi in materia di polizia e di diritto
doganale. Il Consiglio federale ha dunque deciso, nel 1995, di estendere
la cooperazione e di garantirne le basi legali mediante la conclusione
di accordi bilaterali. Nel 1997 è stata conclusa la dichiarazione
d'intenti con la Germania e l'Austria e, nel 1998, è stata la volta
degli accordi con la Francia e l'Italia.

Accordi analoghi con la Francia e l'Italia

Gli accordi firmati martedì con la Germania, l'Austria e il
Liechtenstein sono più completi di quelli firmati con la Francia e
l'Italia. Essi disciplinano segnatamente la cooperazione diretta tra le
autorità competenti, l'aiuto reciproco in caso di eventi di spicco per
quanto riguarda la politica di sicurezza, come pure in caso di
catastrofi o di incidenti gravi, lo scambio d'informazioni
automatizzato, la consegna diretta di atti giudiziari o emanati dalle
autorità nonché le consegne sorvegliate, gli inseguimenti e le
osservazioni. L'accordo con la Germania disciplina inoltre le indagini
mascherate e la cooperazione nell'ambito della circolazione stradale.
Grazie agli accordi, la Svizzera può dunque - in sostituzione almeno
parziale dei vantaggi di Schengen - cooperare strettamente con gli Stati
limitrofi nel settore della sicurezza interna; e ciò su basi legali
ineccepibili. Alle trattative hanno preso parte anche i Cantoni, i quali
approvano esplicitamente gli accordi.

I Ministri hanno colto l'occasione offerta dal colloquio per effettuare
uno scambio d'opinioni circa la realizzazione pratica della cooperazione
in materia di polizia tra i quattro Paesi nonché le prospettive
d'avvenire di una cooperazione tra la Svizzera e l'UE. Sono inoltre
stati sollevati problemi legati all'asilo nel contesto del conflitto nel
Kosovo.

27 aprile 1999

DIPARTIMENTO FEDERALE DI GIUSTIZIA E POLIZIA
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