Stemma della Svizzera

CONFOEDERATIO HELVETICA
Le autorità federali della Confederazione Svizzera

Home page
Mail
Cerca

Piano d'azione per uno sviluppo sostenibile - Richiesto un maggiore impegno della Svizzera verso la sostenibilità

Piano d'azione per uno sviluppo sostenibile
Richiesto un maggiore impegno della Svizzera verso la sostenibilità
Il Consiglio federale intende integrare la questione dello sviluppo
sostenibile in tutti i settori politici. Tale è l'obiettivo di una
strategia da esso approvata e denominata „Sviluppo sostenibile in
Svizzera“. In detta strategia vengono sollecitati numerosi campi
d'attività molto diversi tra loro quali l'impegno sul piano
internazionale, l'energia, l'economia, il comportamento dei consumatori,
la politica di sicurezza, la riforma fiscale in favore dell'ambiente, le
spese della Confederazione nonché l'attuazione e il controllo dei
risultati. Contemporaneamente all'approvazione della strategia, il
Consiglio federale ha anche preso conoscenza di un rapporto del Comitato
interdipartimentale di Rio (CIRio) in merito allo stato di realizzazione
della sostenibilità in Svizzera.
Nel giugno del 1992 ha avuto luogo a Rio la Conferenza dell'ONU
sull'ambiente e lo sviluppo (UNCED). È proprio in tale occasione che 181
Stati, fra cui anche la Svizzera, hanno ratificato l'Agenda 21. L'Agenda
21 è un programma globale per il XXI secolo che ha l'obiettivo di
sfruttare le sinergie fra i settori economia, società e ambiente e di
promuovere lo sviluppo sostenibile in tutti gli ambiti a livello
mondiale.
Nel suo rapporto del 18 marzo 1996 sul programma di legislatura
1995-1999, il Consiglio federale ha annunciato che intende tenere conto
delle esigenze di uno sviluppo sostenibile in tutti i settori politici.
Numerose decisioni e progetti del Consiglio federale contribuiscono
pertanto già all'attuazione dei principi contenuti nell'Agenda 21 e alla
concretizzazione di uno sviluppo sostenibile.
Mediante il Rapporto del Consiglio federale sulle relazioni Nord-Sud
della Svizzera negli anni Novanta (Linee direttrici Nord-Sud), le
attività della Svizzera sul piano internazionale vengono coerentemente
orientate verso i principi dello sviluppo sostenibile. Nel settore
dell'energia, il programma „Energia 2000“, la nuova legge sull'energia e
il messaggio sulla riduzione delle emissioni di CO2 varato lo scorso 17
marzo 1997 indicano la direzione da seguire. Nel settore dei trasporti,
la riforma delle ferrovie, il finanziamento di grandi progetti relativi
ai trasporti pubblici e la messa in atto dell'articolo sulla protezione
delle Alpi contribuiscono in modo importante al raggiungimento di uno
sviluppo sostenibile. Con la riforma agraria e la possibilità di
indennizzare prestazioni ecologiche particolari, come ad esempio la
produzione integrata e l'agricoltura biologica, viene compiuto un primo
importante passo verso la sostenibilità nel settore agricolo. I nuovi
strumenti, quali le tasse d'incentivazione sui composti organici volatili
e sull'olio da riscaldamento „extra leggero“, gli accordi conclusi e i
sistemi di gestione ambientale favoriscono l'integrazione fra economia e
ambiente e pertanto anche lo sviluppo sostenibile.
Mediante la strategia „Lo sviluppo sostenibile in Svizzera“, il Consiglio
federale intende fornire un contributo ulteriore all'attuazione dei
principi dell'Agenda 21 nel nostro Paese. La strategia prevede fra
l'altro i punti seguenti:
· Entro il 2001 la Confederazione deve prendere in esame le possibilità
di una riforma fiscale in favore dell'ambiente che, per il tramite di una
politica finanziaria e fiscale mirata, favorisca l'occupazione e il
raggiungimento degli obiettivi stabiliti in campo energetico e
ambientale.
· La Confederazione, mediante opportune condizioni quadro, deve far sì
che l'economia tenga maggiormente conto dei costi esterni in ambito
sociale ed ecologico. In particolare, entro la fine del 1998 dev'essere
appurato se, con l'ausilio di direttive in materia d'acquisto, nel nostro
Paese si possano favorire determinati prodotti e servizi rispettosi
dell'ambiente. Entro la fine del 1997 occorre verificare se i programmi a
sostegno dell'economia e della congiuntura debbano essere ampliati
includendovi delle possibilità di promuovere tecnologie, prodotti e
servizi sostenibili.
· Per il tramite di una migliore informazione sui prodotti sia sul piano
nazionale che internazionale, la Svizzera deve riuscire a stimolare nei
consumatori un comportamento orientato verso lo sviluppo sostenibile (in
particolare verso la compatibilità ambientale e sociale). Ciò significa
ad esempio che entro la fine del 1998 dev'essere chiarito se i marchi
privati, che contribuiscono a uno sviluppo sostenibile, debbano essere
riconosciuti e favoriti.
· Entro la fine del 1999 occorre che le correlazioni fra politica di
sicurezza e sviluppo sostenibile siano analizzate, vengano sfruttate le
sinergie e ne siano tratte le debite conclusioni in materia di politica
economica, sociale, ambientale e di sicurezza.
· Nel settore dell'energia, la Confederazione intende portare avanti e
rafforzare ben oltre l'anno 2000 le misure già introdotte o previste
(Energia 2000, nuove leggi sull'energia e sul CO2).
· La Confederazione deve sfruttare l'effetto incentivante delle sue spese
in favore del promovimento dello sviluppo sostenibile. Nel settore dei
trasporti, dovrà essere ulteriormente sviluppato il programma di
finanziamento che prevede un maggiore equilibrio tra il traffico su
strada e quello su ferrovia e una migliore internalizzazione dei costi
esterni. La riforma agraria deve essere portata avanti e concretizzata in
modo coerente.
Il rapporto del CIRio sottoposto al Consiglio federale riferisce sullo
stato di realizzazione dello sviluppo sostenibile in Svizzera. Il
rapporto mostra che già oggi numerose decisioni e progetti contribuiscono
a uno sviluppo sostenibile in diversi settori politici.
Il Consiglio federale spera che la strategia e il rapporto del CIRio
forniscano l'occasione per un ampio dibattito parlamentare sullo sviluppo
sostenibile. La strategia e il rapporto forniscono un quadro
dell'integrazione dello sviluppo sostenibile nella politica svizzera e
saranno presentati in occasione della sessione straordinaria
dell'Assemblea generale dell'ONU sullo stato dell'attuazione dei principi
dell'Agenda 21 (UNGASS), che si terrà dal 23 al 27 giugno 1997 a New
York.

