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Modifica dell'ordinanza sulla protezione delle acque

COMUNICATO STAMPA

Modifica dell'ordinanza sulla protezione delle acque (OPAc)

Maggiore ecologia nella protezione delle acque

La modifica dell'ordinanza sulla protezione delle acque (OPAc) si pone l'obiettivo di
proteggere le acque sotterranee e le acque superficiali contro inquinamenti e altri effetti
pregiudizievoli. La protezione delle acque viene definita in termini nuovi sulla base di
obiettivi ecologici intesi ad assicurare che  i corsi d'acqua mantengano nel tempo
caratteristiche possibilmente naturali. Tutte le attività che potrebbero esercitare una loro
influenza sui corsi d'acqua, sui laghi e sulla falda freatica devono essere eseguite in tale ottica.
Come sinora, l'ordinanza prevede delle esigenze minime per la qualità dell'acqua. Se dette
esigenze non vengono rispettate, le autorità sono tenute ad intervenire per rimuovere le cause
di tale situazione. L'ordinanza sulla protezione delle acque modificata entra in vigore il
1° gennaio 1999.

Dall'entrata in vigore della legge sulla protezione delle acque nel 1992, l'ordinanza generale sulla
protezione delle acque è stata modificata due volte. La nuova ordinanza aggiorna le disposizioni
vigenti e riunisce tutti i settori della protezione delle acque, con l'eccezione delle disposizioni
tecniche a protezione dei corsi d'acqua da liquidi nocivi, in un'unica ordinanza. La nuova ordinanza
sulla protezione delle acque  consolida ora la prassi in vigore nell'ambito delle acque. Il settore
dell'evacuazione delle acque di scarico residue è stato armonizzato con le rispettive direttive
dell'Unione Europea.

La protezione dei corsi d'acqua quale habitat

La nuova ordinanza sulla protezione delle acque ha l'effetto di indirizzare la protezione delle acque
verso obiettivi ecologici nuovi. L'acqua dei laghi, dei fiumi, della falda freatica non deve essere
soltanto pulita e di notevole qualità, ma dovrebbe offrire le condizioni per ospitare piante, animali e
microrganismi. Detti habitat dovrebbero costituire per la vita vegetale e animale un luogo di
riproduzione e di autoregolazione affinché la diversità e la frequenza delle specie possa mantenere
un equilibrio possibilmente naturale. A tale fine è indispensabile impedire sia l'accesso alle acque
di sostanze estranee di natura antropica sia altri effetti nocivi.

Protezione dell'acqua potabile

In Svizzera gran parte dell'acqua potabile viene pompata dalla falda freatica. Nelle zone a coltura
agricola intensiva la falda freatica fa spesso registrare un alto tenore di nitrati e di prodotti
fitosanitari. L'ordinanza sulla protezione delle acque permette ora di adottare misure di protezione
contro l'inquinamento chimico in tutta la zona d'afflusso dell'acqua potabile.

Esecuzione unitaria nel settore delle acque di scarico

La legge sulla protezione delle acque esige che le acque di scarico non inquinate provenienti da tetti
e da spiazzi debbano essere eliminate mediante infiltrazione. Tale processo permette di sgravare gli
impianti di depurazione delle acque e di bilanciare l'effetto negativo creato
dall'impermeabilizzazione del suolo. Per assicurare che il suolo e l'acqua potabile non vengano
contaminati, nell'ordinanza sono state inserite rivendicazioni concrete, in particolare in materia di
infiltrazione delle acque di scarico provenienti da strade, da sentieri e posteggi nonché da strade
ferrate.

Berna, le 28 ottobre 1998

Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle
comunicazioni

Servizio stampa

Informazioni

Hans Ulrich Schweizer, capo della Divisione  Protezione delle acque e pesca, Ufficio federale
dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), tel. 031 322 93 42

Peter Michel, capo della Sezione Deflussi minimi e approvvigionamento, Ufficio federale
dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), tel. 031 322 93 20

Edwin Müller, capo della Sezione Igiene dell'acqua, Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e
del paesaggio (UFAFP), tel. 031 322 93 36

Michel Carrard, capo della Sezione Evacuazione delle acque, Ufficio federale dell'ambiente, delle
foreste e del paesaggio (UFAFP), tel. 031 324 77 53