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Il CF prende posizione in merito all'iniziativa parlamentare concernente l'attività della Stasi in Svizzera

Comunicato per la stampa

Il Consiglio federale prende posizione in merito all'iniziativa
parlamentare concernente l'attività della Stasi in Svizzera

Dovrà essere nominato un esperto storico con competenze speciali

Il Consiglio federale ha approvato lunedì il parere relativo al progetto
di decreto federale concernente le ricerche sulle relazioni tra la
Svizzera e l'ex Repubblica democratica tedesca. Ha incaricato il
Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di trasmettere il
parere alla Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale.
A seguito dell'approvazione del decreto federale da parte delle Camere
federali la direzione della pratica passerà al Dipartimento federale
dell'interno.

Precedenti: iniziativa parlamentare Frey

Il 14 giugno 1995 il consigliere nazionale Walter Frey ha depositato
un'iniziativa parlamentare (Boll. uff. N 1996, pag. 965 seg.) con la
quale domandava che fosse nominato un incaricato speciale, onde far luce
sulle attività del "Ministerium für Staatssicherheit" (Stasi) dell'ex
Repubblica democratica tedesca (RDT) in Svizzera e informare, in
seguito, l'Assemblea federale e l'opinione pubblica sui fatti constatati
e sui provvedimenti adottati. Il 17 giugno 1996 il Consiglio nazionale
ha deciso di dare seguito all'iniziativa parlamentare, incaricando la
Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale di elaborare
un progetto di decreto federale ai sensi dell'iniziativa (FF 1998 n. 17
pag. 1847 segg.). Il Consiglio federale era stato invitato, alla fine
del 1997, a prendere posizione in merito.

Principii del decreto

Lo scopo del decreto è quello di chiarire, entro cinque anni, in che
misura la Svizzera era stata toccata dalle attività del Servizio di
sicurezza della RDT e come si sono comportati risp. affermati le
istituzioni e gli organi interessati. L'indagine dovrà essere affidata a
un esperto nominato dal Consiglio federale, il quale non sarà sottoposto
ad alcuna istruzione nell'esercizio delle sue attività e che si potrà
avvalere di particolari competenze nel consultare gli atti sulla base di
una ricerca storica. L'esito della sua ricerca dovrà essere presentato
in un rapporto e reso noto all'opinione pubblica. Saranno escluse misure
di diritto penale che si fondano direttamente sui risultati delle
ricerche.

Dal profilo formale e del contenuto il decreto si orienta al "decreto
federale del 13 dicembre 1996 concernente le ricerche storiche e
giuridiche sulla sorte degli averi giunti in Svizzera a causa del regime
nazionalsocialista" (RS 984).

 Il Consiglio federale approva il modo di procedere

Il Consiglio federale si è già espresso sulla questione di ricerche
speciali in merito alla contestata materia in risposta a numerosi
interventi parlamentari e si è di volta in volta pronunciato affinché
fosse fatta luce il più possibile in merito alle attività della Stasi in
Svizzera. Era però del parere che la ricerca storica fosse in primo
luogo compito della scienza indipendente. Nel frattempo il desiderio di
effettuare una ricerca da parte della Confederazione ha raccolto la
maggioranza dei consensi al Consiglio nazionale e si prevede, inoltre,
di affidare le ricerche a un esperto indipendente che non sarà
sottoposto ad alcuna istruzione nell'esercizio della sua attività.

I costi previsti - di 4 milioni di franchi circa, ripartiti su cinque
anni - secondo il Consiglio federale appaiono sostenibili, tanto più che
il dispendio potrebbe aumentare notevolmente in considerazione delle
possibili ricerche che si renderanno necessarie a causa del
peggioramento della situazione delle fonti.

15 giugno 1998

DIPARTIMENTO FEDERALE
DI GIUSTIZIA E POLIZIA
Servizio informazioni e stampa