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Partecipazione svizzera alla Missione di verifica dell'OSCE in Kosovo

Comunicato stampa						     Berna, 18
novembre 1998

Partecipazione svizzera alla Missione di verifica dell'OSCE in Kosovo

Nella sua seduta odierna, il Consiglio federale ha confermato la disponibilità
della Svizzera a sostenere attivamente la Missione di verifica dell'OSCE in
Kosovo (Kosovo Verification Mission, KVM). Ha incaricato il DFAE e il DDPS di
proseguire i lavori di pianificazione per mettere a disposizione della
Missione da 50 a 100 cittadini svizzeri.

Per il Consiglio federale la questione della sicurezza dei membri della
missione è di capitale importanza. Anche se non esiste una sicurezza assoluta,
è indispensabile garantire un livello di sicurezza sufficientemente elevato.

L'OSCE è consapevole di questo potenziale pericolo e intraprende notevoli
sforzi per porvi rimedio e provvederà affinché i membri non armati della
missione possano difendersi nella misura del possibile. Si prevede di mettere
a loro disposizione veicoli blindati e alloggi protetti e i partecipanti
riceveranno instruzioni sulle mesure di sicurezza.

Inoltre la NATO ha preso la decisione di stazionare una truppa di 1200-1800
uomini nell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia. Questa truppa potrebbe
intervenire nello spazio di poche ore in Kosovo per via aerea o terrestre.

Già il 21 ottobre 1998, il Consiglio federale aveva adottato una decisione di
principio in base alla quale la Svizzera avrebbe preso parte alla Missione con
personale non armato e verosimilmente non in uniforme, fornendo effettivi e un
contributo finanziario.

La Missione deve comprendere 2000 persone al massimo, non armate e senza
uniforme, e diverrà in tal modo la piú grande Missione mai organizzata
dall'OSCE. Dovrà essere composta nel modo seguente: 1000 osservatori militari,
500 agenti di polizia in civile e 200 - in seguito 500 - osservatori del
rispetto dei diritti dell'uomo e delle operazioni elettorali.

Il Kosovo è attualmente il focolaio di crisi piú pericoloso in Europa.
Un'estensione del conflitto alle zone e ai Paesi limitrofi potrebbe
destabilizzare una regione intera e pregiudicare la sicurezza in Europa. La
Svizzera è interessata da vicino: da anni le richieste d'asilo di Albanesi del
Kosovo si moltiplicano e il loro numero è massicciamente aumentato a partire
da febbraio/marzo 1998, in seguito al divampare dei conflitti.
Quest'evoluzione è una delle ragioni essenziali per le quali il nostro Paese
ha un interesse prioritario al ripristino di una stabilità duratura nel Kosovo
e pertanto appoggia caldamente una partecipazione a questa Missione.

Il 25 ottobre 1998 il Consiglio permanente dell'OSCE ha deciso di creare la
Missione di verifica del Kosovo. I dettagli relativi alla Missione sono
precisati nell'accordo concluso tra l'OSCE e la Repubblica federale di
Jugoslavia il 16 ottobre 1998. Tale accordo era stato previamente approvato il
24 ottobre 1998 dal Consiglio di sicurezza dell'ONU nella sua risoluzione 1203
e costituisce l'essenziale di quanto concordato dal negoziatore americano
Holbrooke in merito alla soluzione del conflitto nel Kosovo. Ulteriori
elementi sono una missione di sorveglianza aerea della NATO e una
dichiarazione unilaterale del presidente iugoslavo Milosevic contenente
garanzie d'autonomia per il Kosovo.

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