	DIPARTIMENTO FEDERALE DELL'INTERNO
	Servizio stampa e informazione

Informazione
n	Philippe Roch, Direttore dell'Ufficio federale dell'ambiente,
delle foreste e del paesaggio 	(UFAFP), tel. 031/322 93 01
n	Arthur Mohr, capo della sezione Pianificazione ed economia,
Ufficio federale dell'ambiente, 	delle foreste e del paesaggio
(UFAFP), tel. 031/322 93 29
Allegati
n	CIRio, „Lo sviluppo sostenibile in Svizzera - Stato di
realizzazione“
n	Conseil du développement durable, „Sviluppo sostenibile - Piano
d'azione per la Svizzera“
n	Consiglio federale, „Lo sviluppo sostenibile in Svizzera“,
strategia
 Sviluppo sostenibile
„Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che riesce a soddisfare i bisogni
delle generazioni attuali senza ridurre per le generazioni future le
possibilità di far fronte ai propri bisogni“ (Commissione Brundtland,
1987).
Piano d'azione
Il 28 febbraio 1996 il Consiglio federale ha preso conoscenza del
rapporto „Lo sviluppo sostenibile in Svizzera“ del Comitato
interdipartimentale di Rio (CIRio). Il rapporto sottopostogli attualmente
rappresenta una versione aggiornata del rapporto del ‘96.

Sempre il 28 febbraio 1996, il Consiglio federale ha incaricato il CIRio
di elaborare un piano d'azione per lo sviluppo sostenibile in Svizzera.
Tale mandato è stato affidato a un pool di 7 personalità. Il „Conseil du
développement durable“, sotto la direzione dell'ex Consigliere nazionale
Ernst Basler, ha presentato lo scorso gennaio ‘97 il rapporto „Sviluppo
sostenibile - Piano d'azione per la Svizzera“. Sulla base di tale
rapporto il CIRio ha in seguito elaborato la strategia „Sviluppo
sostenibile in Svizzera“.
CIRio
Il 1° marzo 1993 il Consiglio federale ha conferito al CIRio, un comitato
interdipartimentale a livello direzionale, la responsabilità per quanto
riguarda l'orientamento e il coordinamento di tutti i lavori successivi
alla Conferenza dell'ONU sull'ambiente e lo sviluppo, e pertanto anche
dello sviluppo sostenibile. In tale comitato sono rappresentati 20
diversi Uffici federali. La presidenza viene di volta in volta assunta, a
un ritmo annuale, dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione
(DSC), dall'Ufficio federale dell'economia esterna (UFEE), nonché
dall'Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio
(UFAFP). Dopo il 1994, il 1997 è nuovamente l'anno di presidenza di
Philippe Roch, direttore dell'UFAFP.