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La politica svizzera di accoglienza di organizzazioni e di conferenze internazionali a Ginevra

Comunicato stampa				Berna, 11 novembre 1998

La politica svizzera di accoglienza di organizzazioni e di conferenze
internazionali a Ginevra

Nella seduta dell'11 novembre 1998, il Consiglio federale ha approvato un
rapporto che fa il punto sulla politica svizzera di accoglienza di
organizzazioni e conferenze internazionali a Ginevra. Il rapporto dà seguito a
due postulati depositati dal consigliere nazionale Theo Meyer nel 1994 e 1997.

Il Consiglio federale ricorda l'importanza che accorda a questa politica
nell'interesse della “Ginevra internazionale” e l'importanza dei mezzi
finanziari che la Confederazione mette a disposizione a tal fine,
nell'interesse non solo del Cantone di Ginevra ma di tutta la Svizzera.

In futuro, d'intesa con le autorità ginevrine, intende proseguire questo
impegno volto a promuovere Ginevra come uno dei principali centri di
cooperazione internazionale al mondo, indirizzando la sua azione su priorità
chiaramente definite e provvedendo a tenere i costi sotto controllo.

Le priorità concernono alcuni settori interdisciplinari nei quali, a Ginevra,
operano e collaborano già numerose organizzazioni internazionali, con evidenti
e positivi effetti di sinergia:
-  protezione della vita e dei diritti dell'uomo
-  economia e lavoro, ambiente e sviluppo sostenibile
-  pace, diritto e disarmo
-  scienze e comunicazioni.

					DIPARTIMENTO FEDERALE
					DEGLI AFFARI ESTERI
					Informazione

Documentazione per la stampa

La politica svizzera di accoglienza di organizzazioni e conferenze
internazionali a Ginevra

In occasione della seduta dell'11 novembre 1998, il Consiglio federale ha
approvato un rapporto sulla politica svizzera di accoglienza di organizzazioni
e conferenze internazionali a Ginevra, come pure sulla Fondazione per gli
immobili delle organizzazioni internazionali (FIPOI). Questo rapporto, di una
ventina di pagine, dà seguito a due postulati presentati dal consigliere
nazionale Theo Meyer nel 1994 e 1997 .

Nel suo rapporto, il Consiglio federale si esprime sugli scopi e sui mezzi di
questa politica, sulla probabile evoluzione nel settore delle organizzazioni
internazionali e sulle sue ripercussioni a Ginevra, nonché sulla politica a
lungo termine della Confederazione in questo settore.

Esso accorda grande importanza a questa politica, che figura tra le priorità
del Dipartimento federale degli affari esteri.

1. Quella che si è convenuto di chiamare “la Ginevra internazionale”, vale a
dire l'attività a Ginevra di circa 30'000 persone nel settore delle
organizzazioni e dei negoziati internazionali, rappresenta non solo una
componente essenziale di tutto un Cantone ma anche un utile apporto alla
Confederazione nel suo insieme, in particolare alla nostra politica estera.

2. Per tale motivo la Confederazione ha sviluppato nel corso degli ultimi
decenni una politica ben strutturata di accoglienza di organizzazioni
internazionali, che si è sviluppata in modo graduale sino agli anni Ottanta.
Sino ad allora, in effetti, Ginevra, per motivi storici e politici, era quasi
priva di concorrenza in questo settore.

3. Gli anni Novanta hanno segnato una svolta con lo sviluppo di una
concorrenza attiva da parte di altri Stati intenzionati ad attirare
organizzazioni internazionali sul loro territorio, fattore questo che è
coinciso con una recessione economica e restrizioni generalizzate nelle
finanze pubbliche e nelle organizzazioni internazionali. Questa situazione ha
indotto il Consiglio federale a rivedere la sua politica di accoglienza.

