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Rafforzata collaborazione con l'Italia nella lotta contro la criminalità e la migrazione illegale

Comunicato per la stampa

Rafforzata collaborazione con l'Italia nella lotta contro la criminalità
e la migrazione illegale

Il consigliere federale Koller firma a Roma tre accordi fra Svizzera e
Italia

La Svizzera e l'Italia in futuro collaboreranno più strettamente nella
lotta contro la criminalità transfrontaliera e la migrazione illegale.
Il consigliere federale Arnold Koller, capo del Dipartimento federale di
giustizia e polizia (DFGP), e tre ministri italiani hanno firmato oggi,
giovedì, a Roma, un Accordo sulla cooperazione di polizia, un Accordo
sulla riammissione e un Accordo complementare alla Convenzione europea
di assistenza giudiziaria. L'Italia è quindi il primo Stato limitrofo
con cui la Svizzera ha concluso, nei settori della giustizia e degli
interni, un sistema globale di trattati in materia di cooperazione. Gli
accordi devono ancora essere approvati dal Parlamento.

La firma degli accordi ha avuto luogo nell'ambito di una visita
ufficiale, durante la quale sono state discusse anche questioni relative
ai negoziati bilaterali settoriali tra la Svizzera e l'Unione europea
nonché questioni di collaborazione con Schengen e Amsterdam.

Migliore collaborazione di polizia
L'Accordo sulla cooperazione di polizia, firmato per il Governo italiano
dal ministro degli Interni Giorgio Napolitano, migliora la
collaborazione transfrontaliera nel campo della sicurezza interna.
Soprattutto, disciplina le modalità tra le competenti autorità di
polizia e doganali. L'Accordo prevede segnatamente la collaborazione
diretta tra gli uffici di collegamento nella zona di frontiera. Questi
ultimi coordinano le azioni comuni, curano lo scambio di informazioni e
di esperienze e sono competenti per lo scambio di funzionari. Al fine di
intensificare la collaborazione, i due Stati contraenti stanno inoltre
esaminando la possibilità di istituire centri di cooperazione comune nei
pressi della frontiera.

Contro la migrazione illegale
Mediante l'Accordo sulla riammissione, firmato dal ministro degli Affari
esteri Lamberto Dini, la Svizzera e l'Italia intendono contrastare i
flussi migratori illegali. L'Accordo intende garantire la riammissione,
per quanto possibile rapida, di cittadini di Paesi terzi passati
illegalmente da uno all'altro Paese. L'Accordo opera una distinzione tra
riammissione ordinaria e semplificata: le Parti Contraenti sono tenute
secondo la procedura ordinaria a rispondere rapidamente, al più tardi
entro otto giorni, alle domande di riammissione. Per le persone fermate
nella zona di frontiera è prevista una procedura semplificata che si
svolge nell'arco di un giorno. L'esame delle domande nella procedura
semplificata è affidato alle autorità locali competenti. In tal modo si
intendono in pratica evitare lungaggini burocratiche e garantire
un'applicazione rapida dell'Accordo per la maggior parte dei casi di
riammissione. Sono inoltre disciplinati la riammissione informale dei
propri cittadini nonché il transito di persone provenienti da Stati
terzi attraverso il territorio nazionale della Parte Contraente. Il
transito sul territorio nazionale di una Parte Contraente può essere
eseguito dalla sola Parte Contraente, dalle due Parti unitamente o anche
dalla sola autorità del Paese di provenienza. Tale disposizione
permette, ad esempio, alle autorità ticinesi di espellere una persona,
sotto scorta di polizia, passando dal vicino aereoporto italiano
Malpensa invece che, come è avvenuto finora, dall'aereoporto di Kloten.

Assistenza giudiziaria: "Ufficio centrale Italia" per casi importanti
Mediante l'Accordo complementare alla Convenzione europea di assistenza
giudiziaria, firmato dal ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick,
la Svizzera e l'Italia intendono semplificare e accelerare la procedura
di assistenza giudiziaria. In futuro, l'autorità giudiziaria dello Stato
richiedente potrà presentare una domanda di assistenza giudiziaria
direttamente alla competente autorità giudiziaria dello Stato richiesto.
L'Accordo complementare prevede inoltre l'istituzione in entrambi gli
Stati di un'autorità centrale, al fine di garantire la rapida esecuzione
delle domande di assistenza giudiziaria in casi di corruzione o di
criminalità organizzata. Presso l'Ufficio federale di polizia del DFGP
sarà istituito a tale scopo un "Ufficio centrale Italia" che potrà anche
eseguire direttamente le domande di assistenza giudiziaria per i casi
che interessano più Cantoni. L'Accordo complementare estende inoltre il
campo d'applicazione alle procedure delle autorità amministrative
competenti per il perseguimento di reati. Ogni atto procedurale e ogni
decisione giudiziaria possono ora essere trasmessi direttamente per via
postale al destinatario; di conseguenza, le autorità preposte
all'assistenza giudiziaria saranno sensibilmente sgravate. Testimoni ed
esperti finalmente non saranno più costretti a recarsi nel Paese
richiedente per l'audizione, ma potranno essere interrogati anche
nell'ambito di una videoconferenza.

10 settembre 1998
DIPARTIMENTO FEDERALE DI GIUSTIZIA E POLIZIA
Servizio informazione e stampa

Allegato

Accordi bilaterali con tutti gli Stati limitrofi

La Svizzera, dal 1995, conduce con tutti gli Stati limitrofi negoziati
volti a potenziare e a consolidare la collaborazione transfrontaliera in
materia di polizia e giudiziaria (riammissione compresa). Questi accordi
bilaterali si propongono, in parte, di impedire che la Svizzera, in
quanto Stato non appartenente all'UE e allo Spazio di Schengen, sia
estromessa dalla collaborazione europea in materia di sicurezza e che
divenga una piattaforma di scambio per la criminalità transfrontaliera o
la migrazione illegale.

Stato dei negoziati
Con la Francia, l'11 maggio 1998, la Svizzera ha firmato un Accordo
sulla cooperazione transfrontaliera nei settori di polizia di frontiera,
polizia, giustizia e lotta contro la migrazione illegale. Con la
Germania si appresta a concludere negoziati in vista di una rafforzata
collaborazione degli organi di polizia e di frontiera. Con l'Austria, il
29 giugno 1998, sono stati avviati negoziati su un accordo di polizia di
frontiera. Le trattative con la Germania e l'Austria si concluderanno
probabilmente entro quest'anno.

Per quanto concerne la riammissione, tra la Svizzera, da un canto, e
Germania, Francia e Austria, dall'altro, esistono già da anni cosiddetti
Accordi di respingimento. I relativi testi sono presentemente adeguati
alle esigenze attuali. Un simile nuovo Accordo sulla riammissione con la
Germania è in vigore già dal 1° gennaio 1996. Con la Francia, il 4
giugno 1998, è stato paraffato un nuovo Accordo. Le trattative con
l'Austria in merito a una revisione si concluderanno probabilmente entro
l'inizio dell'anno prossimo.

Nel settore dell'assistenza giudiziaria sono già in vigore, con la
Germania e l'Austria, Accordi complementari alla Convenzione europea di
assistenza giudiziaria. Lo scorso anno la Svizzera ha concluso con la
Francia un Accordo complementare che deve però ancora essere ratificato
dal Parlamento.

10 settembre 1998
DIPARTIMENTO FEDERALE DI GIUSTIZIA E POLIZIA
Servizio informazione e stampa