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Nessuna azione penale nei confronti dei responsabili

Comunicato per la stampa

Nessuna azione penale nei confronti dei responsabili del documentario
"L'oro dei nazisti"

Contro i responsabili del documentario "L'oro dei nazisti" non sarà
promossa alcuna azione penale a titolo di reato contro lo Stato. Il
Consiglio federale ha rinunciato, il 1° luglio 1998, a dare la relativa
autorizzazione e ha incaricato il Dipartimento federale di giustizia e
polizia di notificare tale decisione alle persone che avevano sporto
denuncia penale.
Aspre critiche
Nel mese di luglio 1997, nella Svizzera tedesca, in quella romanda e
successivamente, tra gli altri, in Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti
e Israele, fu diffuso il documentario "L'oro dei nazisti". Si tratta di
una coproduzione della televisione svizzera DRS e dell'inglese BBC. Il
film fu aspramente criticato soprattutto in Svizzera. Presso il
Ministero pubblico della Confederazione furono in seguito inoltrate tre
denunce penali, nelle quali si chiedeva che fosse verificato se la
produzione e la diffusione di tale film e la relativa partecipazione
svizzera costituissero una violazione dell'articolo 266bis CP
(diffusione di informazioni inesatte allo scopo di sostenere mene estere
contro la Svizzera). Un gruppo di cittadini svizzeri sporse inoltre
denuncia presso la Procura distrettuale di Zurigo a titolo di
discriminazione razziale (art. 261bis CP).

Il mediatore della SSR e l'autorità di ricorso indipendente in materia
radiotelevisiva (AIRR) ritennero che, nonostante il documentario in sé
violasse la concessione, la violazione fosse stata scongiurata mediante
l'annesso commento. L'AIRR negò inoltre che fosse di sua competenza
aprire un'inchiesta indipendente, per violazione della concessione, nei
confronti di un film girato all'estero.

L'articolo 266bis CP ("Imprese e mene dell'estero contro la sicurezza
della Svizzera") definisce una fattispecie penale di tipo politico che
conferisce all'autorità d'applicazione un ampio margine d'apprezzamento.
Per tale motivo è necessaria un'autorizzazione da parte del Consiglio
federale, il quale aveva per l'ultima volta disposto l'azione penale in
due casi risalenti agli anni cinquanta.
Perché nessuna azione penale?
Un'autorizzazione a procedere penalmente non è guidata unicamente da
fattori giuridici, bensì anche da considerazioni d'ordine politico.
L'esecutivo federale deve in tale contesto soppesare gli interessi al
perseguimento penale mettendoli a confronto con altri interessi
statuali, dei quali fanno parte anche le relazioni con l'estero. Nel
presente caso, il Consiglio federale è giunto alla conclusione che fosse
opportuno rinunciare all'azione penale soprattutto per i motivi
seguenti:

- In ragione della rilevanza nazionale della causa, il procedimento
penale, in caso di autorizzazione, non potrebbe essere delegato a un
Cantone, bensì dovrebbe essere condotto a livello federale. È
prevedibile che un simile caso desterebbe grande sensazione sul piano
internazionale. Tale film offensivo per la Svizzera diverrebbe in tal
modo ancor più celebre.

- Un procedimento penale contro i produttori televisivi, e soprattutto
un processo spettacolare dinanzi alla Corte penale federale porterebbe,
in Svizzera e all'estero, a una ridiffusione del film, il che non
sarebbe nell'interesse della Svizzera.

- In presenza di un procedimento penale sarebbe pressoché impossibile
agire contro i collaboratori della BBC corresponsabili del film.

La rinuncia all'azione penale non significa che il Consiglio federale
valuti positivamente il film. Esso lo ritiene per contro tendenzioso e
suscettibile di arrecare danno alla Svizzera, e deplora il comportamento
dei responsabili presso la DRS.

7 luglio 1998

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DI GIUSTIZIA E POLIZIA
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