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Rapporto di gestione 1998 del Consiglio federale

Comunicato stampa

Rapporto di gestione 1998 del Consiglio federale

Il Consiglio federale presenta il suo Rapporto di gestione per il 1998. Il
rapporto rappresenta un efficace strumento di controllo per il Governo e il
Parlamento. Per mezzo di un confronto fra gli obiettivi perseguiti e quelli
effettivamente realizzati, il Consiglio federale trae un bilancio aperto
della sua gestione nel 1998 e mostra come e fino a che punto ha conseguito
gli obiettivi per l´anno in rassegna.

Il Rapporto di gestione è impostato in funzione delle finalità e delle
misure previste tracciate negli obietti del Consiglio federale per il 1998
del 26 novembre 1997. Partendo da questo punto di vista, il Consiglio
federale effettua un confronto fra previsioni e risultati raggiunti. Gli
allegati al rapporto riassumono chiaramente, in forma di tabelle, fino a che
punto sono stati raggiunti gli obiettivi per il 1998 e informano sullo stato
degli affari previsti per l´anno in rassegna. Inoltre, il Consiglio federale
esamina anche le più importanti misure impreviste.

La commemorazione dei „150 anni dello Stato federale" ha offerto la
possibilità di confrontarsi approfonditamente con la propria storia e di
riflettere sul passato e sul futuro. Non si è trattato esclusivamente di
esaltare i nostri pregi o di fare un esercizio di autocritica, ma piuttosto
di analizzare le conseguenze che possiamo trarre dal passato per poter
meglio affrontare le sfide che ci attendono. In questo senso è stato portato
avanti il progetto della "Fondazione Svizzera solidale". La realizzazione
concreta è ritardata, fra l´altro, anche dalle lunghe deliberazioni relative
al nuovo articolo costituzionale sulla moneta.

Allo scopo di migliorare le condizioni quadro per la Svizzera nell´ambito
della concorrenza globale, nel 1998 il Consiglio federale ha proseguito la
riforma delle istituzioni statali e dell´amministrazione e, adottando il
programma di stabilizzazione basato sui colloqui svoltisi attorno alla
"tavola rotonda", ha compiuto un altro passo verso il risanamento delle
finanze dello Stato. Il Consiglio federale ritiene che vi siano buone
possibilità per una crescita sostenibile dal profilo ecologico e sociale. Ha
pertanto proseguito anche nel 1998 la sua politica di rinnovamento impostata
sull´economia di mercato e ha adottato misure per rafforzare la Svizzera
come piazza economica e di ricerca. Nel settore delle assicurazioni sociali,
partendo da una visione d´insieme il Governo federale ha adottato decisioni
volte ad adeguare gli attuali strumenti alle nuove condizioni economiche e
sociali, preservando una sana base finanziaria.

I profondi mutamenti del contesto globale rendono indispensabile una nostra
maggiore partecipazione e un´estensione delle nostre possibilità di
condecisione a livello internazionale. Per questo motivo, il Consiglio
federale ha proseguito in modo coerente la sua politica di apertura verso
l´esterno. L´obiettivo strategico dell´adesione all´ONU dev´essere pertanto
realizzato quanto prima. Infine, dopo quattro anni di intensi negoziati, è
stato possibile elaborare sette accordi di importanza fondamentale che
consentiranno di rafforzare e consolidare le relazioni fra la Svizzera e
l´Unione europea.

Dopo la conclusione, da parte delle due grandi banche interessate, di un
accordo di principio con le organizzazioni ebraiche coinvolte, il dibattito
sul ruolo svolto dalla Svizzera durante la Seconda Guerra mondiale è ora più
calmo. Grazie a questo accordo dovrebbe essere possibile portare avanti in
un´atmosfera più distesa gli sforzi del nostro Paese a favore della verità,
della giustizia e della solidarietà, sforzi che sono proseguiti anche nel
1998 nonostante le pressioni esterne.

Nel 1998 il Consiglio federale, visto il considerevole aumento delle domande
di asilo in seguito alla crisi nel Kosovo, ha ribadito il suo impegno a
favore di una politica d´asilo umanitaria esprimendo contemporaneamente la
sua volontà di perseguire in modo coerente gli abusi nel settore.

La retrospettiva trasparente fornita nel presente Rapporto di gestione non
nasconde, però, che circa la metà degli obiettivi che il Consiglio federale
si era prefissato per il 1998 non hanno potuto essere realizzati o sono
stati solo parzialmente raggiunti. Oggetti importanti quali la costituzione
della "Fondazione Svizzera solidale", la nuova perequazione finanziaria, la
trasposizione dell´articolo per la protezione delle Alpi e la
liberalizzazione del mercato dell´elettricità hanno subìto ritardi oppure
non hanno potuto essere completamente realizzati. Poiché nei settori in cui
il Consiglio federale può avere un influsso effettivo gli obiettivi annuali
possono essere considerati in maggior parte realizzati, il bilancio
complessivo dev´essere valutato positivamente.

I ritardi sono essenzialmente imputabili alle attuali difficili condizioni
quadro che condizionano i processi decisionali. Su questo sfondo appare
chiaramente l´importanza delle misure adottate dal Consiglio federale per
rafforzare la capacità operativa dello Stato; nei prossimi anni esse
contribuiranno a compensare le mancanze rilevate e a consolidare il
potenziale di successo disponibile.

Contemporaneamente al Rapporto sulla sua gestione, il Consiglio federale
presenta anche il Rapporto sui temi essenziali della gestione amministrativa
1998. Ha inoltre preso atto dei Rapporti di gestione delle Commissioni di
ricorso.

La versione stampata del Rapporto di gestione 1998 del Consiglio federale
può essere ottenuta gratuitamente, allegando un´etichetta autocollante con
l´indirizzo del richiedente, presso l´Ufficio centrale federale degli
stampati e del materiale (UCFSM), 3003 Berna. È possibile anche ordinare
questo documento di 56 pagine per via elettronica (e-mail:
gesetze.verkauf@edmz.admin.ch). Infine, a partire dalla fine di marzo il
Rapporto di gestione 1998 potrà essere consultato su Internet: www.admin.ch
(rubrica: Novità).

Per informazioni:
Zoltán Tibor Pállinger,
Cancelleria federale
Sezione pianificazione
Tel. 031 / 323 31 01

Cancelleria federale
Servizio d´informazione

5 marzo 1999