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Il consiglio federale respinge l'iniziativa del 18 percento

Comunicato per la stampa

Il Consiglio federale respinge l'iniziativa del 18 percento

Messaggio concernente l'iniziativa popolare federale "per una
regolamentazione dell'immigrazione"

Il Consiglio federale ha licenziato mercoledì il messaggio concernente
l'iniziativa popolare federale "per una regolamentazione
dell'immigrazione". Esso è giunto alla conclusione che contenuto e
obiettivi dell'iniziativa sono discutibili e che la loro attuazione
sarebbe per molti aspetti assai problematica. Per tale motivo invita il
Parlamento a raccomandare a popolo e Cantoni di respingere l'iniziativa,
senza presentare una controproposta.

Obiettivi dell'iniziativa

L'iniziativa popolare "per una regolamentazione dell'immigrazione"
lanciata dal comitato per una limitazione dell'immigrazione vuole
limitare la proporzione di cittadini stranieri nella popolazione
residente in Svizzera al 18 percento. Se, all'entrata in vigore della
nuova regolamentazione, il limite del 18 percento fosse superato,
l'iniziativa prevede una rapida riduzione della popolazione residente
straniera mediante l'emigrazione volontaria. Se l'eccedenza di nascite
della popolazione residente straniera superasse il numero degli emigrati
volontari , non potranno essere rilasciati nuovi permessi di dimora.

Oltre a questo scopo principale - la riduzione e la limitazione della
popolazione straniera al livello del 1993 - l'iniziativa richiede una
regolamentazione più severa per richiedenti l'asilo, profughi di guerra,
stranieri alla ricerca di protezione, persone accolte provvisoriamente e
internati  come pure stranieri senza dimora fissa: l'eliminazione di
attrattive finanziarie per il soggiorno in Svizzera, nonché la
possibilità di una carcerazione in vista di sfratto per stranieri
espulsi. Inoltre durante la detenzione queste persone non possono
beneficiare di una situazione finanziaria migliore di quanto sarebbe il
caso nel paese d'origine.

Gravi difficoltà potrebbero sorgere soprattutto in relazione con
trattati internazionali, sia nell'economia sia nel settore del diritto
internazionale pubblico. Secondo il testo dell'iniziativa, nel calcolo
della popolazione residente permanente straniera sarebbero incluse, in
futuro, persone del settore dell'asilo, per quanto si trovino in
Svizzera da più di un anno. Ne conseguirebbe una riduzione dello spazio
di manovra necessario al mercato del lavoro e, quindi, alla piazza
economica svizzera ; giacché in simili circostanze l'economia non
avrebbe più la possibilità di reclutare un numero sufficiente di
specialisti urgentemente necessari. Questi sviluppi sarebbero in
contraddizione con la crescente globalizzazione nel settore economico,
che presuppone una certa flessibilità nel reclutamento della manodopera.

L'iniziativa graverebbe anche sulle relazioni della Svizzera con altri
Stati e, per esempio, metterebbe in questione l'auspicato trattato con
l'UE sulla libera circolazione delle persone. L'accettazione
dell'iniziativa potrebbe costringere la Svizzera a denunciare anche
importanti trattati economici internazionali come, ad esempio, il
GATS/OMC. Sussisterebbe quindi il pericolo di un isolamento ancora più
pronunciato. Un inasprimento delle disposizioni di ammissione potrebbe
inoltre causare misure di ritorsione contro cittadini svizzeri residenti
all'estero.

Richieste dell'iniziativa in gran misura già soddisfatte

Gli altri obiettivi perseguiti, oltre alla limitazione della popolazione
residente straniera, sempreché necessari e sensati, sono già stati
avviati o raggiunti dal legislatore. Le misure coercitive, entrate in
vigore nel febbraio 1995, vi hanno contribuito in maniera essenziale.

L'iniziativa contraddice tre dei quattro obiettivi del programma di
legislatura in materia di stranieri : la maggiore integrazione, il
miglioramento qualitativo della circolazione delle persone fra Svizzera
e UE nonché il proseguimento di una politica umanitaria in materia di
rifugiati. Il quarto obiettivo, invece - la riduzione della crescita
della popolazione straniera residente -, è in gran parte già stato
raggiunto senza l'iniziativa. Tra il 1991 e il 1996 si è infatti
ottenuta una diminuzione della crescita dal 5,2 allo 0,5% (Luglio 1997:
0,3%). Neppure la Commissione peritale « Migrazione » considera
l'iniziativa uno strumento adeguato.

Indipendentemente da questa iniziativa, gli obiettivi e i principii
della politica in materia di stranieri devono essere integrati in una
nuova legge sugli stranieri. Si devono perseguire ai sensi degli
obiettivi della politica governativa, mediante regolamentazioni più
flessibili, segnatamente mediante misure contro l'abuso delle
disposizioni legislative vigenti, una collaborazione internazionale
intensificata e la promozione dell'integrazione.

20 agosto 1997

DIPARTIMENTO FEDERALE		DIPARTIMENTO FEDERALE
DI GIUSTIZIA E POLIZIA	DELL'ECONOMIA PUBBLICA
Servizio informazione e stampa	Servizio informazione e stampa

Informazioni:
Ufficio federale degli stranieri: Ch. Müller-Tragin, 031/325 90 32
Ufficio federale dell'industria, delle arti e mestieri e del lavoro: K.
Rohner, 031/322 28 88