4. Nel gennaio del 1995, è stato istituito un gruppo di lavoro ( “Gruppo
permanente congiunto Confederazione-Cantone di Ginevra sulle priorità della
Ginevra internazionale”) al fine di riesaminare le priorità per la Ginevra
internazionale, di determinare un piano d'azione per gli anni futuri e di
identificare i mezzi più idonei per consolidare la piazza di Ginevra come
centro internazionale in un contesto di concorrenza tra città sedi di
organizzazioni internazionali. Il gruppo di lavoro era presieduto dal
segretario di Stato agli affari esteri Jakob Kelleberger e il suo rapporto è
stato approvato dal Consiglio federale e dal Consiglio di Stato ginevrino
nell'ottobre dello stesso anno. In base alle sue raccomandazioni sono stati
presi numerosi provvedimenti. Il gruppo continua i suo lavori, che favoriscono
lriflessioni e decisioni in comune.

5. La politica di accoglienza allora definita può essere così riassunta:
- Per quanto concerne la presenza di organizzazioni internazionali a Ginevra,
occorre favorire il consolidamento piuttosto che la crescita e privilegiare la
qualità piuttosto che la quantità, in modo da poter concentrare gli sforzi nei
settori dove esistono sinergie di lavoro interessanti da conservare e da
sviluppare.
- Ginevra dev'essere rafforzata come centro di conferenze e di incontri
internazionali.
- Alcuni aspetti della politica di accoglienza, come l'informazione su
Ginevra, l'integrazione degli ospiti internazionali e le condizioni di
accoglienza per le organizzazioni non governative (ONG) vanno migliorati.

6. Le condizioni finanziarie poste alle organizzazioni internazionali a
Ginevra hanno dovuto essere allentate per diminuirne le spese fisse; nello
stesso tempo, fondi più cospicui sono stati destinati alle grandi conferenze.
A causa dell'aumento degli oneri che ne deriva per la Confederazione, le
priorità definite d'intesa con le autorità ginevrine assumono un'importanza
ancora maggiore.

7. Il Consiglio federale presume che in futuro le attività multilaterali -
organizzazioni e conferenze - tenderanno ad aumentare ulteriormente, assumendo
maggiore importanza per la tutela dei nostri interessi. Le ONG, che già
attualmente occupano un posto importante in questo settore, rafforzeranno
ulteriormente la loro influenza, di modo che i loro lavori e la loro utilità
saranno sempre più riconosciuti dagli enti pubblici. Il Consiglio federale ha
già tenuto conto in passato di questa situazione, concedendo vantaggi fiscali
ad alcune ONG. Recentemente ha accordato uno statuto fiscale speciale al
Comitato internazionale olimpico (CIO).

8. Il Consiglio federale, d'intesa con le autorità ginevrine, è deciso a
proseguire i suoi sforzi al fine di mantenere la piazza di Ginevra come uno
dei principali centri internazionali al mondo. Intende promuovere uno sviluppo
misurato di questo settore, badando affinché ogni nuova presenza di
organizzazioni internazionali a Ginevra sia giustificato dal valore intrinseco
delle medesime e dai vantaggi che ne risultano quanto a sinergie di lavoro e a
ripercussioni a livello della nostra politica estera. Uno sviluppo di questo
tipo, fondato sulla qualità e sulla durata, consentirà inoltre alle autorità
svizzere di tenere i costi sotto controllo.

9. Il Consiglio federale proseguirà le sue azioni intese a garantire
condizioni di lavoro adeguate al personale di servizio delle missioni e al
personale domestico dei diplomatici a Ginevra. Un servizio di consulenza in
caso di conflitti sul lavoro è già stato istituito dal Cantone (“L'Amiable
compositeur”) allo scopo di intervenire in situazioni incompatibili con
l'ordinamento sociale del nostro Paese. Il DFAE si impegna dal canto suo a
prevenire queste situazioni, in particolare emanando direttive e promuovendone
l'osservanza.

10. Per quanto riguarda la FIPOI, il Consiglio federale intende mantenere
invariata questa istituzione, provvedendo affinché essa si adegui ai
cambiamenti in atto, aumenti la sua efficacia e riduca i suoi costi. Dopo aver
esaminato altre varianti, il Consiglio federale giunge alla conclusione che la
struttura e le funzioni di questa fondazione sono le più idonee per conseguire
lo scopo prefisso, ossia mettere a disposizione delle organizzazioni
internazionali le infrastrutture immobiliari necessarie al loro funzionamento
e indispensabili per mantenere l'attrattiva di Ginevra e della Svizzera come
centro internazionale nel mondo concorrenziale odierno.