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Svizzera e Stati Uniti semplificano la procedura di estradizione

Svizzera e Stati Uniti semplificano la procedura di estradizione
Il nuovo trattato d'estradizione entrerà in vigore domani

Il nuovo trattato d'estradizione svizzero-americano entrerà in vigore
domani, mercoledì 10 settembre. I due Stati semplificano in tal modo la
procedura d'estradizione e intensificano la cooperazione nella lotta
contro la criminalità.

Il nuovo trattato snellisce ulteriormente la procedura d'estradizione,
adeguandola a principi moderni. La lista del trattato inerente ai reati
per i quali è concessa l'estradizione non è quindi più esaustiva;
l'estradizione è ora possibile per ogni reato cui è comminata, secondo
il diritto dei due Stati, una pena privativa della libertà personale o
una misura che limiti tale libertà per un periodo superiore a un anno. È
ora parimenti sancita dal trattato la possibilità di estradizione
semplificata: qualora si dichiari d'accordo, la persona perseguita può
essere consegnata allo Stato richiedente senza che venga attuata la
procedura formale d'estradizione. Le esigenze in materia di prova sono
state inoltre disciplinate in modo chiaro e adeguate alle agevolazioni
già anticipate dalla prassi. Secondo il nuovo trattato, è sufficiente
menzionare, nella domanda, le prove a disposizione. Non va più allestito
un vero e proprio incarto contenente le prove.

Tali innovazioni dovrebbero portare ad un aumento dei casi
d'estradizione e rafforzare la buona cooperazione. Poiché la procedura,
secondo il vecchio trattato d'estradizione risalente al 1900, era
relativamente complessa, Svizzera e Stati Uniti avevano rinunciato, in
determinati casi, a presentare domanda d'estradizione. Negli ultimi
anni, ciascuno dei due Stati ha presentato circa mezza dozzina di
domande d'estradizione all'anno. In tale contesto prevalevano i casi
maggiormente complessi concernenti criminalità economica e traffico di
stupefacenti.

DIPARTIMENTO FEDERALE
DI GIUSTIZIA E POLIZIA
Servizio informazione e stampa

9 settembre 1997